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Hyphessobrycon eques

 

Hyphessobrycon eques

(Steindachner, 1882)

 

Hyphessobrycon eques - Foto di: Dreddone

Hyphessobrycon eques - Foto di: Dreddone

 

Piccolo Caracide di gruppo, robusto e facile da allevare. Va tenuto in gruppi numerosi, almeno 10 esemplari. Difficoltà d'allevamento: minima, consigliato anche a neofiti.

Fotogallery Hyphessobrycon eques

Nome scientifico:

Hyphessobrycon eques


Nota al nome scientifico:

la livrea di questo Caracide può variare, anche notevolmente, a seconda dell’esatta zona d’origine. Ciò ha creato molta confusione in termini di classificazione tassonomica. Solo recentemente, dopo un lungo studio, si è finalmente giunti ad una classificazione certa e, si spera, definitiva.

Prima dell’ultima riclassificazione avevamo quattro specie distinte:

- Hyphessobrycon eques
- Hyphessobrycon callistus
- Hyphessobrycon serpae
- Megalamphodus eques


ma la recente riclassificazione ha determinato che tutte le quattro specie sopra riportate altro non sono che quattro differenti versioni cromatiche di un’unica specie, denominata appunto Hyphessobrycon eques.

Ricordatevi quindi che Hyphessobrycon callistus, Hyphessobrycon serpae e Megalamphodus eques sono solo sinonimi (o al limite varianti cromatiche) di Hyphessobrycon eques e non specie a sé stanti.


Nomi comuni:

Jewel Tetra
Tetra di Serpa


Famiglia:

Characidae


Luogo d’origine:

America meridionale (Amazzonia: Rio delle Amazzoni, Rio Guaporè, Rio Paraguay).



Morfologia:

corpo romboidale, pinne dorsale ed anale molto sviluppate. La dorsale ingloba un’ampia macchia nera ed ha un’orlatura bianca. Le altre pinne sono rossastre con intensità di colore variabile, in alcuni esemplari la caudale presenta un’orlatura nera. La livrea del corpo può variare anche notevolmente a seconda della zona geografica di provenienza (ciò ha generato in passato parecchia confusione in merito alla classificazione di questa specie), e può andare dal rosa tenue al rosa molto acceso, dall’arancio brillante al rosso aranciato fino al rosso scuro. Sempre presente una macchia scura allungata verticalmente appena dopo l’opercolo branchiale.


Dimorfismo sessuale:

non visibile ad occhio nudo.


Dimensioni:

fino a 3,8 cm.


Ciclo vitale:

da 4 a 5 anni.



Dimensioni acquario d'allevamento:

almeno 50 litri netti per un gruppetto di 10 esemplari.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 5 / 7,5
- GH: 10 / 25 °dGH
- Temperatura: 22 / 26 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari riccamente piantumati, preferibilmente con presenza anche di piante galleggianti che creino zone d’ombra. Da evitare colorazioni troppo chiare per il materiale di fondo in quanto il conseguente riverbero della luce gli causerebbe stress. L’illuminazione insomma non deve essere eccessiva e diretta.


Alimentazione:

Onnivoro. Accetta qualsiasi alimento specifico, secco, vivo/surgelato, liofilizzato, a base vegetale, etc... E' anche un discreto brucatore di alghe.


Livello di nuoto:

centrale.


Comportamento:

pesce di gruppo, gregario e pacifico, occorre allevarlo in gruppi non inferiori a 10 esemplari. Meglio se ancora più numerosi.


Biocenosi:

indicato per acquari comunitari, preferibilmente con altri Caracidi o Ciprinidi di pari dimensioni. Evitare l’abbinamento con pesci troppo grossi e/o aggressivi.



La Riproduzione


Livello di difficoltà:

elevato ma non impossibile.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

non si hanno dati in merito.


Formazione della coppia:

questa specie non forma coppie, le riproduzioni avvengono in acque aperte, durante fasi d'aggregazione in cui contemporaneamente vari esemplari del branco, maschi e femmine, rilasciano liquido seminale e uova. Per tentare la riproduzione in cattività è preferibile provare con due esemplari giovani, che possibilmente abbiano già mostrato l’inizio di una serie di piccoli giochi amorosi e interessamenti in vasca d’allevamento. Il massimo sarebbe disporre di una femmina che già mostri il classico rigonfiamento al ventre, sintomo della presenza di uova al suo interno, in quanto logicamente più predisposta alla deposizione. Nelle settimane antecedenti al trasferimento occorre abituare progressivamente i due esemplari ai valori che avranno poi in vasca da riproduzione.


Alimentazione della coppia:

l’alimentazione andrà modificata nell’imminenza del tentativo di riproduzione, aumentando la percentuale di alimenti vivi e la quantità totale di cibo somministrato, soprattutto alla femmina.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

- PH: 6,2 / 6,5
- GH: 3 / 10 °dGH
- Temperatura: 24 / 25 °C
- Capacità Minima : 15 Litri netti


Allestimento Acquario Riproduttivo:

la vasca da utilizzare per la riproduzione deve essere nuova oppure perfettamente pulita e disinfettata prima dell’uso, come capienza 15 / 20 litri sono più che sufficienti. L’acquario deve essere privo di illuminazione e posizionato in un punto ove sia al riparo anche dalla luce diretta di eventuali finestre. Sul fondo si può posizionare un leggero strato di ghiaia grossolana oppure uno strato di biglie in vetro. Qualche pianta, preferibilmente dei muschi. Filtro lentissimo o assente del tutto. Regolari piccoli cambi d’acqua quotidiani del 10% con acqua identica, la quale dovrà essere leggermente acidognola e non troppo dura.


Deposizione e fecondazione:

la coppia va inserita nell’acquario riproduttivo in orario serale, dopo di che occorre lasciarli tranquilli. Se tutto va per il verso giusto la mattina seguente avverranno deposizione e fecondazione, con modalità del tutto simili a quanto osservabile in natura. Dopo una serie di rituali d’amore i riproduttori compiono una fase di nuoto affiancati in acque aperte, durante la quale vengono rilasciati contemporaneamente uova e liquido seminale. Ciò è in genere sufficiente a garantire la fecondazione di una buona percentuale delle uova, le quali in seguito si adagiano sul fondo e vengono abbandonate a sé stesse. A questo punto i genitori vanno rimossi altrimenti le uova sarebbero in pericolo. Se entro due / tre giorni non avviene la deposizione evitate di insistere e provate con un’altra coppia.

Il numero di uova varia notevolmente a seconda dell’età della femmina riproduttrice, in linea di massima avremo tra le 100 e le 250 uova. La schiusa avviene dopo circa 30 / 36 ore.


Gli avannotti:

per i primi 3 / 4 giorni le piccole larve sono stazionarie e si nutrono del sacco vitellino. Appena terminato il riassorbimento del sacco vitellino le piccole larve sono ormai divenute degli avannotti che sguazzano in giro per tutto l’acquario in cerca di cibo. Da questo punto in poi occorre somministrare con regolarità (almeno 4 / 5 volte al giorno senza eccedere nella quantità) piccoli alimenti vivi, ad esempio Rotiferi ed Infusori. Dopo un’ulteriore settimana si può passare ai Naupli di Artemia salina appena schiusi. Anche in tutta questa fase i piccoli cambi d’acqua del 10% dovranno proseguire con regolarità.

 

Ultimo aggiornamento (Giovedì 19 Gennaio 2012 21:24)

 

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