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Chromobotia macracanthus

 

Chromobotia macracanthus

(Bleeker, 1852)

 

Chromobotia macracanthus

 

Affascinante Cobitide asiatico. E' uno dei pesci d'acquario più longevi, raggiunge dimensioni davvero ragguardevoli ed "impegnative". Difficoltà d'allevamento: media.

Fotogallery Chromobotia macracanthus

Nome scientifico

Chromobotia macracanthus


Nota al nome scientifico

Ex Botia macracantha


Nome comune

Botia pagliaccio


Famiglia

Cobitidae


Luoghi d'origine

Sud Est Asiatico (corsi d'acqua di Indonesia, Sumatra e Borneo)


Morfologia

corpo color arancio (che vira in giallo in età adulta) attraversato da tre larghe bande nere verticali. Le pinne ventrali, pettorali e caudale sono di un intenso color arancio/rosso, la dorsale e l'anale sono invece nere. Sono dotati di spina retrattile posizionata nella regione sub-oculare. La bocca è rivolta verso il basso ed è corredata da quattro coppie di bargigli, utilizzati per individuare il cibo nel fondale.


Dimorfismo sessuale

Non visibile ad occhio nudo.


Dimensioni

In natura sono stati rinvenuti esemplari di quasi 45 cm.
In acquario in genere non superano i 30 cm.


Ciclo vitale

Da 20 a 30 anni.
Sono tuttavia stati segnalati sporadici casi di esemplari allevati in cattività vissuti sino a 40 anni.


Dimensioni acquario

Se si ha intenzione di allevarli per il loro intero ciclo vitale occorre un acquario molto capiente, non meno di 250 litri netti, e sviluppato più in lunghezza che non in altezza. Con un acquario avente queste caratteristiche si può allevare un gruppetto di 4 / 5 esemplari.


Valori consigliati per l'acquario d'allevamento

- PH 6,2 / 7
- GH 3 / 12 °dGH
- Temp. 22 / 27 °C


Allestimento dell'acquario d'allevamento

acquario ricco di nascondigli e vegetazione. Acqua mossa e ricca di ossigeno, l'illuminazione non troppo forte. Il fondo deve essere composto da sabbia, o da ghiaietto fine e non tagliente. Per ospitare esemplari adulti servono un filtraggio sovradimensionato e frequenti corposi cambi parziali d'acqua.


Alimentazione

Onnivoro con prevalenza carnivora. In acquario accetta tutti i più comuni alimenti commerciali. Gli esemplari adulti, specialmente le femmine, non disdegnano di attaccare e mangiare pesci di piccola taglia. E' un buon divoratore di lumache e chiocciole, spesso utilizzato proprio per tenerne sotto controllo eccessive proliferazioni. Nella dieta deve essere sempre comunque presente una certa componente vegetale, altrimenti non esiterà a rosicchiare e mangiare le piantine presenti in acquario


Livello di nuoto

Inferiore.


Comportamento

Sono pesci di gruppo e non andrebbero mai inseriti in singolo esemplare, meglio inserirne un gruppetto di almeno 4 / 5 esemplari in acquario di dimensioni adeguate ad ospitarli per il loro intero ciclo vitale. Sono in genere poco amanti della luce forte e diretta, ragion per cui tendono a mostrarsi più attivi dopo lo spegnimento delle luci dell'acquario, tuttavia, se la vasca è allestita correttamente e sono presenti sufficienti nascondigli i Chromobotia risultano attivi e giocosi anche durante il giorno, spesso intenti a rincorrersi tra di loro e a scavare buche nella sabbia. Spesso denotano un rapido sbiadimento della livrea, a volte fino a divenire quasi interamente bianchi, se capita è segno di stress o di paura, occorre capirne le cause ed eliminarle. Hanno l'abitudine di riposare stando coricati su un fianco, a volte addirittura a pancia in su, ciò spesso è fonte di apprensione nei proprietari i quali, se non a conoscenza di tale loro caratteristica, li credono morti.


Biocenosi

In giovane età è abbastanza pacifico ed in genere non da particolari problemi di convivenza con altre specie. In età adulta, viste anche le dimensioni raggiungibili e la voracità, diviene un vero problema tenerne degli esemplari in vasca comunitaria. Sono stati segnalati numerosi casi di attacchi violenti, a volte letali, nei confronti di coinquilini di vario generere, da Phetorhyllum scalare a Symphysodon aequifasiatus a molte altre specie. Spesso però si trattava di convivenze forzate in acquari non sufficientemente spaziosi e/o male allestiti, con Chromobotia macracanthus presente in numero troppo esiguo di esemplari (spesso in singolo esemplare) e layout privo dei necessari nascondigli. Resta comunque un pesce dal comportamento imprevedibile che, in età adulta, viste anche le dimensioni, non andrebbe forse nemmeno tenuto in un acquario domestico, a meno che si tratti di litraggi davvero adeguati e soprattutto di acquari monospecifici. Le femmine adulte, nei periodi precedenti alla deposizione, seguono dieta prevalentemente ittiofaga, quindi ogni pesce sufficientemente piccolo da poter entrare nella sua bocca verrà cacciato e predato.
Se si vuole tenerlo per forza in vasca comunitaria l'ideale è abbinarlo ad altri Cobitidi, scegliendo tra specie appartenenti al Genere Botia.


Note varie

Sono pesci molto sensibili all' Ichthyophtirius multifiliis, la malattia dei puntini bianchi.

Negli ultimi anni la presenza nei biotopi naturali di Chromobotia macracanthus è sensibilmente diminuita, ciò a causa sia della intensa pesca a scopo alimentare protratta dalle popolazioni del luogo, sia per il massiccio prelevamento di giovani esemplari da immettere nel circuito acquariofilo (oltre 20 milioni di esemplari all'anno). Non si può ancora parlare di specie a rischio d'estinzione, però gli organi di competenza hanno iniziato a muoversi in tutela della specie, in alcuni paesi ad esempio è stato recentemente vietato il prelievo di esemplari di taglia superiore ai 15 cm, ciò per permettere agli esemplari già in età fertile di potersi riprodurre garantendo il futuro della specie.


La Riproduzione


Difficoltà d'ottenimento della Riproduzione

Praticamente impossibile in cattività. Non se ne conoscono quindi tutti i dettagli. Solo in alcuni allevamenti Tailandesi si è riusciti a riprodurre in cattività questa specie, ma non in modo naturale, bensì mediante tecniche di induzione ormonale (tra l'altro nell'ambito di un progetto poi abbandonato perchè ci si è resi subito conto che seguire l'intera fase d'accrescimento degli avannotti è molto più costoso che prelevare direttamente in natura gli esemplari necessari).


Modalità riproduttiva

Specie ovipara.


Maturità sessuale

Le femmine sono in grado di produrre e deporre uova già appena raggiunta una lunghezza di almeno 10 / 12 cm, quindi a poco più di un anno d'età, i maschi invece non raggiungono la maturità sessuale prima dei 2 anni.


Formazione della coppia

E' una specie da branco, non si notano nè casi di monogamia, nè di poligamia. In pratica, in natura, le riproduzioni avvengono casualmente in momenti di aggregazione in cui in contemporanea alcuni esemplari fertili del branco rilasciano uova e spermatozoi (gameti).


Alimentazione della coppia

Dall'osservazione degli esemplari in natura si evince che, soprattutto per le femmine, la predisposizione alla riproduzione è stimolata da una dieta ittiofaga, o comunque carnivora a base di sole prede vive.


Deposizione e fecondazione

In natura le riproduzioni avvengono casualmente in momenti di aggregazione in cui in contemporanea alcuni esemplari fertili del branco rilasciano uova e spermatozoi (gameti).

Ultimo aggiornamento (Lunedì 15 Febbraio 2010 09:52)

 

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