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Eleocharis parvula


Eleocharis parvula
(Roem. & Schult.)

Eleocharis parvula - Foto di: Andrea Perotti

Eleocharis parvula - Foto di: Andrea Perotti

 


Meravigliosa pianta palustre che in acquario forma compatti ed accattivanti prati sommersi. Molto versatile e dalle poche esigenze, se però volete coltivarla al massimo del suo splendore un impianto CO2 ed una forte illuminazione saranno pressochè indispensabili.

 

 

Fotogallery Eleocharis parvula


Nome scientifico:

Eleocharis parvula


Nomi comuni:

nessuno segnalato


Famiglia:

Cyperaceae


Origine:

rinvenibile soprattutto in Nord America, in Africa ed in Europa, si tratta comunque di una pianta cosmopolita.


Morfologia:

piccola pianta aghiforme a rosetta. In condizioni idonee stolona e produce nuove piantine con sorprendente rapidità, andando in breve tempo a colonizzare tutto il fondale a sua disposizione e formando un fitto manto erboso. L'altezza massima in acquario dipende dalle condizioni offerte, soprattutto in termini di luce, e può variare da 2 a 10 cm. Eleocharis parvula viene solitamente dalle Aziende prodruttrici coltivata in serra in emersione, per questo motivo al momento dell'acquisto le foglie aghiformi sono molto più lunghe e la pianta può essere facilmente confusa con la sorella maggiore Eleocharis acicularis. Una volta adattata alla sommersione invece sarà praticamente impossibile confonderla con la E. acicularis, prorio per la netta differenza di lunghezza delle foglie (maggiore in E. acicularis e minore in E. parvula).
Recentemente questa pianta viene presentata in negozio nell'innovativa formula denominata "in cup", con la pianta immersa in un liquido altamente nutritivo e con fogliame già molto corto, vi raccomando in tal caso di seguire scrupolosamente le indicazioni date dall'Azienda prodruttrice, ovvero evitate di riversare in acquario il liquido nutritivo che riempe la "cup", ed anzi sciacquate molto attentamente la piantina prima della messa a dimora.


La Crescita:

pianta a crescita media. Tutto dipende comunque dalle condizioni offerte, in particolare da luce, CO2, qualità e granulometria del fondo.


Valori Acquario:

PH: 6,0 / 8,0
GH: 5 / 15 °dGH
Temperatura: 10 / 28 °C
Luce: da media a molto forte


Allestimento Acquario:

l’apparato radicale, per ben svilupparsi, necessita di un fondo morbido, poroso, a granulometria fine e ricco di sostante nutritive. Può vivere discretamente anche con luce media, denotando però in tal caso una crescita lenta e meno compatta, con foglie più lunghe e fini, se vogliamo coltivarla quindi al massimo delle sue potenzialità è necessario offrire un'illuminazione forte ed installare un impianto CO2. In fase di attecchimento è sconsigliata la presenza di animali che per loro natura tendano a smuovere incessantemente il primo strato del fondale, ad esempio Corydoras spp..


Fertilizzazione:

di poche esigenze, è una pianta che si nutre prevalentemente dal fondale, per cui la fertilizzazione in colonna ha una valenza minore. Importante invece la somministrazione di CO2 e saltuariamente (soprattutto dopo potature drastiche) l'inserimento periodico nel fondale di tabs o capsule specifiche di fertilizzante a lenta cessione.


Posizione In Acquario:

adatta alla zona anteriore della vasca e/o per attorniare la base di gruppi rocciosi. In allestimenti in stile "Iwagumi" viene spesso usata per coprire l'intera superficie piantumabile dell'acquario.


Modalità di Riproduzione:

in natura si riproduce grazie a minuscole infiorescenze prodotte in emersione, evento pressochè impensabile in acquario, ove l'unico modo per riprodursi è la stolonatura o, volendo, il taglio e lo spostamento di porzioni di stolonatura. Sotto un'illuminazione intensa consiglio di potare frequentemente questa pianta, con forbici specifiche a punta curva ben affilate, la pianta reagirà rapidamente producendo foglie sempre più piccole, otterrete così una crescita più compatta e densa.


Inserimento in Acquario:

come già spiegato in "Morfologia" la pianta viene presentata nei negozi in due differenti modalità, ovvero o da coltura in idroponica (vasetto con grodan) o nella più recente formula in "cup" (completamente immersa in un liquido altamente nutritivo). Nel caso di pianta coltivata in idroponica noteremo foglie molto allungate, al punto da far facilmente scambiare la pianta per la "sorella maggiore" Eleocharis acicularis, nel caso di pianta in "cup" avremo invece foglie molto molto corte (anche di doli 2 cm) e in genere di colorazione più chiara. In entrambi i casi al momento della messa a dimora in acquario la pianta va divisa in tante piccole porzioni, da piantare sparse a pochi cm di distanza l'una dall'altra. Se da coltivazione in idroponica occorre ovviamente eliminare minuziosamente tutto il grodan prima della piantumazione, la pianta dovrà inizialmente affrontare e superare una fase di muta del fogliame, da forma emersa a forma sommersa, il che potrebbe richiedere anche qualche settimana di apparente stallo vegetativo. La pianta in "cup" invece è in genere più rapida nell'adattamento e nella ripresa vegetativa, risultando però più fragile e delicata, sciacquate sempre per bene la pianta prima dell'inserimento onde eliminare ogni minimo residuo di liquido nutritivo presente nella confezione.

 

 

 

Eleocharis parvula appena messa a dimora - Foto di: Andrea Perotti

Eleocharis parvula 8 settimane dopo - Foto di: Andrea Perotti

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 20 Ottobre 2010 12:49)

 

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