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Aphyosemion australe

Aphyosemion australe

(Rachow, 1921)

 

Aphyosemion australe

 

Piccolo pesce africano dalla stupenda colorazione. Timido e gregario, va allevato in branchi, preferibilmente in acquari dedicati monospecifici.
Difficoltà d’allevamento: media.

Fotogallery Aphyosemion australe

Nome scientifico:

Aphyosemion australe


Nomi comuni:

Killi Fish


Famiglia:

Nothobranchiidae


Luogo d’origine:

Africa (rinvenibile in Gabon, Angola, Camerun, Congo).


Morfologia:

corpo affusolato, stretto e lungo, simile ad un piccolo siluro. Bocca ampia e rivolta leggermente verso l’alto. La livrea di questo pesce è il suo punto di forza, davvero spettacolare, con una colorazione di fondo molto accesa variante dal rosso/arancio al marrone/granata al verde/violaceo, ricoperta di punteggiature rosse, marroni o nere. Le pinne sono anch’esse molto colorate e riprendono il tema della livrea corporea. Molto particolari le forme della dorsale (molto arretrata, corta e sviluppata a punta verso l’alto) e della caudale (a lira, fortemente bipolata e con una colorazione che la fa sembrare ancor più bipolata).

Note: esiste in commercio da ormai alcuni decenni una selezione d’allevamento con livrea di fondo giallo chiaro quasi priva di punteggiatura, detta “gold”, molto bella ed apprezzata.


Dimorfismo sessuale:

la colorazione dei maschi è più intensa, infatti spesso le femmine presentano colorazioni sul grigio/marrone, con un minor numero di puntini. Inoltre le pinne delle femmine sono meno colorate e meno sviluppate, caratteristica che contribuisce a farle sembrare più corte rispetto ai maschi.


Dimensioni:

fino a 6 cm.


Ciclo vitale:

circa 2 anni.


Dimensioni Acquario:

se tenuto in acquario monospecifico se ne possono allevare 6 / 7 esemplari in una vasca di almeno 60 litri netti, se invece lo si vuole ospitare in vasca comunitaria il litraggio va logicamente aumentato.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 6,5 / 7,5
- GH: 5 / 12 °dGH
- KH: 2 / 5 °dKH
- Temperatura: 19 / 25 °C


Nota: non tollera assolutamente temperature superiori ai 30 °C, per lui rapidamente letali. Se quindi abitate in zone ove è consuetudine il superamento di tale soglia nel periodo estivo prendete le dovute precauzioni (ad esempio dotando l'acquario di impianto di refrigerazione specifico, o di ventoline sottocoperchio).


Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari ricchi di vegetazione, con un’ottima filtrazione biologica, ma non eccessivamente illuminati, quindi o disponete le piante in modo da mettergli a disposizione varie zone riparate oppure dovrete calare la potenza luce ed il fotoperiodo. Non ama acque eccessivamente mosse. Si trova a suo agio in acquari con limitata colonna d’acqua, ideale sarebbe tenerla inferiore ai 30 cm. Trattandosi di ottimi saltatori (dote utilizzata in natura sia per catturare piccoli insetti sia per sfuggire ai predatori) è preferibile ospitarli in acquari ben chiusi.


Alimentazione:

onnivoro, accetta senza problemi particolari tutti i più comuni alimenti specifici per pesci d’acquario. Offrite però dieta varia e completa, comprendente anche vivo/surgelato.


Livello di nuoto:

centro superiore.


Comportamento:

pesce di branco, molto timido, da inserire in piccoli gruppetti di almeno 6 / 7 esemplari. I maschi sono molto asfissianti ed aggressivi nei confronti delle femmine, per questo motivo è consigliato inserire almeno 3 femmine per ciascun maschio.


Biocenosi:

è un pesce pacifico, ma molto timido, l’ideale sarebbe quindi allevarli in una vasca monospecifica, tuttavia è possibile abbinarli con altre specie di piccole dimensioni altrettanto pacifiche e preferibilmente che non ne condividano i medesimi livelli di nuoto, ad esempio si possono abbinare a molte specie bentoniche (di fondo).


La Riproduzione

 

Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

difficoltà media, da ricercare necessariamente in acquario dedicato monospecifico.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

viene raggiunta tra il 5° ed il 6° mese di vita.


Formazione della coppia:

in questa specie non si osserva la formazione di coppie stabili, le riproduzioni avvengono abbastanza casualmente, in modo caotico, durante momenti di aggregazione del branco.


Alimentazione della coppia:

aumentare le razioni e la percentuale di vivo/surgelato ne incentiva l’istinto riproduttivo, molto indicate allo scopo risultano dafnie e larve di zanzara.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

- PH: 5,5 / 6,5
- GH: 2 / 8 °dGH
- Temperatura: 23 / 24 °C


Allestimento acquario riproduttivo:

è sufficiente una vaschetta di 15 / 20 litri (netti) in cui inserire un maschio e due / tre femmine. Niente illuminazione, la vasca deve restare sempre in penombra. Importante la presenza di muschio (ad esempio Vesicularia dubyana) e di felci (ad esempio Microsorum pteropus). Potete eventualmente lasciare collegato un piccolo filtro, sulle cui bocchette d’aspirazione dovrete però predisporre delle protezioni per evitare che le uova ne vengano aspirate. Indispensabile la presenza di torba, potete scegliere se aggiungere nel filtro quella in granuli, oppure mettere quella liquida direttamente nell’acqua, importante però disporre comunque almeno un paio di cm di torba direttamente sul fondo.


Deposizione e Fecondazione:

consiglio di inserire i riproduttori (un maschio ed almeno 2 femmine) in condizioni di penombra e di lasciare la vasca al riparo anche dalla luce ambientale. Il maschio non tarderà ad accoppiarsi con una o con tutte le femmine presenti. Voi non fate nulla e lasciateli tranquilli per almeno una settimana, dopo di che rimuovete i riproduttori e passate a controllare la vegetazione ed il fondo della vaschetta, vi troverete quasi certamente un buon numero di uova. Le femmine le rilasciano in contemporanea al rilascio dei gameti maschili (spermatozoi), in frenetiche fasi di nuoto ravvicinato, sopra la vegetazione e/o a pochi cm dal substrato. In tal modo le uova fecondate finiscono per andare spontaneamente a fondo finendo per restare incastrate nella torba. Ogni femmina può arrivare a deporre, in più riprese, un numero di uova oscillante tra poche decine e massimo un centinaio di unità.


Schiusa e Primi Giorni:

appena avete rimosso i riproduttori e appena vi siete accertati che sul fondale ci sono le uova dovete svuotare lentamente la vasca, fino a lasciare solo il fondo umido disseminato di uova. Coprite la vasca ermeticamente in modo da preservare una certa umidità al suo interno e mettetela in un posto al buio, ove deve stare per due settimane, ad una temperatura di circa 24 °C. Al 14° / 15° giorno riempite nuovamente e lentamente la vaschetta, con acqua molto tenera, leggermente acidognola, avente temperatura di 25 / 26 °C. Nel giro di poche ore le uova inizieranno a schiudersi e gli avannotti, già privi di sacco vitellino, inizieranno a nuotare affamati in tutte le direzioni.

Volendo si può attendere due / tre giorni prima di svuotare la vaschetta ed usare tali giorni per trattare la vasca con qualche goccia di acriflavina, trattamento che previene l’ammuffimento delle uova permettendo di ottenerne la schiusa per una percentuale maggiore.

Alcuni appassionati preferiscono non svuotare la vasca riproduttiva lasciandola girare con la stessa acqua (trattata con acriflavina) e, a volte, lasciandoci anche i riproduttori. In tal caso la schiusa in genere avviene ugualmente, sempre verso il 14° / 15° giorno, ma su una percentuale di uova bassissima. I riproduttori non rappresentano un pericolo per i propri piccoli.

Un terzo sistema è quello di prelevare le uova appena deposte e posizionarle in contenitori di piccole dimensioni, contenenti uno o due cm d’acqua prelevata dall’acquario, e lasciati poi a galleggiare sulla superficie in attesa della schiusa.


Avannotti:

appena nati vanno sfamati con piccoli alimenti vivi, ideali risultano i naupli di Artemia salina appena schiusi. Al secondo / terzo mese di vita si distinguono già abbastanza chiaramente i sessi.

 


 

Si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per la collaborazione in occasione di alcune foto realizzate presso la sede della sua attività.


Ultimo aggiornamento (Lunedì 25 Gennaio 2010 23:26)

 

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