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Corydoras julii

 

Corydoras julii

(Steindachner, 1906)

 

Corydoras julii

 

Uno dei Corydoras più belli e “popolari”. Va allevato in piccoli gruppetti in acquari ricchi di vegetazione e con fondo sabbioso. Indicato per acquari di comunità. Molto robusto e facile da allevare, consigliato dunque anche a neofiti.

Fotogallery Corydoras julii

Nome scientifico:

Corydoras julii


Nome comune:

nessuno in particolare


Famiglia:

Callichthyidae


Luogo d’origine:

Sud America (Amazzonia – Facilmente rinvenibile in vari tratti del Rio delle Amazzoni e in vari suoi affluenti)


Biotopo:

Amazzonia Acque Chiare.


Morfologia:

Corpo tozzo e compresso lateralmente, profilo dorsale ricurvo, profilo ventrale appiattito, quasi l’intero corpo è ricoperto da placche ossee che proteggono il pesce chiudendolo in una sorta di corazza. La bocca, ampia e munita di barbigli, è rivolta verso il basso. L’intero corpo ha una colorazione di fondo argentea chiara, tendente al color avorio, dai riflessi lucenti, ricoperta da numerose piccole macchie irregolari nere, assenti solo nella zona ventrale. La pinna caudale presenta un disegno del tutto simile al resto del corpo, è quindi ricoperta da macchiette scure su sfondo chiaro, mentre tutte le altre pinne risultano trasparenti, ad eccezione della dorsale, la quale presenta un’evidente macchia nera e un certo prolungamento (apprezzabile però solo nei maschi adulti) dei primi raggi.


Dimorfismo sessuale:

Da adulte le femmine appaiono lievemente più tozze, inoltre i maschi hanno i primi raggi della pinna dorsale più allungati, il che conferisce un aspetto leggermente più appuntito alla pinna stessa, la quale nella femmina appare più tondeggiante. Si tratta comunque di differenze non sempre apprezzabili con facilità.


Dimensioni:

Fino a 6 cm


Ciclo vitale:

Da 5 a 6 anni.


Dimensioni minime acquario d'allevamento:

Almeno 60 litri netti per un piccolo gruppetto di 4 / 5 esemplari. Consiglio di non scendere sotto a tale numero di esemplari.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:


- PH: 6,5 / 7,5
- GH: 5 / 20 °dGH
- Temperatura: 23 / 29 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

Occorre inserirli in acquari ricchi di vegetazione, con una buona ossigenazione. Indispensabile un fondo sabbioso o, per lo meno, composto da ghiaietto di granulometria inferiore a 3 mm e non tagliente. Trattandosi di un pesce che respira anche aria atmosferica portandosi in superficie è importante ospitarlo in acquari chiusi onde evitare eccessivi sbalzi termici tra acqua ed atmosfera soprastante. Non ama la luce intensa diretta, è quindi consigliabile non eccedere con l’intensità di luce o, per lo meno, provvedere a creare delle zone d’ombra, consigliato a tale scopo l’impiego di piante galleggianti.
E’ gradito un leggero filtraggio su torba.


Alimentazione:

Onnivoro.
Solo se veramente affamata, rivela tendenze saprofaghe; in acquario quindi i Corydoras si nutrono di qualsiasi residuo di cibo rinvenibile sul fondale, nonché all’occorrenza di detriti di origine animale e vegetale. E’ preferibile alimentarli dopo lo spegnimento delle luci dell’acquario con apposite compresse a base vegetale, senza eccedere nelle somministrazioni. Per ottenere esemplari particolarmente belli e sani, nonché predisposti a riprodursi, occorre almeno un paio di volte a settimana fornir loro piccoli alimenti vivi, come ad esempio Chironomi e MicroWorms in genere.

Molti acquariofili preferiscono non dare ai Corydoras mangime specifico al fine di tenere attiva la loro incessante azione pulitrice del fondale. Attenzione perchè questo sistema può rivelarsi pericoloso in quanto può portarli a denutrizione, a meno che non si abbondi davvero con le somministrazioni di mangime, …certo si può fare, ma in tal caso si rischia di mettere a repentaglio l'equilibrio biologico dell'acquario, occorre il giusto punto di compromesso, attenzione e osservazione per capire in tempo quando si sta esagerando.

In Corydoras particolarmente affamati la ricerca del cibo diventa davvero frenetica con il risultato di provocare un rapido consumo e/o lesioni ai loro preziosi barbigli.
Se ne evince che per prevenire problemi all’integrità dei barbigli è meglio utilizzare un materiale di fondo fine e/o non tagliente (vedi Allestimento Acquario Allevamento).


Livello di nuoto:

fondo.


Comportamento:

Pesce di fondo, pacifico con tutte le specie, va tenuto in gruppetti di almeno 4 / 5 esemplari, altrimenti si mostra eccessivamente timido. Passa le giornate e le nottate a frugare incessantemente nel substrato di fondo in cerca di residui alimentari che individua prontamente grazie ai sensibilissimi barbigli. E’ più attivo durante la notte e va quindi preferibilmente alimentato in tarda serata dopo lo spegnimento delle luci.

Spesso si notano i Corydoras portarsi rapidamente in superficie e, dopo un istante, ridiscendere sul fondale, …non spaventatevi, è un comportamento normalissimo che serve loro per incamerare ossigeno respirando direttamente al di sopra della superficie. Tale ossigeno verrà poi metabolizzato grazie ad una particolarmente efficace vascolarizzazione dell’intestino.


Biocenosi:

Pacifico con tutte le specie, ideale per acquari di comunità, evitare però l’abbinamento a specie troppo aggressive e di taglia eccessiva.


Difficoltà d'ottenimento della Riproduzione:

Media.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

non si hanno dati certi in merito.


Formazione della coppia:

In questa specie non si ha il fenomeno di formazione di coppie fisse, le riproduzioni avvengono quasi casualmente all'interno del branco.
Nell’acquario riproduttivo occorre inserire almeno due maschi per ogni femmina, meglio se 3.


Alimentazione della coppia:

Aumentare la somministrazione di cibo vivo/surgelato per stimolare il loro istinto riproduttivo, aumentare sia la frequenza delle somministrazioni sia il quantitativo totale giornaliero.


Valori consigliati per l'acquario riproduttivo:

- PH: 6,5 / 6,8
- GH: 5 / 12 °dGH
- Temperatura: 25 / 28 °C
- Dimensioni minime acquario: 30 litri per una femmina e due/tre maschi.


Allestimento acquario riproduttivo:

Fondo sabbioso, luce attenuata, poco movimento dell'acqua, nella fase di avvicinamento all'evento occorre tenerli per almeno un mesetto con limitata colonna d'acqua (ad esempio 20 cm).
I valori iniziali devono essere : PH 6,5 / 6,8 – GH 5 / 12 °dGH – Temp. tra i 25 e i 28 °C., capacità minima 30 litri per una femmina e 2/3 maschi.
A questo punto occorre iniziare una serie di massicci cambi parziali quotidiani, di circa il 30% alla volta, utilizzando solo acqua r.o., ed immettendo ogni volta un pochino d’acqua in più rispetto a quella tolta, in modo da portare il livello dell’acqua ad aumentare di almeno il 50% nel giro di 4 / 5 giorni. L’acqua immessa deve essere ''fresca'' ovvero ad un paio di °C in meno rispetto all’acqua della vasca riproduttiva. Ad ogni cambio parziale va leggermente diminuita di pari passo la regolazione del riscaldatore. In tal modo l’acqua , oltre che più fredda (obbiettivo 23 / 24 °C), diverrà progressivamente sempre più acida e tenera. In contemporanea occorre aumentare ulteriormente la somministrazione di cibo. Tale procedimento serve a simulare ciò che avviene nei fiumi tropicali al sopraggiungere della stagione delle piogge, momento in cui la maggior parte dei pesci inizia a riprodursi.
Posizionare delle protezioni a maglia fitta (ad esempio Organza o Tulle) sulle bocchette d'aspirazione del filtro.

 

Deposizione e Fecondazione:

dopo vari inseguimenti e corteggiamenti la femmina si dispone a turno con il muso contro il ventre dei due maschi, assumendo con essi una conformazione a “T”, ed in quell’esatto momento avviene il rilascio dei gameti (uova e spermatozoi). La femmina rilascia però ad ogni accoppiamento solo due / tre uova, saranno quindi necessari vari ripetuti accoppiamenti per giungere al completamento della deposizione. Dopo ogni singolo accoppiamento le uova fecondate vengono raccolte dalla femmina con l’ausilio delle pinne ventrali e portate al sicuro in luoghi precedentemente scelti e ripuliti, in genere tra la vegetazione. Il numero totale di uova può variare notevolmente a seconda dell'habitat e dell'eta della femmina. Non vengono fatte altre cure parentali da parte dei genitori, quindi è bene levare i riproduttori entro il giorno successivo alla deposizione.

 

Schiusa e primi giorni:

la schiusa delle uova avviene dopo circa 5 giorni. Il riassorbimento del sacco vitellino si esaurisce in circa 36 / 48 ore dopo di che i piccoli iniziano a nuotare in cerca di cibo.

 

Gli avannotti:

per la loro sopravvivenza nei primissimi giorni è indispensabile la presenza di microfauna, infusori e secco finemente polverizzato a base vegetale. Ideali risultano anche le compresse di spirulina finemente sbriciolate. Passata una settimana iniziano ad accettare naupli di Artemia salina appena schiusi. Nei primi giorni di vita il tasso di mortalità è purtroppo elevato.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 08 Novembre 2010 00:27)

 

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