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Pomacea bridgesii effusa

 

Pomacea bridgesii effusa

(Blume, 1857)

 

Pomacea bridgesii effusa

 

Simpatica chiocciola d’acqua dolce, molto utile al controllo della proliferazione algale. Adatta anche ad acquari di piccole dimensioni. Difficoltà d’allevamento: ridotta, specie consigliata anche a neofiti.

Fotogallery Pomacea bridgesii effusa

Nome scientifico:

Pomacea bridgesii effusa


Nota al nome scientifico:

inizialmente questa chiocciola era classificata come Pomacea bridgesii (Reeve, 1856), successivamente ci si rese conto che gli esemplari rinvenibili in Amazzonia erano di due taglie differenti, esistevano due “ceppi” ben distinti, vi erano comunità ove gli esemplari arrivavano a 6,5 cm di lunghezza ed altre in cui nessun esemplare superava i 5 cm. Venne condotto uno studio che decretò la presenza di due “sottospecie” distinte, ascrivibili alla stessa specie, ma da classificare distintamente in quanto non in grado di incrociarsi generando prole fertile (una situazione tassonomica un po' ambigua, in pratica effettivamente sono due specie distinte anche se strettamente legate geneticamente).


La classificazione definitiva distingue quindi la specie Pomacea bridgesii in:

- Pomacea bridgesii bridgesii (Reeve, 1856) (Lung. Max 6,5 cm)
- Pomacea bridgesii effusa (Blume, 1857) (Lung. Max 5 cm)


tra le due, P. bridgesii effusa è di gran lunga la più diffusa sia in natura che in ambito acquariofilo, è rinvenibile in quasi l’intero bacino amazzonico e quindi sempre facilmente disponibile sul mercato. P. bridgesii bridgesii è invece rinvenibile solo nel Rio Negro e nel Reyes River ed è più raramente presente sul mercato acquariofilo.

P. bridgesii bridgesii, oltre che per le dimensioni maggiori, è distinguibile per la colorazione (in genere gialla) molto più chiara, la conchiglia appare infatti traslucida, quasi trasparente, al punto di lasciar spesso intravedere il muscolo interno.

Le considerazioni e le foto presenti su questa scheda sono riferite a Pomacea bridgesii effusa (Blume, 1857).


Nome comune:

Ampullaria


Famiglia:

Ampullariidae


Luogo d'origine:

America Meridionale (bacino Amazzonico, rinvenibile in Bolivia, Brasile, Paraguay e Perù, nelle acque del Rio Negro e del Rio Delle Amazzoni e relativi affluenti). A partire dagli anni ’80 è stata introdotta con successo anche nelle isole Hawaii, in Florida (U.S.A.) e in varie zone del Sud-Est Asiatico.


Morfologia:

conchiglia a 5 o 6 spire, con apertura ovale. Le conchiglie degli esemplari adulti possono arrivare a 5 cm di larghezza (e 6,5 cm d'altezza). Il colore della conchiglia può variare da giallo a marrone a verde (senza contare le varietà d'allevamento), con o senza strisce marroni scure. Opercolo di ridotto spessore e di colorazione marrone. Anche per il corpo esistono varie colorazioni, alcune naturali, altre d'allevamento, ...si va dal rosa chiarissimo al quasi nero. Oltre alle "classiche" lunghe antenne è presente un organo respiratorio ausiliario detto "sifone", simile ad una mini proboscide, che permette all'animale di incamerare aria atmosferica portandosi vicino alla superficie senza doverla necessariamente raggiungere (ciò in natura è molto importante in quanto la mette al riparo da molti predatori).


Dimensioni:

fino a 5 cm di lunghezza (e 6,5 di altezza).


Dimorfismo sessuale:

le Pomacee non sono ermafrodite, bensì hanno sessi separati e ben distinti. Vi sono quindi esemplari maschi ed esemplari femmine. Distinguerne il sesso però non è del tutto semplice in quanto esternamente non vi è alcuna differenza. Occorre estrarre dall’acqua la Pomacea, appoggiarla rovesciata ed attendere che distenda interamente il “piede mobile” nel tentativo di raddrizzarsi, sarà quello il momento propizio per dare una rapida occhiata nella parte destra della sua cavità. Lì potremo scorgere una sacca relativamente grande nel maschio, assente invece nella femmina.


Ciclo vitale:

da 1 a 7 anni. La durata del ciclo vitale di questo animale risente notevolmente (più di altre specie) della temperatura dell’acqua, premesso che sopporta un range che va da 18 a 28 °C più la temperatura è alta più il suo ciclo vitale si accorcia (causa accelerazione del metabolismo) e viceversa. Essendo in ambito acquariofilo utilizzate per lo più in acquari tropicali, con temperature che per l’intero anno non scendono sotto i 23/24 °C, il suo ciclo vitale osservabile nelle nostre vasche in genere non supera i 5 anni, se costantemente esposte a temperature superiori a 26 °C addirittura difficilmente supera i 2 anni.


Note morfologiche:

in natura la colorazione di Pomacea bridgesii effusa è molto varia, si possono reperire esemplari molto scuri, quasi neri, altri al contrario di un giallo molto chiaro, quasi bianco, oppure verdi, arancioni, etc… ; la colorazione selvatica più frequente comunque è quella gialla con striature marroni. Gli allevatori negli ultimi anni hanno praticato un’attenta selezione degli esemplari riuscendo ad “isolare” vari ceppi cromatici, ed ottenendo così diverse varianti cromatiche di Pomacea bridgesii effusa immesse poi sul mercato con nomi fantasiosi. Le varianti più apprezzate e diffuse in ambito acquariofilo sono la “ivory snail” (bianco perla), la “blue snail” (azzurro tenue), e soprattutto la “golden mistery snail” (giallo-arancio) che è di gran lunga la più diffusa, tutte disponibili sia con muscolo e piede mobile scuri sia con muscolo e piede mobile chiari.

Capita spesso che delle Pomacea bridgesii effusa in vendita dei negozi siano in realtà esemplari di Pomacea canaliculata (Lamarck 1819), anzi è una situazione purtroppo assai ricorrente. Fate attenzione alle suture tra le spire del guscio, poco intagliate in P. bridgesii effusa, profondamente intagliate in P. canaliculata. E’ preferibile evitare le P. canaliculata in quanto molto più propense a nutrirsi di piante acquatiche e quindi sconsigliate in acquari piantumati.


Dimensioni minime acquario:

non ha particolari esigenze di spazio, si consiglia comunque di garantire almeno 10 litri d’acqua per ciascun esemplare adulto. Quindi diciamo in linea di massima che per ospitarne un esemplare è sufficiente un acquario da 10 litri netti.


Valori consigliati acquario d’allevamento:

- PH 7 / 8

- GH > 10 °dGH

- KH > 8 °dKH

- Temperatura 18 / 28 °C


Allestimento acquario d’allevamento:

è preferibile un fondale con granulometria minore di 5 mm e privo di spigoli vivi. In acquari aperti possono capitare casi di evasione notturna, preferibile quindi ospitare questa specie in acquari chiusi. L’acquario deve essere ricco di alghe e microfauna, è quindi molto gradita la presenza di abbondante vegetazione e di legni.


Alimentazione:

è una specie di fatto onnivora ma con evidenti tendenze saprofaghe. E’ un’eccezionale spazzina, in acquario si ciba di alghe, foglie morte, avanzi di mangime, detriti di ogni genere ed accetta volentieri compresse vegetali per pesci di fondo e vegetali teneri (ad esempio zucchina sbollentata e lattuga), ma non esita a nutrirsi anche di pesci morti. Solo se veramente affamata può iniziare a cibarsi delle foglie più tenere delle piante presenti in acquario.


Livello di "nuoto":

fondo e vetri


Comportamento:

pacifica, timida, decisamente più attiva di notte. Inseribile sia in unico esemplare sia in piccoli gruppi. Tenete però in considerazione che è una specie molto prolifica.


Biocenosi:

evitare l’abbinamento con specie notoriamente predatrici di lumache, ad esempio i Badidae del Genere Badis, i Cobitidi dei Generi Botia e Chromobotia, e i “pesci palla” del Genere Tetraodon. Si tratta di pesci che in natura ci cibano prevalentemente di lumache e spesso mantengono questa caratteristica alimentare anche in cattività. Non esiteranno quindi a nutrirsi degli esemplari di Pomecea di piccola taglia e a “mordicchiare” gli esemplari adulti. Evitare l’abbinamento anche con Ciclidi di taglia medio/grande (ad esempio Pterophyllum scalare), in quanto molto aggressivi nei loro confronti, spesso si accaniscono contro le Pomacee al punto di procurargli danni notevoli ad antenne, occhi e sifone, inducendole poi spesso alla morte.


La Riproduzione


Difficoltà:

davvero minima.


Modalità riproduttiva:

è una specie ovipara. Le uova vengono però fecondate internamente e successivamente espulse.

 

Deposizione:

l’esemplare gravido depone fuori dall’acqua (appena sopra la superficie) un grappolo di uova appiccicose di colore rosa tenue, a volte tendenti all’arancione, comprendente un numero di uova che può variare da 200 a 600, aventi diametro di circa 2,5 mm. In genere le uova vengono attaccate alle parti emerse dei vetri dell’acquario, sui tiranti antispanciamento (se presenti), sulle staffe di fissaggio dell’impianto d’illuminazione o sul lato interno del coperchio. Le uova devono restare umide altrimenti non si schiuderanno. Il mio consiglio è di lasciarle dove sono state deposte, ma avendo la precauzione di bagnarle due / tre volte al giorno con qualche goccia d’acqua dell’acquario.


Schiusa e Primi Giorni:

dopo un periodo (strettamente correlato alla temperatura presente) di circa 14 / 21 giorni le uova iniziano a schiudersi e le piccole Pomacee, lunghe appena 1,5 mm, ricadono sul fondo dell’acquario. Sono già del tutto simili agli esemplari adulti e da subito autosufficienti. Per soppravvivere ed iniziare a crescere sane gli basterà disporre di alghe e detriti. Occorre però tenere conto che far crescere in un acquario non grandissimo una intera “cucciolata” di Pomacee significa provocare un consumo eccessivo di minerali e carbonati presenti in acqua. Queste sostanze verranno utilizzate per lo sviluppo dei gusci e degli opercoli provocando un pericoloso calo dei valori di GH e KH. Stateci attenti.

Ultimo aggiornamento (Domenica 10 Gennaio 2010 22:58)

 

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