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Corydoras sterbai

 

Corydoras sterbai

(Knaack, 1962)

 

Corydoras sterbai

 

Uno dei Corydoras più belli ed ambiti, difficile da riprodurre e dal prezzo spesso proibitivo. Va allevato in piccoli gruppetti in acquari ricchi di vegetazione e con fondo sabbioso ben pulito. Indicato per acquari di comunità. Molto robusto e facile da allevare, consigliato dunque anche a neofiti, prezzo permettendo.

Fotogallery Corydoras sterbai

Nome scientifico:

Corydoras sterbai


Nome comune:

pesce spazzino rigato


Famiglia:

Callichthyidae


Luogo d’origine:

Sud America (Amazzonia – Brasile e Bolivia – Rinvenibile quasi esclusivamente nel tratto superiore del Rio Guaporè e suoi affluenti)


Morfologia:

Corpo tozzo e compresso lateralmente, profilo dorsale ricurvo, profilo ventrale appiattito, quasi l’intero corpo è ricoperto da placche ossee che proteggono il pesce chiudendolo in una sorta di corazza. La bocca, ampia e munita di barbigli, è rivolta verso il basso. Testa e dorso hanno una colorazione di fondo molto scura ma completamente ricoperta da macchie puntiformi color bianco avorio. I fianchi invece presentano una colorazione di fondo bianco avorio attraversata da 5 / 6 bande verticali puntiformi scure, quasi nere. Il ventre è interamente color bianco avorio. La pinna caudale è scura, ma ricoperta da marezzature bianche, mentre tutte le altre pinne risultano chiare, di un colore a metà tra l’avorio e il giallo chiaro, spesso i margini delle pettorali sono rossastri.


Dimorfismo sessuale:

Da adulte le femmine appaiono lievemente più tozze, inoltre i maschi hanno i primi raggi della pinna dorsale più allungati, il che conferisce un aspetto leggermente più appuntito alla pinna stessa, la quale nella femmina appare più tondeggiante. Si tratta comunque di differenze non sempre apprezzabili con facilità.


Dimensioni:

Fino a 7,5 cm


Ciclo vitale:

Da 5 a 7 anni.


Dimensioni minime acquario d'allevamento:

Almeno 100 litri netti per un piccolo gruppetto di 7 / 8 esemplari. Consiglio di non scendere sotto a tale numero di esemplari.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:


- PH: 6,5 / 7,5
- GH: 3 / 20 °dGH
- Temperatura: 22 / 26 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

Occorre inserirli in acquari ricchi di vegetazione, con una buona ossigenazione. Indispensabile un fondo sabbioso o, per lo meno, composto da ghiaietto di granulometria inferiore a 3 mm e non tagliente. Trattandosi di un pesce che respira anche aria atmosferica portandosi in superficie è importante ospitarlo in acquari chiusi onde evitare eccessivi sbalzi termici tra acqua ed atmosfera soprastante. Non ama la luce intensa diretta, è quindi consigliabile non eccedere con l’intensità di luce o, per lo meno, provvedere a creare delle zone d’ombra, consigliato a tale scopo l’impiego di piante galleggianti.


Alimentazione:

Onnivoro.
Con tendenze saprofaghe; in acquario i Corydoras si nutrono di qualsiasi residuo di cibo rinvenibile sul fondale, nonché di detriti di origine animale e vegetale. E’ preferibile alimentarli dopo lo spegnimento delle luci dell’acquario con apposite compresse a base vegetali, senza eccedere nelle somministrazioni. Per ottenere esemplari particolarmente belli e sani, nonché predisposti a riprodursi, occorre almeno un paio di volte a settimana fornir loro piccoli alimenti vivi, come ad esempio chironomi e microworms in genere.

Molti acquariofili preferiscono non dare ai Corydoras mangime specifico al fine di tenere attiva la loro incessante azione pulitrice del fondale. Attenzione perchè questo sistema può rivelarsi pericoloso in quanto può portarli a denutrizione, a meno che non si abbondi davvero con le somministrazioni di mangime, …certo si può fare, ma in tal caso si rischia di mettere a repentaglio l'equilibrio biologico dell'acquario, occorre il giusto punto di compromesso, attenzione e osservazione per capire in tempo quando si sta esagerando.

In Corydoras particolarmente affamati la ricerca del cibo diventa davvero frenetica con il risultato di provocare un rapido consumo e/o lesioni ai loro preziosi barbigli.
Se ne evince che per prevenire problemi all’integrità dei barbigli è meglio utilizzare un materiale di fondo fine e/o non tagliente (vedi Allestimento Acquario Allevamento).


Livello di nuoto:

fondo.


Comportamento:

Pesce di fondo, pacifico con tutte le specie, va tenuto in gruppetti di almeno 7 / 8 esemplari, altrimenti si mostra eccessivamente timido. Passa le giornate e le nottate a frugare incessantemente nel substrato di fondo in cerca di residui alimentari che individua prontamente grazie ai sensibilissimi barbigli. E’ più attivo durante la notte e va quindi preferibilmente alimentato in tarda serata dopo lo spegnimento delle luci.

Spesso si notano i Corydoras portarsi rapidamente in superficie e, dopo un istante, ridiscendere sul fondale, …non spaventatevi, è un comportamento normalissimo che serve loro per incamerare ossigeno respirando direttamente al di sopra della superficie. Tale ossigeno verrà poi metabolizzato grazie ad una particolarmente efficace vascolarizzazione dell’intestino.


Biocenosi:

Pacifico con tutte le specie, ideale per acquari di comunità, evitare però l’abbinamento a specie troppo aggressive e di taglia eccessiva.



La Riproduzione


Difficoltà d'ottenimento della Riproduzione:

Elevata. Ottenere la deposizione delle uova non è difficile, ma portarle alla schiusa e soprattutto far crescere gli avannotti fino all’età adulta è decisamente impegnativo.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

non si hanno dati certi in merito.


Formazione della coppia:

In questa specie non si ha il fenomeno di formazione di coppie fisse, le riproduzioni avvengono quasi casualmente all'interno del branco.
Nell’acquario riproduttivo occorre inserire almeno due maschi per ogni femmina, meglio se 3.


Alimentazione della coppia:

Aumentare la somministrazione di cibo vivo/surgelato per stimolare il loro istinto riproduttivo, aumentare sia la frequenza delle somministrazioni sia il quantitativo totale giornaliero.


Valori consigliati per l'acquario riproduttivo:

- PH: 6,0 / 6,5
- GH: 3 / 10 °dGH
- Temperatura: 25 / 27 °C
- Dimensioni minime acquario: 30 litri per una femmina e due/tre maschi.


Allestimento acquario riproduttivo:

Fondo sabbioso, luce attenuata, poco movimento dell'acqua, per invogliare il loro istinto riproduttivo occorre tenerli per almeno un mesetto con limitata colonna d'acqua (ad esempio 20 cm), poi nel giro di un paio di giorni aumentare l'acqua dell'acquario in modo da quasi raddoppiare la colonna d'acqua, in contemporanea aumentare la somministrazione di cibo. Si simula così ciò che realmente avviene nei fiumi amazzonici all'arrivo della stagione delle pioggie.
Posizionare delle protezioni a maglia fitta (ad esempio Organza o Tulle) sulle bocchette d'aspirazione del filtro.



Deposizione e fecondazione:

circa un centinaio di uova appiccicose vengono deposte a piccoli gruppetti su arredi, piante o spesso sui vetri. Il maschio provvede a fecondarle nel momento stesso in cui la femmina le espelle Non vengono fatte altre cure parentali da parte dei genitori, quindi è bene levare i riproduttori entro il giorno successivo alla deposizione.


Schiusa e primi giorni:

la schiusa delle uova avviene dopo circa 4 giorni. La presenza del sacco vitellino garantisce nutrimento alle piccole larve per altri due giorni successivamente ai quali i piccoli iniziano a nuotare autonomamente in cerca di cibo.


Gli avannotti:

per la loro sopravvivenza nei primissimi giorni è indispensabile la presenza di microfauna, infusori e secco finemente polverizzato a base vegetale. Ideali risultano anche le compresse di spirulina finemente sbriciolate. Passata una settimana in genere iniziano già ad accettare naupli di Artemia salina appena schiusi.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 08 Novembre 2010 00:30)

 

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