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Intervista a Matteo Rancan

 

Intervista a: Matteo Rancan

 

Konrad Lorenz

 

Parliamo ora di "gestione KL" (KL = Konrad Lorenz), una filosofia interpretativa e gestionale non molto diffusa tra gli appassionati di acquari, ma che a parer mio meriterebbe sicuramente maggior attenzione e diffusione. Ne discutiamo direttamente con Matteo Rancan, grande appassionato di KL e fondatore del gruppo FaceBook "Aquario Naturale - Seguaci di Konrad Lorenz".

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1. Ciao Matteo, a beneficio di chi non ti conosce puoi fare una tua breve presentazione?

Ciao a tutti, mi chiamo Matteo Rancan,  sono uno studente ed abito a Vicenza. Mi sono appassionato di acquariofilia da circa sei anni.  Mi occupo di alcuni crostacei d'acqua dolce, in particolare di Triops, e più recentemente ho incominciato ad allevare pesci rossi, killifish e anfibi. Al momento ho 3 acquari a "gestione KL" e qualche decina di vasche per altri esperimenti, inoltre da un anno mi sono appassionato di Bonsai Pond.


2. Mi piacerebbe che prima di proseguire tu spiegassi, a beneficio di chi non ne sa nulla, chi era Konrad Lorenz?

Konrad Lorenz è stato notoriamente uno dei più grandi zoologi ed etologi al mondo. E' ricordato generalmente per i suoi studi sugli animali (vinse il premio Nobel per "'l'imprinting") ma è stato anche un filosofo, precisamente sulla - teoria della conoscenza - ed uno scrittore. Di dettagli su chi fu Lorenz, se ne trovano parecchi nel web, ma personalmente lo ricordo in modo particolare per una sua pubblicazione, "L'anello di re Salomone", un libro fantastico che consiglio a tutti di leggere.

 

L'anello di re Salomone ... il libro da cui tutto ha avuto inizio - Photo by: Andrea Perotti

 


3. L'ho letto anche io, tanto tempo fa, e condivido pienamente il tuo consiglio. Mi imbatto spesso, in forum e gruppi FB dedicati all'acquariofilia, in citazioni a Lorenz mediante frasi prese proprio da quel libro, molti se le mettono addirittura nello "spazio firma". Ma essenzialmente perchè questa pubblicazione, in cui l'autore raccontava semplicemente le proprie personalissime esperienze, risulta ancora tanto importante per un mondo dell'acquariofilia che, da Lorenz ad oggi, si è enormemente evoluto?

Credo che la sua importanza sia legata principalmente alla tipologia di acquariofilia applicata da Lorenz e spiegata nel libro. Una gestione estremamente naturale che verte sull'equilibrio biologico tra flora e fauna. In netto contrasto con l'impostazione "moderna", basata sull'utilizzo di componenti artificiali per garantire condizioni vivibili agli ospiti.
In sintesi il metodo di gestione KL consiste nel realizzare acquari ben equilibrati, evitando proprio quelle componenti tecniche portate dall'evoluzione del settore, e sfruttando invece soltanto ciò che la natura offre.


4. Insomma un "old style" all'ennesima potenza.... che volendo potrebbe anche mettere in dubbio la presunta indispensabilità di molti accessori che nell'acquarioiflia contemporanea vengono ormai considerati irrinunciabili ... o no?
Penso ad esempio a filtri, pompe di movimento, fondi attivi, fertilizzanti, erogatori di CO2, pH controller, etc.. etc.. tutti elementi che se da un lato possono aiutare l'appassionato nel perseguimento dei propri obiettivi, dall'altro lato contribuiscono sicuramente a rendere questo hobby più complicato e più costoso di quanto potrebbe invece essere...

Esatto. Le esperienze di Lorenz sono prova di come un acquario possa funzionare senza tutta la moderna tecnologia. Certe innovazioni sono fondamentali per determinati tipi di acquari, classici esempi un plantacquario "spinto" o una vasca d'allevamento. Tuttavia la vita può prosperare anche in una vasca senza filtro, senza CO2, senza continui test... Sarà sicuramente un ambiente differente da quello a cui si è soliti pensare: i pesci o le piante non sono singoli protagonisti, ma ciò che dovrebbe affascinare è tutto l'insieme, un piccolo ecosistema casalingo quasi perfetto!


5. Entriamo ora più nei dettagli...
Come va impostato il fondo in un acquario a gestione KL? Il fondo dei tuoi 3 acquari come è strutturato? Mi ricordo che nel suo libro Lorenz raccontava di acquari allestiti mediante utilizzo di fanghi prelevati direttamente in zone marginali di fiumi e laghi, fanghi definiti da Konrad un vero toccasana, oltre che una miniera di microvita e biodiversità.

L'ideale sarebbe raccoglierlo direttamente in natura, esattamente come faceva Lorenz, con tutti i vantaggi del caso, ma considerando che ospitiamo specie esotiche, è più indicato reperire materiali simili al loro biotopo e non al nostro. Successivamente se ne favorisce la colonizzazione dalla microfauna spontanea o aggiunta appositamente. Personalmente stendo un unico strato di materiale (spesso sabbia nera, di granulometria non troppo fine per evitare zone anossiche) con uno spessore medio di 4-6 cm. Talvolta miscelo del terriccio con la sabbia, e poi ricopro con inerte. La tipologia di terriccio è indifferente, ha lo scopo di fertilizzare in modo blando per aiutare nella fase iniziale le piante, che altrimenti avrebbero poco di cui vivere in attesa dell'inserimento degli animali. In alternativa alla sabbia di cui ho parlato, si possono utilizzare lapillo, sabbia edile, ghiaia calcarea etc, a seconda del genere di acquario e alle preferenze personali. L'importante è valutare bene cosa e perchè si inserisce!


6. Filtrazione e movimentazione dell'acqua non sono contemplati nella gestione KL. La flora batterica aerobica, principale alleata nella gestione degli acquari tradizionali dotati di filtro, non si può quindi formare. Che limitazioni comporta questa profonda differenza?

A differenza di un acquario tradizionale, dove avviene il ciclo dell'azoto, in un acquario a gestione KL l'ammonio viene consumato direttamente dalle piante. Ciò impone una limitazione: se con un filtro possiamo permetterci di inquinare alquanto l'acqua senza poi assistere a spiacevoli conseguenze, con la fitodepurazione la produzione di ammonio deve essere ben equilibrata con la massa vegetale, altrimenti arriverà a concentrazioni pericolose.


7. Quindi mi sembra evidente che un elemento chiave per la riuscita di un allestimento KL sia la presenza di una buona massa vegetale, attiva nella crescita e quindi nel consumo dei nutrienti che si vengono a liberare in colonna. Ma visto che non si introduce CO2, il Carbonio necessario alle piante come fa ad essere comunque presente a sufficienza? Entrano forse in gioco i processi di decomposizione del fondale?

Per quanto riguarda la presenza di Carbonio, dipende dalla tipologia di piante che si coltivano. Normalmente si dovrebbero inserire galleggianti e palustri, che sfruttano la CO2 atmosferica, mentre per le specie generalmente acquatiche, è bene optare per le varietà che riescono ad emergere (ex. L. nummularia) o "striscianti" sul pelo dell'acqua (ex. N. guadalupensis). Esistono anche essenze che praticano la decalcificazione biogena, ricavando così il carbonio da composti disciolti. Inoltre come hai detto giustamente, il fondo in seguito ad un periodo di maturazione rilascia una seppur piccola, benefica quantità di CO2.


8. Immagino vengano privilegiate piante a crescita rapida. La luce è dunque un altro elemento importante per il successo di un allestimento KL? Quali sono le tipologie di luci più adatte? Si possono tenere anche esposti alla luce solare diretta acquari così strutturati?

Sì, è un elemento importantissimo, quindi va accuratamente dosata. Reputo abbastanza inutili le relazioni sull'emissione uniforme in tutto l'acquario, come watt/litro etc..., perchè spesso è più efficiente direzionare la fonte in zone precise della vasca, quelle maggiormente piantumate... A questo scopo sono eccezionali le lampadine a risparmio energetico (con riflettore), oppure tradizionali plafoniere modificate. E' possibile sfruttare la luce solare, ma è meno facile da gestire e potenzialmente dannosa in caso di piccole vasche (surriscaldamento). La sconsiglio come prima esperienza... ma successivamente è un esperimento interessante.


9. Io provengo da anni e anni di passione per i plantacquari tradizionali, e più recentemente per gli aquascapes da contest, si tratta in entrambi i casi anche e soprattutto di acquari in cui la bravura dell'acquariofilo si misura in base alla sua capacità di fornire contemporaneamente le migliori condizioni di crescita per le piante, e le peggiori condizioni di crescita per le alghe, in quanto queste ultime vengono considerate solo come un elemento fortemente antiestetico, oltre che sgradite concorrenti nutrizionali delle piante, per cui un vero e proprio nemico da combattere con tutti i mezzi.
In vasche a gestione KL mi sembra invece di capire che tutta questa problematica non sussista, e che le alghe vengano valutate e considerate solo come uno degli imprescindibili elementi in gioco nel funzionamento del sistema, quindi rispettate e assolutamente non contrastate. E' così?

In un ambiente naturale le alghe costituiscono la base della catena alimentare, quindi in un acquario altrettanto naturale come uno a gestione KL, non possono che essere ben accette. Oltre che nutrimento, sono anche un indicatore della salute del sistema. Una massiccia presenza denota uno squilibrio, che può essere un innocuo eccesso di luce o un ben più grave accumulo di rifiuti. Da prestare attenzione nel caso di abbondante presenza non invasiva, o limitate proliferazioni cicliche, che non costituiscono quasi mai un problema.


10. Non avendo in questi acquari un ciclo dell'azoto come riferimento temporale, come si fa a capire quando un nuovo allestimento è pronto a ricevere i primi animali? Quali animali vanno introdotti per primi, e quali tipologie invece non potranno mai convivere con un allestimento KL in cui, immagino, non si possano garantire elevate concentrazioni di Ossigeno?

Consiglio di inserire gli animali in 4 fasi, che seguo io stesso. Aggiungo fin dall'inizio gli inoculi di microfauna, in particolare allevo a parte le specie che meno probabilmente arrivano in vasca con le piante: mi riferisco precisamente a copepodi, cladoceri e quando possibile anostraci. In seconda fase aggiungo i gasteropodi (molto consigliate le Melanoides, che smuovono il fondo) e se previsti i gamberetti detrivori (Caridine e Neocaridine). Questo ultimo inserimento avviene non appena le piante si sono ambientate ed hanno iniziato a crescere. La terza fase prevede l'inserimento dei pesci, e ciò avviene solo quando la vegetazione è rigogliosa. Aggiungo prima i pesci dal minor carico organico per arrivare a quelli  più grossi... non è molto diverso da come si farebbe in un acquario tradizionale. Infine, la quarta fase, può avvenire anche dopo anni dall'allestimento. Consiste nell'inserimento, qualora prestabilito, di particolari specie animali che sopravvivono solo in vasche molto mature e ricche. Invece per quanto riguarda la concentrazione di ossigeno, non credo sia un problema considerando che spesso le piante sono in pearling!  Piuttosto è sconsigliabile l'inserimento di specie che distruggono le piante o che necessitano di molto movimento dell'acqua.  Ciò comporta l'impiego di pompe di movimento, un accessorio che elimina gran parte della microfauna...


11. Come vengono alimentati i pesci in un acquario a gestione KL? Vengono introdotti starter di microfauna per ricreare le medesime catene alimentari osservabili in natura? E' concesso anche l'impiego di mangimi tradizionali?

Il cibo vivo è sempre la scelta migliore. Il secco inquina molto ed è poco naturale, quindi si tende ad evitarlo e a sostituirlo con porzioni di crostacei, larve o piccoli insetti (vivi o per comodità surgelati).


12. Lorenz nel suo libro consiglia di non ripulire il fondale dell'acquario, permettendo anzi che col passare dei mesi e degli anni vi si accumulino sempre più copiosamente rifiuti organici e vegetali in decomposizione, fino a formarvi un vero e proprio strato di melma. Questa eventualità fa sicuramente storcere il naso alla stragrande maggioranza degli acquariofili tradizionali, che amano mantenere il fondo dell'acquario pulito almeno quanto il pavimento del proprio salotto.
Puoi spiegare perchè in un acquario a gestione KL è sconsigliato rimuovere i depositi presenti sul fondale?

E' sconsigliato perchè sono proprio quei depositi ad ospitare numerosissime forme di vita e a costituire il nutrimento per le piante. Dopo alcuni mesi/anni di maturazione, lo strato di materiale inserito nell'allestimento si suddivide in più livelli. In superficie si trovano i detriti più grossolani, foglie o resti animali al primo stadio di decomposizione, spesso intaccati da alghe strutturate o cianobatteri: rappresentano il sostentamento di gamberetti e gasteropodi. Sono presenti poi accumuli di particelle di dimensioni nettamente inferiori, nei quali noto sempre nematodi, protozoi e talvolta cladoceri "di passaggio". Questi depositi non aumentano continuamente come si è portati a pensare. Molto del materiale più decomposto viene -inghiottito- dal fondo stesso, sprofondando tra il materiale inorganico, arrivando alla portata delle radici delle piante. Nella risposta 5 ho scritto di aggiungere terriccio, in piccola quantità, proprio perchè sostituisce nei primi tempi il materiale decomposto che viene a prodursi solo dopo mesi di avviamento, quando ormai lo stesso terriccio ha esaurito i nutrienti.


13. Nel tempo quali sono i parametri chimici che richiedono un minimo di sorveglianza? Con che frequenza e percentuale è consigliabile effettuare cambi d'acqua parziali?

Ai neofiti del metodo consiglio di eseguire un giro dei principali test regolarmente, almeno per i primi mesi. In particolare, è interessante misurare il pH; si può notare che il suo valore inizia a diminuire dopo qualche mese in modo del tutto naturale: è il fondo maturo che ha iniziato a produrre CO2 in modo costante. I composti azotati risultano sempre prossimi a 0 e spesso i test per l'acquariofilia non sono abbastanza precisi per rilevarne la presenza.
A differenza dell'acquario tradizionale, in quello a gestione KL il cambio d'acqua raramente serve a ridurre una sostanza disciolta, piuttosto a condizionare il ciclo della vita degli abitanti e apportare nutrienti emulando situazioni naturali. Una variazione delle caratteristiche chimico fisiche dell'acqua induce alla riproduzione alcune specie di pesci e stimola molti crostacei ad effettuare la muta. Il cambio è anche un'occasione per integrare, esattamente come in natura, delle sostanze che in vasca possono scarseggiare. Nei pressi delle rive, durante le piogge, molto terreno si mescola all'acqua: è per questo che dopo un temporale i fiumi sono spesso torbidi. In acquario possiamo quindi aggiungere piccole quantità di terriccio (o nel caso di biotopi nostrani, la stessa fanghiglia adoperata da Lorenz) o frammenti di bastoncini fertilizzanti (personalmente utilizzo gli stick NPK+ oligo, per giardinaggio). Per quanto concerne frequenza ed entità, si può effettuare un rinnovo ogni 2 o 6 mesi, in ragione del 10 o 30 %. Questi numeri dipendono da tanti fattori da valutare accuratamente. Infine, nel momento in cui si toglie il liquido, consiglio di prestare molta attenzione a rimuovere la minor quantità possibile di organismi nuotanti. Per integrare l'evaporato uso invece acqua d'osmosi pura.


14. Ci piacerebbe ora curiosare tra i tuoi acquari a gestione KL...
Ci mostreresti il tuo preferito, spiegandocene allestimento, particolarità e gestione?

Il mio preferito è un Capri60 a tema sud est asiatico. E' una vasca di recente allestimento, settembre 2015. Il fondo è composto da sabbia nera e un pò di terriccio. Flora: Ceratophyllum, Limnophila, Hydrocotyle, Hygrophila, Vallisneria, Java moss, Pogostemon, Salvinia, Pistia, Limnobium, Riccia, Lemna. Fauna: Caridina multidentata, Betta splendes (verrà inserito prossimamente, forse accompagnato da altri pesci dello stesso biotopo), Physa, Planorbarius, Melanoides e una vasta microfauna (al momento la più varia tra le mie vasche):  Daphnia magna, 5/6 specie di ostracodi, cyclops, 3/4 specie di nematodi, protozoi (abbondante la presenza di Vorticella) e molti altri che non ho identificato. E' attivo un riscaldatore da 100 watt. L'illuminazione consiste in una CFL di 20 watt e 6400 K, fotoperiodo di 8 ore... al mattino anche il Sole dà il suo contributo. Alimenterò i pesci con drosophile, larve surgelate e in minor quantità cibo secco; più raramente inserirò porzioni di vegetali sbollentati.

 

 

il Capri 60 a gestione KL di Matteo

 

il Capri 60 a gestione KL di Matteo

 


15. Prima di concludere, un'ultima richiesta: puoi gentilmente spiegare con parole tue perchè ogni acquariofilo dovrebbe provare, almeno una volta, ad avere un acquario a gestione KL?

Consiglio a tutti di avventurarsi con questo metodo perchè permette di ammirare un'incredibile biodiversità e delle complesse relazioni tra gli organismi vegetali ed animali non paragonabili a ciò che offre una vasca tradizionale. In qualunque punto si guardi, ci sarà sempre qualche creatura ad attirare la nostra curiosità!

 


Bene Matteo, l'intervista è giunta al termine. Ti saluto e ti ringrazio vivamente, a nome mio e dell'intero staff di AquaExperience, per la disponibilità e la cordialità dimostrata nei nostri confronti; da parte mia è stato davvero un grande piacere scambiare due chiacchiere con te. Grazie!

Sono io che vi ringrazio, sperando che le mie risposte possano rendersi utili a quanti più appassionati possibile!

 

 


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Acquario Naturale - Seguaci di Konrad Lorenz - Gruppo FB

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Triops Italia gruppo FB

 

 

Altre foto degli acquari di Matteo Rancan:

 

Vasche sperimentali - Matteo Rancan

 

Vasche sperimentali - Matteo Rancan

 

uno degli altri acquari di Matteo Rancan a gestione KL

 

Una vasca di Matteo a gestione KL vista dall'alto

 

 

 

Carassi in un acquario di Matteo a gestione KL

 

Vasche sperimentali - Matteo Rancan

Ultimo aggiornamento (Domenica 22 Novembre 2015 22:10)

 

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