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Blyxa japonica


Blyxa japonica


Blyxa japonica - Foto di: Enrico Serena


Bellissima pianta prettamente acquatica, ha un portamento davvero unico e in condizioni ottimali assume una colorazione spettacolare. Si tratta però di un'essenza molto esigente e delicata, non facile da coltivare in acquario

 

Fotogallery Blyxa japonica

 

Nome scientifico:

Blyxa japonica


Nomi comuni:

Blyxa
Bamboo Plant


Famiglia:

Hydrocharitaceae


Origine:

Asia sud-orientale (rinvenibile soprattutto in India, Taiwan, Nuova Guinea, Cina meridionale e Giappone, sia in piccoli ruscelli sia in zone ad acqua stagnante come risaie e paludi).


Morfologia:

si tratta di una vera pianta acquatica, non in grado quindi di vivere in emersione. E' composta da un rizoma da cui dipartono brevi fusti eretti su cui si sviluppa il fogliame. Le foglie sono lineari, strette e lunghe, alternate e con estremità appuntita. Con la crescita la pianta assume una disposizione quasi a rosetta ed il fogliame mostra una colorazione che può andare dal verde al marrone ramato, fino al rosso con riflessi dorati, a seconda di luce e nutrienti.
A seconda delle condizioni di coltivazione offerte muta anche l'altezza massima che la pianta può raggiungere, in genere compresa tra 7 e 15 cm.


La Crescita:

su fondo adatto Blyxa japonica sviluppa un apparato radicale non indifferente e successivamente inizia a produrre nuovi germogli a livello basale. La rapidità di crescita delle singole piante è di livello medio.


Valori Acquario:

PH: 5,5 / 7,2
GH: 5 / 15 °dGH
Temperatura: 22 / 28 °C
Luce: da media a molto forte


Allestimento Acquario:

il fondo ideale per Blyxa japonica dev'essere morbido, poroso, maturo e ricco di nutrienti. Fondi troppo fini e compatti, o con granulometria eccessiva, non sono adatti a questa pianta. Blyxa japonica in genere soffre parecchio i cambi di acquario, ed anche i semplici cambi di posizione in vasca, per questi motivi spesso stenta parecchio prima di mostrare una condizione decente, occorre pazientare ... comunque avere un fondo già maturo e ricco risulta un ottimo aiuto in queste situazioni critiche di adattamento, per questo motivo sconsiglio l'inserimento di questa pianta in acquari appena allestiti.


Fertilizzazione:

è una pianta molto esigente, la fertilizzazione dev'essere completa e ben bilanciata, sia a livello di macro che di micro-nutrienti. Soffre in particolar modo la carenza di Fosfati (PO4), macronutriente che se in carenza può portare rapidamente questa pianta ad un completo stallo vegetativo. Indispensabile anche una costante ed ottimale concentrazione di CO2, consiglio quindi vivamente di installare un buon impianto CO2.


Posizione In Acquario:

a seconda della dimensione della vasca può essere impiegata sia nel primo piano sia nel medio piano. Io la trovo ideale come elemento di transizione tra le essenze da prato di primo piano e le piante a stelo, o per attorniare gruppi rocciosi di medio-grandi dimensioni.


Modalità di Riproduzione:

in condizioni ottimali può generare dei piccolissimi fiori bianchi, ermafroditi, da cui vengono rilasciate cellule staminali dalle quali, anche a distanza di mesi, possono prendere vita nuove plantule. Anche in acquario può osservarsi tale fenomeno.
Un modo più rapido per riprodurre la pianta è comunque quello di intervenire sui nuovi germogli che si formano a livello basale, rimuoverli e piantarli singolarmente nel fondale; in tal modo ne otterremo una propagazione più rapida e controllata.


Inserimento in Acquario:

al momento dell'acquisto la pianta si presenta sotto forma di un piccolo ammasso divisibile in varie piantine. Separate dunque le varie piantine e mettetele a dimora singolarmente, a pochi cm di distanza una dall'altra. Come detto in precedenza il fondo dev'essere morbido, poroso e preferibilmente già maturo. La pianta proviene già da coltura in sommersione e non c'è quindi necessità di potarla drasticamente.
Questa pianta non ama stare in mezzo al flusso di corrente, evitate quindi di posizionarla ove la madata del filtro possa investirla in pieno.




Ultimo aggiornamento (Lunedì 25 Ottobre 2010 17:59)

 

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