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Marsilea hirsuta


Marsilea hirsuta


Marsilea hirsuta - Foto di: Andrea Perotti

Marsilea hirsuta - Foto di: Andrea Perotti

 

Piccola felce palustre che in acquario cambia notevolmente la propria morfologia risultando ottima per formare pratini sommersi. Come pianta da prato è una delle meno esigenti e regala belle soddisfazioni anche in acquari con gestione "low" e con illuminazione moderata. Pianta consigliata anche ai neofiti dell'acquario.

 

Fotogallery Marsilea hirsuta

Nome scientifico:

Marsilea hirsuta


Nomi comuni:

nessuno segnalato.


Famiglia:

Marsileceae


Origine:

Australia


Morfologia:

si tratta di una piccola felce anfibia, che in sommersione ha un portamento da pianta erbacea, quindi strisciante/tappezzante del tutto simile ad altre più famose piante da prato, come ad esempio Glossostigma elatinoides. Dal fusto strisciante ramificato dipartono steli verticali di altezza variabile (da 1 cm ad oltre 15 cm a seconda delle condizioni di coltivazione) con all'apice un'unica foglia. Il fogliame muta sensibilmente aspetto al variare delle condizioni offerte, in condizioni ottimali le foglie sono formate da un unico lobo, con forma a goccia o anche a cuore, con larghezza di circa 5 / 15 mm, ma al mutare delle condizioni vengono prodotte foglie più ampie e bipolate, come anche tripolate e quadripolate. In condizioni ottimali la pianta assume una intensa colorazione verde medio/scuro.

Nota: alcune specie del Genere Marsilea sono visivamente distinguibili da Marsilea hirsuta solo osservandone la forma emersa (o addirittura solo con analisi di laboratorio sui tessuti), mentre risultano di difficile distinzione nella forma sommersa, per tale motivo Marsilea hirsuta può facilmente essere scambiata con altre Marsilee, ad esempio con Marsilea drummondii, ma anche con Marsilea crenata e Marsilea quadrifolia, le quali in talune condizioni di allevamento in sommersione mostrano una morfologia che anche ad un occhio esperto risulta difficilmente distinguibile da quella di Marsilea hirsuta, si ritiene addirittura che alcune delle specie che ho appena menzionato siano accomunabili sotto una sola specie in quanto parrebbe per loro trattarsi solo di differenze dovute ad adattamenti morfologici a differenti habitat ad opera di una stessa specie, sono in corso studi (da decenni a dire il vero) e chissà se un giorno finalmente verrà fatta chiarezza... Questi dubbi hanno spinto alcune Aziende e serre a commercializzare queste Marsilee per fini acquariofili con il nominativo sommario "Marsilea sp.", ciò a sottolineare l'incertezza sulla relativa corretta classificazione di queste piantine. La maggiorparte della Marsilea acquistabile in Italia viene infatti etichettata e venduta come Marsilea sp.


La Crescita:

mostra una velocità di crescita da lenta a media. Stolona sul fondo formando prati sommersi la cui consistenza e la cui altezza dipendono dalle condizioni di coltivazione.


Valori Acquario:

PH: 5,0 / 7,5
GH: 0 / 20 °dGH
Temperatura: 17 / 27 °C
Luce: da moderata a forte


Nota: sopravvive anche a temperature decisamente inferiori a quelle che ho appena indicato (io l'ho coltivata anche in vasche d'acqua fredda con temperature minime invernali di 6 / 7 °C), ma man mano che si scende sotto i 16 / 17 °C il suo aspetto inizia progressivamente a mutare, gli internodi si dilatano sempre di più, gli steli divengono sempre più alti, le foglie cambiano forma e colore divenendo dapprima bipolate, poi tripolate, quindi quadripolate, e con colorazione sempre più sbiadita e tendente al giallo paglia, l'attività vegetativa rallenta. Insomma tutt'altra pianta in acqua fredda.... meglio evitare.

 

Tipico aspetto mostrato da Marsilea hirsuta a temperature attorno ai 10 °C - Foto di: Andrea Perotti

 

Allestimento Acquario:

si alimenta sia dal fondo sia dalla colonna, cambiando la percentuale di assunzione di nutrienti tra via radicale e via fogliare a seconda delle condizioni, ma avere un fondo ricco di nutrienti è sempre comunque un grosso aiuto. La granulometria è meglio che non sia eccessiva, in quanto ciò ostacolerebbe lo stolonamento della pianta. In genere attecchisce bene anche in acquari appena allestiti con fondi ancora non maturi (il tempo di reazione si dilata però un pochino rispetto a quando la si piantuma in acquari con fondo ben maturo), ragion per cui a volte viene utilizzata proprio nei primi mesi di avvio vasca per poi venir sostituita da altre essenze più esigenti. Se la si coltiva sotto forte illuminazione occorre garantire una buona e proporzionale concentrazione di CO2, in tal caso consiglio quindi vivamente l'installazione di un buon impianto CO2 che può solo far bene.


Fertilizzazione:

se messa a dimora su un fondale ricco di nutrienti Marsilea hirsuta si nutre meno dalla colonna, in caso contrario invece l'assunzione di nutrienti dalla colonna aumenta. Adottate quindi un regime di fertilizzazione proporzionato alle richieste della pianta, ovvero alle condizioni di coltivazione offerte.


Posizione In Acquario:

adatta soprattutto per le zona anteriore del layout, ma anche per attorniare composizioni rocciose o la base di grossi legni.


Modalità di Riproduzione:

in natura la pianta in emersione rilascia microscopiche spore che, una volta cadute in acqua, si insediano nel fondale in attesa delle condizioni adatte per dare inizio alla formazione di nuove plantule. In acquario tale fenomeno è pressochè impossibile da osservare, ed il metodo più semplice per la riproduzione risulta quindi essere il taglio del rizoma (fusto strisciante).


Inserimento in Acquario:

Marsilea hirsuta viene in genere coltivata dalle Aziende di settore in coltura idroponica, e quindi presentata in forma emersa in piccoli vasetti nei quali la pianta ha le radici completamente immerse in lana di roccia o prodotto similare. Dopo aver eliminato il vasetto e la lana di roccia (grodan) mettete a dimora la pianta a piccoli gruppi di 3 / 5 steletti, a pochi cm di distanza tra loro, interrandoli quanto basta per farli stare giù. Gli steli non vanno separati dal fusto strisciante (rizoma), quindi se gli steli presenti nel vasetto sono tenuti uniti tra loro da un unico fusto portante, tagliate con forbici affilate il rizoma in più punti così da ottenere dei piccoli gruppi di steli uniti tra loro da porzioni di rizoma e così piantumateli in modo da interrare completamente la porzione di rizoma lasciando emergere solo gli steli verticali. La pianta sembrerà per le prime due / tre settimane in stallo vegetativo e le foglie tenderanno a scurirsi virando a volte al color marrone/ruggine, e lentamente si sfalderanno, ciò perchè tali foglie non sono utilizzabili in sommersione dalla pianta, la quale da subito si concentra sulla produzione di nuovo fogliame sommerso interrompendo di fatto il passaggio di nutrienti al vecchio fogliame, inutilizzabile nella nuova condizione. Questa fase è detta "muta del fogliame" ed è un passaggio obbligato, quindi nulla di cui preoccuparsi (vedere foto seguente).

 

Marsilea hirsuta a 2 settimane dalla messa a dimora. Notare la differenza tra fogliame vecchio e fogliame nuovo - Foto di: Andrea Perotti

 

 

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