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Hyphessobrycon amandae

 

Hyphessobrycon amandae

(Uj & Géry, 1987)

 

Hyphessobrycon amandae

 

Piccolissimo Caracide amazzonico, di recente importazione. Lo si trova ancora piuttosto raramente in vendita in Italia. Va allevato in branchi numerosi, preferibilmente superiori ai 10 esemplari.
Difficoltà d’allevamento: media.

Fotogallery Hyphessobrycon amandae

Nome scientifico:

Hyphessobrycon amandae


Nomi comuni:

Hemigrammus amandae
Hyphessobrycon nano
Tetra Red Dwarf
Ember Tetra


Famiglia:

Characidae


Luogo d’origine:

America meridionale (è presente solo in Brasile, nel bacino idrografico del fiume Rio Araguaia).


Morfologia:

corpo romboidale compresso lateralmente. Bocca disposta centralmente. L’intero pesce mostra una stupenda livrea color arancio, molto accesa (soprattutto nei maschi e ancor più nei periodi riproduttivi), ma che sui fianchi lascia una certa trasparenza grazie alla quale in controluce si riesce ad osservare con chiarezza la colonna vertebrale dell’animale. Anche le pinne mostrano, soprattutto nei maschi, una più o meno marcata colorazione arancione, presente soprattutto nei primi raggi di dorsale ed anale e nelle estremità superiore ed inferiore della caudale. Presente anche la piccola pinna adiposa.

Nota: nel Rio Araguaia sono stati rinvenuti anche degli esemplari di Hyphessobrycon amandae di colorazione gialla, solo occasionalmente importati in Europa. Si è però osservato che in natura gli esemplari arancioni e quelli gialli vivono separatamente, in colonie ben distinte. E’ quindi in corso uno studio per capire se gli H. amandae gialli siano semplicemente una variante cromatica della specie o piuttosto rappresentino una nuova specie, distinta da H. amandae, e non ancora classificata.


Dimorfismo sessuale:

colorazione dei maschi più intensa, da adulte le femmine sono leggermente più tondeggianti nella zona ventrale.


Dimensioni:

fino a 2,5 cm.


Ciclo vitale:

non si hanno dati certi in merito.


Dimensioni Acquario:

in un acquario di 60 litri netti si può allevarne un gruppo di 10 esemplari.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 5,5 / 7,0
- GH: 3 / 10 °dGH
- Temperatura: 24 / 28 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

l’habitat naturale di questa specie è quello delle cosiddette ‘acque nere’, con acqua resa scura dalla notevole quantità di acidi umici e di tannini rilasciati dal fogliame in marcescenza sul fondo e dai tronchi sommersi; in condizioni simili l’acqua assume caratteristiche particolari con PH e durezza a valori bassissimi e pressoché totale assenza di piante acquatiche. Per queste motivazioni H. amandae, i cui esemplari presenti sul mercato acquariofilo sono tutti di cattura, non ama essere inserito in acquari troppo illuminati, si stressa rapidamente sotto luce intensa e diretta perché non c’è abituato, al contrario è assai gradita una filtrazione su torba che conferisca all’acqua una certa ambratura. Ideale risulterà l’adozione di un fondo scuro con l’impiego di qualche legno/radice ed una discreta vegetazione disposta però in modo da lasciare libero per il nuoto il centro vasca. Come un po’ tutte le specie di cattura H. amandae non tollera di buon grado valori incostanti, meglio quindi inserirli in acquari già ben maturi e stabili, con un buon filtraggio biologico.


Alimentazione:

specie onnivora sia in natura che in acquario. Anche se di cattura, in acquario accetta da subito senza problemi i tradizionali cibi secchi, sia quelli in micro scaglie che quelli in micro granuli, purchè sufficientemente piccoli in relazione alle dimensioni della sua bocca. E’ tuttavia importante non limitarsi al secco, bensì fare il possibile per offrirgli una dieta varia e completa con prevalenza di vivo/surgelato, anche il liofilizzato andrà benissimo (ad esempio Artemia, Dafnie e Chironomus si trovano agevolmente in forma liofilizzata). Alimentandoli invece solo con cibi secchi i vostri H. amandae mostreranno colori meno accesi e ben difficilmente otterrete esemplari predisposti alla riproduzione.


Livello di nuoto:

centrale.


Comportamento:

pesce di branco, da inserire in gruppi numerosi (almeno 10 individui), comprendenti esemplari di entrambi i sessi. I maschi si confronteranno continuamente (in modo innocuo) per il controllo delle femmine, ciò contribuirà ad accendere maggiormente i toni rosso/arancio della loro livrea, con il maschio dominante che sarà il più intensamente colorato di tutti.


Biocenosi:

è un pesce pacifico e gregario, ideale quindi per acquari comunitari. Occorre però stare attenti nella scelta degli abbinamenti in quanto a causa delle sue minute dimensioni l’H. amandae verrebbe facilmente predato da pesci onnivori e carnivori di dimensioni troppo superiori alla sua.


La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

media. E’ comunque una specie che solo recentemente è comparsa sul mercato acquariofilo, di conseguenza non sono molti al momento i dati raccolti in merito alla sua riproduzione in cattività.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

non si hanno dati certi in merito.


Formazione della coppia:

in questa specie non si osserva la formazione di coppie stabili, le riproduzioni avvengono abbastanza casualmente, in modo caotico, durante momenti di aggregazione del branco.


Alimentazione della coppia:

aumentare le razioni e la percentuale di vivo/surgelato ne incentiva l’istinto riproduttivo.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

- PH: 5,0 / 6,5
- GH: 0 / 5 °dGH
- Temperatura: 26 / 29 °C
- Dimensione minima vasca: 10 litri netti.


Allestimento acquario riproduttivo:

è sufficiente una vaschetta di 10 litri netti in cui inserire una coppia, con l’accortezza di scegliere una femmina che mostri il ventre già bello gonfio (carico di uova) ed il maschio più intensamente colorato in vostro possesso. Poca luce, la vasca deve restare sempre in penombra. Importante la presenza di muschio (ad esempio Vesicularia dubyana) e di felci (ad esempio Microsorum pteropus), nonché di piante galleggianti. Lasciate attivato un piccolo filtro (sulle cui bocchette d’aspirazione dovrete però predisporre delle protezioni per evitare che le uova ne vengano aspirate) caricato con torba. Disponete sul fondale della lana sintetica tenuta giù da una rete a maglia sufficientemente fitta da far passare le uova ma non i riproduttori. Riempite la vaschetta con acqua decisamente più tenera ed acida rispetto a quella presente nella vasca d’allevamento, potete aiutarvi aggiungendo altra torba direttamente in acqua (quella in granuli inizialmente tenderà a galleggiare) e/o delle foglie di Ketapang essiccate.


Deposizione e Fecondazione:

consiglio di inserire i riproduttori in condizioni di penombra, preferibilmente in tarda serata. Se trovano l’habitat idoneo ed il necessario feeling gli accoppiamenti hanno inizio già il mattino seguente, con guizzanti inseguimenti alternati a fasi di nuoto lento affiancato, momento in cui vengono rilasciati i gameti (uova e spermatozoi), in genere tra la vegetazione. La deposizione avviene in più riprese. Alla fine le uova deposte non sono comunque moltissime, in genere circa 50 / 70 unità, e finiranno per depositarsi sul fondo. I riproduttori non praticano alcuna cura parentale nei loro confronti, anzi se le mangiano, per questo motivo è importante la rete di protezione posta sopra alla lana sintetica, permette di salvare un numero maggiore di uova. Appena terminata la deposizione i riproduttori vanno rimossi, dopo di che si può levare anche la rete di protezione.

Se entro due / tre giorni non è avvenuta la deposizione è inutile insistere, cambiate riproduttori.


Schiusa e Primi Giorni:

appena rimossi i riproduttori consiglio di inserire nella vaschetta una pietra porosa collegata ad un piccolo areatore, da lasciare sempre acceso. E’ infatti indispensabile una buona ossigenazione dell’acqua per evitare un rapido ammuffimento delle uova. La schiusa avviene dopo circa 24 / 30 ore. Per i primi 3 / 4 giorni di vita non occorre somministrare cibo in quanto i piccoli si stanno ancora nutrendo del proprio sacco vitellino. Dal 4° giorno occorre quindi iniziare ad alimentarli in quanto la microfauna presente in vasca diverrà presto insufficiente.


Avannotti:

le ridotte dimensioni delle loro bocche non consente inizialmente la somministrazione di naupli di Artemia salina. Dovrete quindi ricorrere a prede vive di dimensioni inferiori, idonei ad esempio risultano in questa fase Infusori e Rotiferi. Se alimentati con costanza gli avannotti crescono rapidamente e già dopo 8 / 10 giorni si può passare progressivamente ai naupli di Artemia salina alternandoli con microworms ed alimenti specifici per avannotti in polvere.

 


 

Si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per la collaborazione in occasione di alcune foto realizzate presso la sede della sua attività.


Ultimo aggiornamento (Mercoledì 27 Gennaio 2010 12:00)

 

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