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Rhodeus amarus

 

Rhodeus amarus
(Bloch, 1782)

Rhodeus amarus - Foto di: Andrea Perotti


Rhodeus amarus - Foto di: Andrea Perotti

 

Piccolo e pacifico ciprinide europeo. Molto robusto e dalle poche esigenze, ha nella particolare tecnica riproduttiva l'elemento di maggior interesse. Difficoltà d'allevamento: ridotta, specie consigliata anche a neofiti dell'acquariofilia.

 

 

Fotogallery Rhodeus amarus

 

Nome scientifico:

Rhodeus amarus (sinonimi: Rhodeus genitalis, Rhodeus lucinae)


Note al nome scientifico:

originariamente la specie fu descritta da Bloch come Cyprinus amarus, successivamente venne coniato il Genere Rhodeus e la specie fu inserita nel nuovo Genere con ovviamente cambio nome in Rhodeus amarus. Il vecchio nome Cyprinus amarus va quindi considerato obsoleto e non più valido, tuttavia viene ancora di fatto spesso utilizzato nella letteratura.
Nel corso di successivi studi sul Genere Rhodeus è emersa l'assoluta affinità morfologica, comportamentale e riproduttiva esistente tra Rhodeus amarus ed altre due specie del genere, ovvero Rhodeus sericeus (Pallas, 1776) e Rhodeus sinensis (Günther, 1868). Le tre specie sono di fatto identiche e solo esaminandone il DNA emergono le differenze. Ciò fa ipotizzare che si tratti di tre sottospecie di un'unica specie, la cui classificazione più corretta, tenendo conto della prima delle tre specie in ordine di descrizione, sarebbe quindi la seguente

- Rhodeus sericeus sericeus (Pallas, 1776)
- Rhodeus sericeus amarus (Bloch, 1782)
- Rhodeus sericeus sinensis (Günther, 1868)


Secondo altri studiosi il nome corretto della specie dovrebbe invece essere "amarus" (e non "sericeus") e andrebbero utilizzati differenti nomi per identificare le varie sottospecie, ad esempio il Rhodeus sericeus amarus andrebbe chiamato Rhodeus amarus meridionalis (Karaman 1924).

Come vedete quindi la situazione pare tutt'altro che chiara e definita. Per ora il nome corretto accettato resta comunque Rhodeus amarus (Bloch, 1782), ma non mi stupirei di assistere a breve ad una riclassificazione della specie e/o forse dell'intero Genere.


Nomi comuni:

Rodeo
Rodeo amaro
Pesce rodeo
Bitterling
European Bitterling


Famiglia:

Cyprinidae


Luogo d’origine:

Europa. La specie è originaria del fiume Danubio, ma in seguito ha avuto modo di allargare notevolmente il proprio areale andando a colonizzare praticamente quasi tutta l'Europa centrale e parte di quella meridionale. Rhodeus amarus utilizza i bivalvi per l'incubazione delle proprie uova e spesso tali invertebrati restano attaccati alle chiglie delle imbarcazioni o vengono predati da uccelli .... questi sono sicuramente elementi che hanno giocato un ruolo essenziale nella diffusione della specie. In italia i primi ritrovamenti di Rhodeus amarus risalgono all'inizio degli anni '90 nelle acque del Po', probabilmente a seguito del rilascio in natura di qualche esemplare ad opera di uno o più incauti acquariofili, da allora la specie, perfettamente adattatasi, s'è moltiplicata e viene ora segnalata già in numerose altre zone, ad esempio nel fiume Ticino e nel Lago di Garda, con conseguenze pesantemente negative sulla fauna indigena, in alcuni casi letteralmente soppiantata dal Rhodeus amarus.


Morfologia:

corpo massiccio, leggermente compresso lateralmente ed allungato in corrispondenza del peduncolo caudale. Bocca di ridotte dimensioni. Livrea corporea grigio/verde, con la parte dorsale più scura e tendente al verde e la zona ventrale chiara con a volte presenza di sfumature giallo/rosate. Una tenue striscia lievemente iridescente color verde/azzurro, più evidente negli esemplari sessualmente maturi e prossimi alla riproduzione, percorre i fianchi dell'animale, da sotto l'attaccatura della pinna dorsale fino al peduncolo caudale. Pinne tutte ben sviluppate, di colore grigio chiaro e semitrasparenti.


Dimorfismo sessuale:

nei maschi la parte superiore dell'iride presenta una più o meno evidente colorazione rossastra, a parte questo piccolo particolare il dimorfismo sessuale compare soprattutto in prossimità della riproduzione, momento in cui sarà facilissimo distinguere i sessi. Il maschio infatti accenderà notevolmente le tonalità della propria livrea, con comparsa di colorazione rossastra sul petto, sulla gola, sul peduncolo caudale e sull'intera pinna anale, e viraggio al verde oliva scuro con sfumature rossastre del dorso, compariranno inoltre dei minuscoli "tubercoli nuziali" sulla testa e sul muso; anche la femmina mostrerà una colorazione più accesa con comparsa di riflessi azzurro/verdi lungo i fianchi, e distenderà all'esterno dalla propria apertura uro-genitale una sorprendente appendice tubiforme (organo ovodepositore), simile ad un filamento, e che può risultare lunga quasi quanto l'intero corpo del pesce.


Dimensioni:

può ragguingere i 9,5 cm di lunghezza, ma si tratta di casi eccezionali, in genere non supera gli 8 cm. In età adulta i maschi sono più lunghi rispetto alle femmine, ma si tratta di una differenza davvero minima, nell'ordine di due / tre millimetri.


Ciclo vitale:

da 3 a max 5 anni.


Dimensioni Acquario:

in un acquario da almeno 70 litri netti e sviluppato soprattutto in lunghezza si può mantenerne un piccolo gruppo di 6 / 7 esemplari.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 6,0 / 7,5
- GH: 3 / 8 °dGH
- Temperatura: 4 / 28 °C *

* nota: per esposizioni prolungate a temperature superiori a 22 °C è necessario assicurare una buona ossigenazione dell'acqua, si consiglia per tanto in tal caso l'utilizzo di uno specifico areatore oppure l'adozione di una opportuna regolazione della mandata del filtro in grado di garantire una sufficiente movimentazione della superficie.


Allestimento acquario d'allevamento:

in natura Rhodeus amarus occupa acque ferme o a lentissimo scorrimento, con fondo sabbioso/melmoso e fitta presenza di vegetazione acquatica. In acquario dovremo quindi cercare di riprodurre tali condizioni, la vegetazione dovrà essere abbondante ma disposta prevalentemente lungo le pareti laterali e quella posteriore, in modo da lasciare la zona anteriore della vasca sgombera a disposizione per il nuoto, il fondo della zona anteriore andrà quindi allestito con sola sabbia e qualche piccolo ciotolo. L'acqua non dovrà essere troppo mossa. Sarebbe inoltre opportuno lasciare la possibilità alla temperatura della vasca di seguire in parte il succedersi delle stagioni, è quindi controproducente tenere una temperatura costante per l'intero anno. Se si tratta di una vasca ubicata in un appartamento non c'è assolutamente bisogno di installare un riscaldatore, e se anche in inverno la temperatura scendesse di notte sotto ai 15 °C ciò non comporterà problemi a questa specie, anzi .... logicamente questo vale solo nell'ipotesi di un acquario dedicato monospecifico, in caso contrario occorrerà valutare in tal senso anche le esigenze delle altre specie presenti.


Alimentazione:

specie onnivora. In natura si nutre di qualsiasi alimento sia in grado di passare dalla sua piccolissima bocca, ...microfauna bentonica, larve di insetti, piccoli crostacei allo stato larvale, uova di pesce, diamotee, alghe filamentose, detriti di varia natura rinvenibili sul fondale, etc... Ama anche infilare il muso nel fondale morbido in cerca di piccoli vermi. In acquario accetta tranquillamente qualsiasi alimento, purchè di dimensioni adeguate. Offrite comunque dieta varia e completa senza mai trascurare la componente vegetale che deve risultare quella predominante, altrimenti potrebbe danneggiare le piante presenti in vasca.


Livello di nuoto:

tutti i livelli con preferenza per quello centro-inferiore.


Comportamento:

socievole e gregario, ama vivere in branco, occorre quindi inserirlo sempre in gruppetti non inferiori a 6 / 7 unità, meglio ancora se superiori a 10. In acquario è mediamente attivo, alterna fasi di nuoto a fasi più statiche in prossimità del fondale (fondale che in realtà ama scrutare da vicino ed istintivamente per tentare di individuare piccole prede vive, come minuscoli vermi e altra microfauna bentonica).


Biocenosi:

pesce socievole e assolutamente pacifico, ideale per acquari di comunità abbinandolo a pesci di pari taglia e non aggressivi. Mi è capitato di abbinarli a branchi numerosi di Hemigrammus spp. ed Hyphessobrycon spp. e in entrambi i casi il gruppo di Rhodeus amarus è stato subito accettato e si è perfettamente integrato con i Caracidi, andando in pratica a formare con loro un unico grande branco.



La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

di media difficoltà.


Modalità riproduttiva:

ovovivipara.


Maturità sessuale:

viene raggiunta a circa 12 / 15 mesi, ma difficilmente Rhodeus amarus riesce a riprodursi prima dei 2 anni d'età.


Formazione della coppia:

le coppie si formano spontaneamente all'interno del branco, ma in genere durano solo il tempo di una riproduzione.


Alimentazione della coppia:

non vi sono particolari accorgimenti in merito. Una dieta ricca ed abbondante contribuirà comunque sicuramente a stimolarne la riproduzione.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

- PH: 6,0 / 7,5
- GH: 2 / 4 °dGH
- Temperatura: 20 / 22 °C


Allestimento acquario riproduttivo:

indispensabile la presenza di almeno un mollusco bivalve di dimensioni non inferiori ai 5 cm, preferibilmente appartenente ai Generi Unio, Anodonta, Pseudanodonta, et simili. Occorre quindi allestire l'acquario riproduttivo in modo da riprodurre le condizioni ideali per il bivalve ospitato, dunque acqua poco mossa (o ferma del tutto) con fondo morbido e leggermente melmoso. Per rendere ancora più tranquilli i riproduttori inserite molte piante a stelo che arrivino fino in superficie coprendola in parte, eventualmente mettete anche piante galleggianti, e non esagerate con l'illuminazione.


Deposizione e schiusa:

il vero piatto forte di questa specie è proprio la riproduzione, la cui osservazione è per noi acquariofili davvero emozionante. In natura, come in acquario, dopo che la coppia ha scelto il mollusco bivalve da utilizzare per la riproduzione, il maschio inizia a difendere il territorio circostante il mollusco impedendo vigorosamente a qualsiasi altro maschio di avvicinarcisi. Nelle ore precedenti alla deposizione la femmina (o anche il maschio) picchietta continuamente il mollusco, dandogli piccoli colpi col muso sia ai profili delle valve sia direttamente sui sifoni. Questa fase serve ad ottenere la fiducia da parte del mollusco che inizialmente si chiuderà ermeticamente ad ogni toccata pensando di essere in pericolo, ma che progressivamente si spaventerà sempre meno fino a divenire totalmente indifferente alla cosa e lasciando quindi socchiuse le valve ed estroflessi i sifoni anche se a stretto contatto con il pesce. Giunti a questo punto la femmina introduce il terminale del suo lungo organo ovodepositore direttamente nel sifone d'aspirazione del bivalve e vi rilascia le uova, le quali verranno immediatamente aspirate all'interno della sua camera branchiale ove resteranno adese alle pareti in quanto collose. Immediatamente dopo la deposizione la femmina si sposta lasciando che il maschio rilasci i propri gameti sul mollusco, il quale inevitabilmente ne aspirerà una parte permettendo la fecondazione delle uova presenti all'interno della camera branchiale. La procedura viene ripetuta più volte in quanto ad ogni singola deposizione la femmina rilascia pochissime uova (in genere non più di 3) e quindi il tutto deve necessariamente ripetersi svariate volte finchè la femmina non avrà terminato le uova. Il totale delle uova prodotte è in genere compreso tra 50 e 100 unità e per la loro completa deposizione può rendersi necessaria anche un'intera giornata. Se per la foga o per l'inesperienza alcune uova dovessere accidentalmente cadere al di fuori del bivalve il loro destino sarà irrimediabilmente segnato e i genitori non esiteranno a nutrirsene. Il tempo necessario per la schiusa è fortemente influenzato dalla temperatura dell'acqua, comunque in genere si tratta di un lasso di tempo compreso tra 18 e 25 giorni.

 

Mollusco bivalve con in evidenza i sifoni - Foto di: Andrea Perotti

 

Primi giorni di vita degli avannotti:

appena nate le larve di Rhodeus amarus sono statiche e zavorrate da un vistoso sacco vitellino che ne garantirà la sopravvivenza per quasi 3 giorni. Questa fase di vita larvale di Rhodeus amarus avviene ancora all'interno del bivalve. Terminato il riassorbimento del sacco vitellino le larve sono ormai diventate avannotti ed il bivalve, infastitido dal loro inevitabile e frenetico movimento, provvederà immediatamente ad espellerli attraverso il sifone di espirazione. Da questo momento la loro sopravvivenza sarà legata alla presenza di microfauna bentonica e alghe. Potremo da subito somministrare minuscoli alimenti vivi, come Rotiferi e infusori, ed integrare con secco specifico per avannotti finemente polverizzato. I genitori possono essere lasciati assieme ai loro piccoli, se ben alimentati non li attaccheranno.

 

Rhodeus amarus - Esemplare di 2 mesi - Foto di Andrea Perotti

 

Note: ci tengo a spendere alcune parole su un tema molto delicato sul quale vale la pena focalizzare la nostra attenzione. Rhodeus amarus è un pesce molto robusto, in grado di adattarsi e sopravvivere nelle condizioni più disparate, tollera un range di temperatura notevole e grazie alla sua particolare tecnica di riproduzione ha una tasso di schiusa delle uova e di sopravvivenza delle larve prossimi al 100%. Si nutre delle uova degli altri pesci, solitamente deposte in acqua aperta o tra la vegetazione senza alcuna protezione e cura parentale da parte dei genitori e quindi facilmente predabili. Le carni di Rhodeus amarus hanno un sapore estremamente sgradevole (se tra le oltre 35000 specie censite il nome amarus = amaro è stato abbinato proprio a questa specie un motivo ci sarà....), elemento questo che ne azzera l'interesse umano (sia per il settore nutrizionale sia per il settore della pesca sportiva) e che fa da deterrente per la quasi totalità dei predatori presenti in natura che lo abbiano già assaggiato almeno una volta. Provando a fare la somma di tutti questi elementi si evince che si tratta di una specie che se incautamente liberata in natura può in breve tempo distruggere completamente i delicati equilibri biologici e faunistici presenti in una qualsiasi nicchia ecologica. Nei fiumi e nei laghi che sono stati negli ultimi decenni colonizzati da Rhodeus amarus le specie indigene scomparse, o per lo meno pesantemente ridimensionate, ormai non si contano più. Non rilasciate mai in natura questo pesce (idem per gli altri pesci d'acquario, sia chiaro!), se dovete per vostre motivazioni liberarvene rivolgetevi ai negozi di pesci d'acquario, agli allevatori, ai parchi faunistici, ai siti di settore che includano delle sezioni mercatino e/o di scambio pesci, ....ma assolutamente non rilasciatelo in natura!


Ultimo aggiornamento (Mercoledì 24 Novembre 2010 18:54)

 

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