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Dreissena polymorpha

 

Dreissena polymorpha
(Pallas, 1771)

 

Dreissena polymorpha - Photo by: Andrea Perotti

 

Piccolo mollusco bivalve d’acqua dolce ampiamente diffuso in tutta Europa ed in America settentrionale. E’ prettamente bentonico (di fondo) e vive saldamente ancorato a supporti rigidi quali pietre, legni, arredi. Si nutre filtrando continuamente l’acqua da cui trattiene fitoplancton, per tal motivo può essere inserito solo in acquari ben maturi, con minimo 6 mesi di funzionamento all'attivo. Difficoltà di mantenimento: media.

Fotogallery Dreissena polymorpha




Nome scientifico:

Dreissena polymorpha


Sinonimi:

nessuno segnalato.


Nomi comuni:

- Zebra mussel [1][2][3][4][5]
- Cozza zebrata [2][3]
- Mitilo d'acqua dolce [2][3]


Famiglia:

Dreissenidae


Sottospecie:

- Dreissena polymorpha andrusovi (Andrusov, 1897) [5]
- Dreissena polymorpha aralensis (Andrusov, 1897) [5]


Origine e distribuzione:

specie originariamente nativa di alcuni corsi d'acqua della Russia meridionale e successivamente diffusasi in alcuni tratti litorali a bassa salinità del Mar Nero e del Mar Caspio [1].  A causa della sua capacità di ancorarsi saldamente alle chiglie delle imbarcazioni e a qualsiasi altro supporto la specie è stata poi involontariamente trasportata ed introdotta in varie altre aree geografiche diventando una specie invasiva in molti paesi in tutto il mondo [1].
Attualmente risulta presente in USA [1][2][4][5][6], Canada [1][2][4][5][6], Isole Faroe [6], Groenlandia [6], Austria [6], Bielorussia [6], Belgio [6], Croazia [6], Inghilterra [1][2][6], Scozia [1][2][6], Galles [1][2][6], Rep. d'Irlanda [1][2][6], Irlanda del Nord [1], Francia [6], Germania [6], Italia [1][2][6], Slovenia [6], Spagna [1][6], Svezia [1][2][6], Svizzera [6], Norvegia [2][6], Danimarca [2][6], Finlandia [6], Islanda [6], Estonia [6], Lettonia [6], Lituania [6], Ungheria [1], Olanda [1][6], Polonia [6], Repubblica Ceca [1][6], Turchia [6], Ucraina [6], Federazione Russa [1][2][4][5][6].


Habitat naturale:

vive in laghi, paludi, stagni e tratti di fiume a lento scorrimento, anche in zone d'estuario, sia su fondali limosi sia su fondali ciotolosi o ghiaiosi. Come livello di profondità preferisce in genere stare tra 1 e 12 mt, ma ne sono stati rinvenuti esemplari anche fino a 60 mt.


Morfologia:

come consuetudine per i bivalvi il corpo, privo di testa e di occhi, è per la maggior parte formato da un complesso apparato branchiale [7] e risulta racchiuso da una conchiglia formata da due parti uguali per forma e dimensioni, ma tra loro speculari, dette valve, tenute unite su di un solo lato da un robusta cerniera elastica [4][5][7]. L’interno della conchiglia è rivestita da uno strato madreperlaceo [7], mentre la superficie esterna presenta di solito colorazione marrone verdognola con striature più o meno scure, non sempre comunque ben visibili [4][5]. Oltre alla colorazione anche la forma delle valve è variabile a seconda delle condizioni dell'habitat (Polymorpha significa appunto "con più forme" [2]), in genere comunque ricorda vagamente una lettera "D" [1], o un triangolo scaleno, con il lato più lungo e dritto in corrispondenza della cerniera.
Sul lato esterno la cerniera è munita di bisso, un resistente tessuto filamentoso colloso prodotto dall’animale stesso [3], utilizzato per fissarsi a pietre ed a qualsiasi altro supporto.

 

Dreissena polymorpha - Bisso - Photo by: Andrea Perotti

 

Quando l’animale è attivo le valve restano leggermente aperte lasciando sporgere due cortissimi sifoni dei quali uno inalante (dotato di rete per impedire l'ingresso ad oggetti di dimensioni eccessive) e l’altro esalante, grazie ai quali avviene il passaggio continuo d'acqua attraverso il corpo molle, acqua che viene utilizzata sia per la respirazione che per l'assimilazione di nutrienti [7].

 

Dreissena polymorpha - Photo by: Andrea Perotti

Dreissena polymorpha - Photo by: Andrea Perotti

Dreissena polymorpha - Photo by: Andrea Perotti

Dreissena polymorpha - Photo by: Andrea Perotti

 

 

Dimorfismo sessuale:

si tratta di animali a sessi distinti, ma ad occhio nudo non è visibile alcun dimorfismo sessuale [2][4][5].


Dimensioni massime

possono raggiungere una lunghezza di 5 cm [2][3][4][5], ma in genere si fermano a poco più di 3 cm.


Ciclo vitale:

a seconda della temperatura dell'acqua può vivere da 3 a 9 anni [4][5], comunque difficilmente supera i 5 anni [1].


Dimensioni minime acquario di mantenimento:

ciò che veramente conta per questi animali è la costante disponibilità di nutrienti in sospensione, principalmente fitoplancton. Tenete conto che un esemplare adulto filtra circa 1 litro d'acqua al giorno, e che quando i nutrienti vengono meno l'animale va incontro a morte per inedia, consiglio quindi almeno 20 litri netti per esemplare. L'acquario dev'essere ben maturo, come minimo con 6 mesi di funzionamento alle spalle. In caso di riproduzioni la densità demografica si autoregolerà nel proseguo in base appunto al cibo presente, che determinerà assieme alla temperatura il tasso di mortalità tra i piccoli nati nelle successive generazioni.


Valori consigliati per l'acquario di mantenimento:

PH : 6,8 / 8,4
GH :  3 / 25 °dGH
Temp.:  3 / 29 °C (almeno 12 °C per la riproduzione)


Nota 1: il range di temperatura indicato è da intendere come campo di valori entro cui la temperatura deve progressivamente variare nell'arco dell'anno, seguendo il succedersi delle stagioni; un allestimento quindi che ricrei le condizioni di clima temperato o anche di quello sub-tropicale. Se avete invece intenzione di inserire questa specie in vasche con temperatura pressochè costante per l'intero anno allora evitate le parti più esterne del range, cercando di stare su un valore compreso tra 15 e 25 °C, che rappresenta un buon compromesso.

Nota 2: da alcuni miei rilievi nel fiume italiano Ticino, effettuati in estate ed in vari punti di ritrovamento della specie, ho riscontrato i seguenti range di valori: pH 6,8 / 7,4, KH 0 / 2 °dKH, GH 4 / 5 °dGH, Temp. 21 / 27 °C. Il fondale era per lo più ciotoloso e gli esemplari adulti non superavano i 2,5 cm di lunghezza.


Allestimento acquario di mantenimento:

vasca sviluppata in lunghezza, acqua poco mossa, presenza di piante acquatiche, fondo misto ghiaia, ciotoli, sabbia. Almeno 6 mesi di maturazione della vasca prima di inserire questi animali!

ATTENZIONE: gli animali filtratori non tollerano l'immissione in colonna di perossido d'idrogeno (H2O2) (comunemente chiamato "acqua ossigenata"), a volte utilizzato in acquario per contrastare proliferazioni algali e cianobatteriche. Anche a dosaggi bassissimi il perossido d'idrogeno può risultare letale per Dreissena polymorpha.


Alimentazione:

si tratta di animali filtratori onnivori, in pratica aspirano continuamente acqua tramite un sifone inalante e la rigettano all'esterno tramite un sifone esalante, l'acqua durante il suo breve tragitto nel corpo dell'animale viene così filtrata e predata di qualsiasi microparticella presentasse in sospensione. L'alimentazione base di queste cozze è quindi rappresentata da fitoplancton, detriti e microfauna bentonica.


Livello di "nuoto":

fondo; vive solitamente ancorata su legni, pietre e arredi di qualsiasi genere.


Comportamento:

in acquario dopo l'inserimento si muovono in cerca di un punto idoneo ove stabilizzarsi, e una volta scelto il supporto (in genere un sasso, un qualsiasi arredo o un punto di fondale piuttosto riparato) vi si ancorano fortemente mediante il bisso e li resteranno probabilmente per il resto della propria vita, soprattutto se il flusso d'acqua porta in quel punto una sufficiente quantità di nutrienti, altrimenti di tanto in tanto potrebbero spostarsi, in genere di notte, in cerca di punti migliori. Questa ricerca della zona ideale porta in genere poi tutti gli esemplari presenti in vasca a stabilizzarsi nel giro di qualche giorno uno accanto all'altro in uno stesso punto dell'allestimento, quello ove la circolazione dell'acqua porta ad una maggiore precipitazione di sedimenti, formandovi vere e proprie piccole comunità.

 

Dreissena polymorpha - Photo by: Andrea Perotti

 

 

Biocenosi:

invertebrato assolutamente pacifico ed innocuo, adatto quindi all'acquario di comunità. Evitare l’abbinamento a Ciclidi di taglia medio/grande (tra cui anche Pterophyllum scalare!) e a pesci notoriamente ghiotti di piccoli invertebrati come ad esempio Badis badis, i pesci palla del Genere Tetraodon, i Cobitidi dei Generi Botia e Chromobotia ed i crostacei di medie/grandi dimensioni, oltre ovviamente a lumache predatrici, come ad esempio Anentome helena. Stando su allestimenti a clima temperato o sub-tropicale, più consoni alla specie, evitate l'abbinamento con Perca fluviatilis flevescens (Pesce persico europeo), Padogobius bonelli (sin. Padogobius martensii) (Ghiozzo padano),  ed Astacus astacus (Gambero di fiume europeo), suoi principali predatori in natura. Anche la convivenza con esemplari adulti di Carpe (Ciprinus carpius) e Pesci rossi (Carassius auratus) va evitata, così come anche l'abbinamento con altre specie di cozze di dimensioni maggiori (ad esempio quelle del Genere Unio), sulle cui valve le Dreissena polymorpha potrebbero ancorarsi in nutrite comunità, ostacolendone infossamento, apertura/chiusura delle valve, estrazione/ritrazione dei sifoni, e portandole quindi spesso alla morte per denutrizione o per soffocamento.

 

Dreissena polymorpha su Unio sp. - Photo by: Andrea Perotti

Dreissena polymorpha su Viviparus viviparus - Photo by: Andrea Perotti

 

 

La Riproduzione


Difficoltà d'ottenimento della riproduzione:

difficile da ottenere in acquario, più facile invece in laghetti esterni.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

viene raggiunta tra 2 e 12 mesi di vita, a seconda della temperatura media dell'acqua [2][4][5]. In genere coincide comunque con l'approssimarsi della prima estate.


Formazione della coppia:

non si formano coppie.


Allestimento acquario riproduttivo:

come per l'acquario di mantenimento, occorrono però grandi litraggi per portare a termine il processo di sviluppo delle larve.


Accoppiamento, schiusa delle uova e primi giorni di vita dei piccoli:

non avviene un reale accoppiamento, gli esemplari sessualmente maturi semplicemente all'arrivo del periodo primaverile/estivo, quando l'acqua inizia stabilmente a superare i 12 °C, rilasciano attraverso il sifone esalante i propri gameti [4][5]. Le uova, trasportate dal movimento dell'acqua, hanno quindi modo di incontrare nel proprio percorso i gameti maschili venendone fecondati [4][5].
Una femmina adulta di D. polyphorma può produrre da 30 mila a quasi un milione di uova all'anno [1][2], ciò fa comprendere di che livello di potenziale invasività si sta parlando. Dopo 3-5 giorni di incubazione avviene la schiusa delle uova e vengono rilasciate in acqua delle microscopiche larve che vivranno fluttuanti per circa un mese, andando poi a ricadere sul fondo [2][4][5]. Giunti a questo punto i piccoli presentano già un accenno di valve [4][5]. Una volta sul fondale i piccoli si spostano utilizzando un piccolissimo pseudopiedemobile [4][5], appiattito e simile ad una lingua [7], andando in cerca di una zona adatta ove stabilirsi, quando la trovano scelgono un supporto (in genere una pietra) e vi si fissano mediante il bisso [2][4][5].
In genere soltanto dal 2 al 5 % dei piccoli riescono a raggiungere l'età adulta [1], ma vista la gran quantità di larve prodotte da ogni femmina si tratta comunque di un numero potenzialmente molto elevato.


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Riferimenti


Rif. 1:
http://en.wikipedia.org/wiki/Zebra_mussel

Rif. 2:
http://www.acquariforum.com/forum/showthread.php?t=3646

Rif. 3:
http://www.aolamagna.it/bivalvi-dacqua-dolce/dreissena-polymorpha/

Rif. 4:
http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Dreissena_polymorpha.html

Rif. 5:
http://eol.org/pages/493165/details

Rif. 6:
http://www.issg.org/database/species/distribution.asp?si=50&fr=1&sts=&lang=EN

Rif. 7:
http://www.aolamagna.it/bivalvi-dacqua-dolce/

 

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