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Intervista a Fabio Lorusso

 

Intervista a: Fabio Lorusso

 

Fabio Lorusso posa accanto ad un suo allestimento - Interzoo 2008

 

Fabio Lorusso, professionista dell'acquariofilia, l'allestitore italiano più richiesto dalle Aziende di settore. AquaExperience lo ha intervistato per voi.

 

 

Fotogallery Intervista a Fabio Lorusso

 

1. Ciao Fabio, a beneficio di chi non ti conosce puoi fare una tua presentazione, soprattutto dal punto di vista plantacquariofilo?

Ciao Andrea. Diciamo che sono un acquariofilo da sempre. Già da bambino ero profondamente attratto dall'acqua e dagli ambienti acquatici in generale, tanto che a 10 anni ho lottato per avere il mio primo acquarietto in camera. Non è passato molto tempo che la mia curiosità ha iniziato ad allargarsi e l'attenzione s'è man mano spostata dai pesci alle piante, grazie soprattutto alle magnifiche foto di Aren Van Den Nieuwenhuizen apparse sulla storica rivista Aquarium che diffondevano la bellezza delle vasche in "stile olandese". Ma erano gli anni '80, le conoscenze erano scarse, ed il mercato limitato, per cui le mie esperienze erano più teoriche che pratiche. Leggevo notizie e tecniche, divoravo testi e riviste (tutto ciò che si riusciva a trovare in italiano), scoprivo Dupla e Dennerle, ed intanto provavo e riprovavo a coltivare piante in acquario, tra alterne fortune, sognando sempre di avere in casa, prima o poi, il mio bel vascone all'olandese. Il balzo in avanti c'è stato alla fine degli anni '90 con la scoperta (mi inchino) delle vasche "Zen" di Mr. Amano. Una nuova ispirazione muoveva la mia voglia di cimentarmi coi plantacquari. La svolta, però, c'è stata decisamente nei primi anni del 2000, quando ho iniziato a lavorare in un Garden Center, che mi ha dato la possibilità di toccare con mano (e di "provare") una quantità quasi infinita di piante nei miei acquari (grazie anche alla collaborazione con una famosa ditta produttrice italiana), ed all'approdo successivo sull'allora Aquaplanta, che mi ha dato l'opportunità di confrontarmi e di crescere insieme ad altri appassionati seri e preparati.


2. Attualmente quante vasche hai a casa e quante in gestione presso terzi?

Al momento ho solo un acquarietto attivo in casa, che uso soprattutto per testare alcune piante, ed una vasca ferma pronta ad essere riallestita (è a livello di hardscape da una vita.. sigh..). In compenso mi sposto tra almeno 15-20 vasche sparse qua e là.


3. So che allestisci anche acquari per Clienti del Garden Center in cui lavori, ...studi dentistici, ristoranti, privati etc.... In questi casi come ci si comporta? Si cerca di formare il Cliente in modo che gli si possa affidare poi in toto la gestione della vasca oppure si propone al Cliente un contratto di gestione e di manutenzione programmata? Immagino che un Cliente che vuole un acquario ma che non lo vuole assolutamente allestire punti prevalentemente ad avere in casa solo un elemento d'arredo più che ad appassionarsi all'acquariofilia... insomma com'è il Cliente "tipo" che avanza ad un negozio tale particolare richiesta e come va gestito?

In realtà la panoramica dei clienti è molto varia. Ci sono gli appassionati medi che vorrebbero in casa un acquario un po' più serio, ci sono amanti degli acquari di piante che però non hanno conoscenze specifiche o semplicemente "gusto estetico", ci sono persone che non saprebbero da dove iniziare a metter mani per allestire un qualsiasi acquario, e ci sono altre che vorrebbero solo un pezzo di Natura sotto vetro in casa o in ufficio. In ogni caso cerco sempre di dare le nozioni basilari ed i mezzi per essere autosufficienti. Mi piace sapere di aver trasmesso un po' della mia passione a qualcuno. Altre volte ho carta bianca ed il Cliente si affida in toto a me, anche nelle successive manutenzioni. Insomma, cerco di capire ed interpretare esigenze, capacità ed obiettivi del Cliente, e mi comporto di conseguenza.


4. Ti va di parlarci della tua collaborazione con Anubias? Allestisci solo acquari per i loro stand in occasione di fiere internazionali o c'è dell'altro?

Ho conosciuto Anubias come ditta fornitrice di piante acquatiche per il negozio in cui lavoro, e loro hanno "conosciuto" me come aquascaper durante la gara di Layout organizzata da Dario Schelfi ed AquaGarden durante l'HydraForum (Bologna, 2006). Da allora è iniziata questa collaborazione ininterrotta con lo staff di Anubias. Per Anubias ho allestito vasche in occasione di Zoomark 2007 e 2009, di Interzoo 2008 e 2010, di varie fiere e manifestazioni a Ferrara, Verona, Padova, ed ho fatto una dimostrazione di allestimento in diretta durante il DiscusDay a Venezia nel 2007.


5. Come viene impostato un allestimento per una fiera? Si utilizzano piante nuove o già adattate alla sommersione? Si mettono a dimora tutte le piante al momento oppure si cerca di portare composizioni, magari con largo uso di essenze epifite, preparate già a priori? Non è pericoloso inserire anche fauna in acquari appena allestiti? Queste vasche devono restare presentabili solo per qualche giorno oppure hanno già un settaggio che gli permetta di mantenersi a lungo? Che fine fanno in genere questi allestimenti a termine fiera?

Anche in questo caso il discorso è abbastanza variegato. Si parte ovviamente da un progetto, il più accurato possibile. Se gli allestimenti vanno fatti in luoghi logisticamente molto distanti dalle serre (per esempio Noriberga durante gli Interzoo), tutto va predisposto con largo anticipo. Di solito è sempre meglio utilizzare composizioni con piante già pronte, per ottimizzare i tempi e dare subito una buona impronta alla vasca. Per il resto si usano piante messe a dimora al momento, provenienti da coltivazione sia emersa che sommersa, a seconda dell'effetto finale che si vuol dare al lavoro. Generalmente il tutto deve durare solo i pochi giorni della manifestazione, alla fine della quale le vasche vengono smantellate. Solo in occasione di Zoomark 2007 gran parte delle vasche erano state allestite mesi prima, quindi ormai con una propria identità e storia, ed alla fine alcune sono state cedute senza essere smantellate. Le vasche girano vuote per 1-2 giorni, poi all'ultimo momento utile si inseriscono gli animali. Purtroppo a volte questo può rivelarsi un azzardo, ma non ci sono alternative. Devo dire che fortunatamente, per quel che ho potuto vedere in questi anni, le perdite sono davvero molto limitate.


6. Ti è capitato di allestire layout temporanei anche per altre Aziende oltre ad Anubias? Anubias ti mette a disposizione come Aquascaper anche, e solo, per altri stand ai quali Anubias fornisce le piante per gli allestimenti, oppure sei tu a muoverti a tuo piacimento in questo campo senza alcun vincolo? A quali fiere o eventi hai partecipato in veste di aquascaper?

La gran parte delle volte è Anubias che mi contatta per gli allestimenti nei suoi stand o per le aziende che le commissionano acquari allestiti. L'anno scorso invece sono stato contattato direttamente dalla Sera per l'allestimento delle vasche presentate durante la manifestazione Sera AquaForum e dalla Vitrea per allestire una vasca da fotografare per il suo nuovo catalogo. Ovviamente Anubias ha messo a disposizione piante ed altri materiali decorativi.


7. In queste occasioni ti è capitato di lavorare spalla spalla con aquascapers di fama internazionale? Immagino si impari di più vedendo mezz'ora lavorare dal vivo aquascapers di alto livello che non leggendo e consultando centinaia di libri e di siti specifici... Più volte ad esempio ti ho visto lavorare a fianco di Oliver Knott, che impressione ti sei fatto di lui?

Il bello delle Fiere Internazionali è che lavorano anche personaggi di fama.. internazionale! In questi ultimi due anni ho collaborato con Oliver Knott e Jan Ole Pedersen, ed ho visto all'opera Filipe Oliveira. Non puoi immaginare la mia soddisfazione! Oliver è un gran simpaticone, ed ha davvero un gran feeling con le piante. Inoltre crea un qualsiasi allestimento con una tale naturalezza che il tutto sembra sgorgare liberamente dalle sue mani. Ole invece è molto più metodico e programmatore, nulla deve essere lasciato al caso per lui. Entrambi comunque, pur con modalità diverse, manifestano profonda sensibilità e grandi doti.


8. Tornando agli allestimenti duraturi .... come sei solito gestire la fertilizzazione in colonna? Ti preoccupi maggiormente di non avere eccedenze oppure di non avere carenze? Usi prodotti home-made (se si, quali? Come li prepari?) o ti affidi a fertilizzanti commerciali?

Preferisco solitamente non avere carenze, compensando gli eventuali eccessi con frequenti cambi d'acqua (se posso, anche settimanali) 2-3 giorni popo la somministrazione del fertilizzante. Quest'ultimo sono solito prepararlo da me secondo le ormai conosciute e facilmente reperibili ricette del PMDD. Ultimamente sto testando su una vaschetta una nuova linea commerciale di fertilizzanti, ma è ancora presto per trarne risultati apprezzabili e generalizzabili.


9. In generale, sul lungo termine, trovi differenze di resa (anche in termini di stabilità biologica e di salute delle forme di vita ospitate) tra linee di fertilizzazione in colonna che utilizzano chelanti (con somministrazioni quindi settimanali, quindicinali o mensili) e linee di fertilizzazione che non ne fanno uso (con quindi somministrazioni pressochè quotidiane)?

Devo dire che ho provato varie linee di fertilizzazione, ma quasi sempre, per facilità d'uso e costi contenuti (a parità di risultato ottenuto), sono ritornato alla somministrazione settimanale.


10. Hai avuto esperienze con i fondi e le linee di fertilizzazione della marca ADA? Che impressione te ne sei fatto?

Purtroppo non ho mai provato questa linea. Spero prima o poi di colmare questa lacuna, almeno per soddisfare la mia curiosità di provare materiali nuovi.


11. Ci sono fondi (attivi, unici e non) commerciali made in Italy che reputi ottimi e che ti senti di consigliare?

Anche qui ho provato quasi di tutto. A volte ho ottenuto risultati degni di nota anche solo con fondi fertilizzati commerciali (di varie marche) ricoperti con semplice ghiaino. Non mi piace comunque fossilizzarmi su un'unico tipo di fondo.


12. La potenza totale d'illuminazione in plantacquario è un elemento secondo te sopravalutato? Si possono ottenere splendidi plantacquari anche con un'illuminazione moderata oppure per ottenere ottimi risultati è indispensabile fornire un'illuminazione abbondante? Il tuo approccio qual'è?

Ritengo che la prima discriminante per aver un rigoglioso plantacquario sia proprio l'illuminazione. Naturalmente dipende anche dal tipo di piante che uno vuol coltivare, dalla gestione da adottare e dal risultato prefisso. In linea di massima maggiore è l'illuminazione, maggiore è la possibilità di scelta di piante e la velocità di crescita delle stesse. Va da sè che anche i costi e gli interventi di gestione aumentano di pari passo. Preferisco comunque cimentarmi in acquari con illuminazione medio-alta (intuitivamente, 0,7 W/l ed oltre). Li reputo più stimolanti.


13. Che lampade usi con maggior soddisfazione nei tuoi plantacquari? Con che temperature di colore ti trovi meglio e come ti regoli col fotoperiodo dallo start-up alla maturazione acquisita? Luci civili o solo luci studiate specificatamente per l'acquariofilia?

Potendo scegliere, preferisco i T5 ai T8. Quasi sempre intorno ai 6000-6500 K. Non importa se di uso prettamente acquariologico o meno. Parto con circa 6 ore di luci al giorno, e nel giro di un mese raggiungo le 9, massimo 10 ore quotidiane, raramente mi spingo oltre. Quasi sempre senza interruzione.


14. Hai avuto modo di gestire plantacquari illuminati con lampade Energry Saving o con LED? Che impressioni te ne sei fatto? Stimolano bene le piante?

Ho avuto modo solo in un'occasione di allestire e mantenere per qualche mese un piccolo cubo commerciale illuminato con una lampada a led. Devo dire che le piante crescevano rigogliose, ma venivano esaltati soprattutto i toni verdi delle stesse. I rossi erano assolutamente penalizzati. Ma ovviamente è stata un'esperienza decisamente limitata per poterne trarre conclusioni.


15. Quando allestisci da zero un acquario, con fondo e materiali filtranti nuovi, piantumi subito o preferisci prima far maturare fondo e filtro senza flora a luci spente e solo in un secondo momento passare all'inserimento delle piante?

Solitamente allestisco e poi piantumo subito. Quando in passato ho usato l'AKADAMA ho dovuto aspettare alcune settimane che l'acqua si stabilizzasse ed il fondo maturasse un minimo.


16. Quando e con che sequenza vai ad inserire i primi animali?

Intorno alla seconda/terza settimana inserisco alcune lumache (Nerite spp, Planorbis corneus var. rubra). Successivamente ancora lumache e le prime Caridina multidentata. Dopo la quarta settimana inizio coi pesci, prediligendo Otocinclus spp. e, nel caso di vasche di grosse dimensioni, Crossocheilus siamensis.


17. Molti acquariofili giudicano ancora molto negativamente l'eventuale presenza in acquario di chioccioline acquatiche (Generi Physa, Lymnaea, Melanoides, etc...) e spesso non esitano a sterminarle con qualsiasi mezzo .... un pensiero al riguardo?

Mi spiace sapere che tali inutili se non dannose credenze siano ancora parecchio radicate tra gli appassionati, soprattutto di vecchia generazione.


18. Che sistema di filtraggio adotti più di sovente nei tuoi acquari? Preferisci un filtraggio lento e prevalentemente biologico oppure rapido e con maggior componente meccanica? Separi il filtraggio biologico da quello meccanico? Pulisci gli elementi filtranti ad intervalli programmati oppure solo se veramente necessario, ad esempio se in presenza di un evidente calo di portata del filtro?

Preferisco decisamente i filtri esterni che creino un'ottimale circolazione d'acqua in vasca, per evitare zone "morte", quindi con una buona componente meccanica. Evito gli interventi frequenti sul filtro, limitando il risciacquo delle spugne a quando ormai è evidente un calo del flusso d'acqua di ritorno in vasca.


19. Che acqua utilizzi nei tuoi acquari? Acqua di rete trattata/decantata ed eventualmente tagliata con osmotica, oppure preferisci usare 100% acqua osmotica indurita con appositi sali fino a raggiungere i valori desiderati?

Se posso, utilizzo metà acqua di rubinetto e metà di osmosi, altrimenti tutta di rubinetto, per quanto a Bologna (dove vivo) e dintorni sia solitamente molto dura.


20. Con i cambi parziali (tempo permettendo) come preferisci regolarti? Frequenti e di piccola entità oppure massicci ma più diradati nel tempo?

Nelle vasche che curo a casa o in negozio faccio cambi settimanali del 10% minimo. Nelle vasche che gestisco per conto di terzi, sono obbligato a scendere anche ad un cambio ogni 3-4 settimane, in quel caso del 20%.


21. Spesso vedo acquariofili andare letteralmente a distruggere un perfetto equilibrio in vasca, a volte con conseguenze catastrofiche, solo perchè magari il pH (o qualche altro valore) non combacia alla perfezione con quanto consigliato per le specie ospitate ... tu che ne pensi? Testi spesso l'acqua dei tuoi acquari?

Ritengo che, per quanto sia importante testare l'acqua, i valori dei vari parametri siano relativi ed indicativi (anche per un'ovvia imperfezione nelle misurazioni a livello hobbistico). Preferisco osservare i segnali che l'ecosistema-acquario ci manda in ogni momento attraverso piante, pesci, acqua, ecc., e comportarmi di conseguenza. Ovviamente ci vuole po' di pazienza, esperienza e sensibilità (e tante ore perse davanti all'acquario), ma alla fine si è ampiamente ripagati.


22. Per te ha senso cercare maniacalmente di ricreare in acquario le condizioni dell'habitat di origine delle specie ospitate, stessi valori, stessa conducibilità, stesso colore dell'acqua, stesso materiale di fondo, stesso fotoperiodo, etc... o pensi sia meglio considerare l'acquario un sistema artificiale, che ha ben poco da spartire con le leggi biologiche e chimiche che regolamentano un fiume, e gestirlo come tale?

Purtroppo non c'è nulla di più artificiale di un acquario, per quanto alla fine sia un ecosistema retto dalle stesse regole di un omologo naturale. Ed anche le piante e gli animali che oggi ospitiamo nelle nostre vasche hanno perso completamente il ricordo delle loro zone d'origine. Inoltre, come per ogni forma di vita, c'è una naturale adattabilità di ogni organismo anche a condizioni alquanto diverse da quelle cosiddette "naturali". Per questo non condivido la maniacale attenzione che si può avere nella ricostruzione di un ipotetico habitat naturale (i nostri acquari sono generalmente un miscuglio improbabile di specie animali e vegetali che non condividono nemmeno lontanamente la stessa zona d'origine, o la stessa acqua, ecc). Ovviamente ciò non vuol dire stravolgere completamente le esigenze dei nostri ospiti, ma raggiungere un ragionato equilibrio. In tutto questo è sempre fondamentale l'osservazione del nostro microcosmo. Discorsi a parte vanno fatti naturalmente per gli acquari marini, ma non entro nel merito della discussione.


23. Eroghi CO2 solo in coincidenza delle ore di luce oppure 24 ore al giorno no stop? Usi l'areatore di notte?

Anidride carbonica 24 ore su 24, nessun areatore notturno.


24. Tieni le tue vasche ad una temperatura costante per l'intero anno oppure cerchi di ricreare una certa "stagionalità" facendo calare leggermente il metabolismo all'intera vasca nella fase invernale mediante un leggero abbassamento di temperatura?

Non amo le temperature troppo alte, soprattutto in acquari dedicati specificatamente alle piante. Temperatura ambiente in estate, 22-23 °C in inverno.


25. Ti capita spesso di utilizzare in acquario materiali prelevati in natura? Mi riferisco sia a legni e pietre, sia anche a piante... In questi casi come prepari tali materiali prima di utilizzarli in acquario? Che precauzioni occorre prendere per evitare spiacevoli inconvenienti?

A volte mi capita di raccogliere qua e là sassi e rocce. A parte un abbondante risciacquo sotto acqua corrente e magari qualche giorno a mollo in un secchio, non adopero particolari accortezze prima del loro utilizzo.


26. Ti è capitato anche di usare in plantacquario rocce di natura calcarea? Come in tal caso hai modificato la gestione della vasca?

A volte utilizzo pietre raccolte in natura o commerciali di evidente origine calcarea, ma non mi curo più di tanto di questa loro caratteristica. Eventuali loro interazioni con la chimica dell'acqua sono corrette attraverso i frequenti cambi.


27. So che solo in una o forse due occasioni hai partecipato a Contest internazionali di Aquascaping (ricordo un tuo strepitoso allestimento che partecipò all'AGA Contest del 2007: Passage across the wood). Come giudichi questi confronti internazionali? Si tratta solo di un gioco oppure di rassegne in grado di influenzare sensibilmente le scelte commerciali e stilistiche di molti acquariofili in tutto il mondo, e quindi forse create e supportate per meri interessi economici?

Ho partecipato solo una volta ad un Contest internazionale (allestimento: Passage across the wood), ma solo per il gusto di farlo. Credo che queste manifestazioni siano un'ottima vetrina per mettere in mostra sia abilità individuali, sia le possibilità che l'Aquascaping sa dare alla creazione di infiniti paesaggi sommersi. Sicuramente, come in tutte le cose, gli interessi e le spinte economiche sono enormi, ma è altrettanto indubbia la spettacolarità di queste manifestazioni. Anche se spesso ancora una volta si gioca tutto sull'effimero di un allestimento destinato a durare pochi mesi.


28. Dal punto di vista stilistico hai avuto dei modelli ispiratori? Il tuo stile compositivo, in caso di acquari pensati per un Contest, per una fiera, per un privato, o per te, è personale ed istintivo oppure disponi arredi e piante seguendo degli stili e delle regole note e ben definite?

Non amo rifarmi a concetti stilistici predefiniti, per quanto sicuramente alla base della mia ispirazione ci siano spessissimo le vasche di Amano. Quando "creo" generalmente lo faccio sviluppando alcune idee di base che ho in mente in quel dato momento, e poi correggo il tiro via via che il layout prende forma.


29. Che consigli primari ti senti di dare ad un neofita che si avvicina per la prima volta all'acquario di piante, affinchè possa trarre soddisfazione già dalla sua prima esperienza e senza spendere troppi soldi...?

Leggi, leggi, leggi, e quando hai finito di leggere, ricomincia di nuovo. Quando avrai le idee più chiare, confrontati con altri appassionati prima di entrare a capofitto in un negozio e far spese inutili.


30. Prima di salutarci, c'è qualcuno in particolare (persona, sito, associazione, negozio, ....) che vuoi ringraziare e/o segnalare? Qualcuno che insomma abbia contribuito alla tua formazione plantacquarofila e cui quindi desideri dedicare un pensiero?

Credo di dovere tanto ad un manipolo di pazzi (in senso buono, ovviamente) che bazzicano il Forum di Aquagarden. Saluto tutti con estremo affetto.

 

Bene Fabio, l'intervista è terminata. Lo staff di AquaExperience.it ti ringrazia infinitamente per la tua disponiblità e per il tempo che ci hai dedicato.

 

 

 

Seguono alcuni allestimenti realizzati da Fabio negli ultimi 4 anni. Vi invitiamo a visitare la Fotogallery dell'articolo, ove troverete questi (e molti altri) allestimenti con foto di maggior formato.

 

Tutte le foto sono state gentilmente concesse ad AquaExperience.it direttamente da Fabio Lorusso.

 

 

Allestimento di Fabio Lorusso - Zoomark 2007

Allestimento di Fabio Lorusso - Zoomark 2007

Allestimento di Fabio Lorusso presso privato

Allestimento di Fabio Lorusso - Zoomark 2009

Allestimento di Fabio Lorusso a scopo personale

Allestimento di Fabio Lorusso a scopo personale

Altro allestimento realizzato da Fabio Lorusso in occasione di una fiera internazionale

Allestimento di Fabio Lorusso - Interzoo 2010

Passage across the wood - Allestimento by Fabio Lorusso

 

Ultimo aggiornamento (Venerdì 18 Febbraio 2011 01:21)

 

Lo staff di AquaExperience ricorda che i contenuti degli articoli e delle schede presenti in questo sito sono frutto di esperienze personali e pertanto spesso non ripercorribili con medesimi risultati in altre sedi e in altri acquari. Ciò che funziona perfettamente in un acquario potrebbe non funzionare per nulla in un altro. Lo staff di AquaExperience e gli autori del materiale in esso presentato non potranno quindi in alcun modo essere considerati responsabili per eventuali danni a persone, cose o animali derivanti dall'applicazione dei contenuti di tale materiale.