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Cambarellus patzcuarensis

 

Cambarellus patzcuarensis

(Villalobos, 1943)

 

Cambarellus patzcuarensis - Foto scattata da Andrea Perotti presso Acquarishop

Cambarellus patzcuarensis - Foto scattata da Andrea Perotti presso Acquarishop

 

Piccolo gamberetto noto soprattutto nella sua variante cromatica "orange". Innocuo per le piante e piuttosto robusto. Esige acquari molto piantumati e con valori stabili. Difficoltà d'allevamento: media, ma con le dovute attenzioni è adatto anche a neofiti dell'acquariofilia.

 

 

Fotogallery Cambarellus patzcuarensis

 

Nome scientifico:

Cambarellus patzcuarensis


Nomi comuni:

piccolo gambero messicano
gambero arancione messicano (per la sola var. "orange")
Cambarellus arancione (per la sola var. "orange")
CPO (che è in pratica l'acronimo di Cambarellus patzcuarensis orange)


Famiglia:

Cambaridae


Luogo d’origine:

America centrale (rinvenibile in Messico, ma solo nel lago Pátzcuaro, da cui infatti prende il nome, ed in alcuni torrentelli limitrofi)


Morfologia:

piccolo gamberetto dal corpo piuttosto allungato ed affusolato in corrispondenza dei segmenti addominali, ma provvisto all'anteriore di due vistose chele.  L'intero corpo è protetto da una sorta di corazza, detta cuticola, che necessita di essere sostituita più volte durante la  fase di crescita dell'animale, in quanto una volta formatasi la cuticola ha dimensione fissa, per cui va rinnovata periodicamente con  formazione di nuove cuticole sostitutive aventi dimensioni progressivamente sempre maggiori, ciò fino a quando l'animale non avrà  raggiunto la propria grandezza massima. Il processo di sostituzione della cuticola prende il nome di "muta".
La forma originaria (poco ricercata dagli acquariofili) ha una colorazione che va dal marrone chiaro al marrone molto scuro, con striature color ruggine (non sempre presenti) e sfumature tendenti al verde. Una livrea comunque che può  essere variata dall'animale, anche notevolmente, in funzione dell'ambiente circostante, ovvero per fini mimetici.
Questo fattore fa si che questi gamberetti risultino spesso quindi ben poco visibili all'interno  dell'acquario. E' questo dunque il principale motivo per cui la forma originaria (o "wild" che dir si voglia) ha poco mercato.
Ben differente, anzi totalmente opposto direi, l'effetto coreografico dato invece dagli esemplari "orange", che per questo motivo  hanno quindi un notevole successo in ambito di diffusione tra gli appassionati. Anche la livrea degli  esemplari orange può variare a seconda delle necessità e degli stati d'animo dell'animale, ma solo in termini di intensità,  l'animale sarà quindi sempre facilmente individuabile all'interno dell'acquario, risultandone spesso in assoluto il  protagonista più coreografico.
La variante "orange" è una selezione d'allevamento, ma è probabile che anche in natura  possano esserci alcuni esemplari di questa colorazione ... occorre però rendersi conto che in un corso d'acqua gli eventuali  esemplari arancioni, quasi del tutto privi di reali capacità mimetiche, verrebbero individuati e predati con estrema facilità, e che la natura non  darebbe loro alcuna possibilità di scampo. Gli allevatori hanno recentemente selezionato altre varietà cromatiche di Cambarellus patzcuarensis,  tra le quali una con colorazione azzurro/blu ed una color giallo chiaro, le quali iniziano ora a fare la loro comparsa nei negozi  specializzati, sono comunque ancora una rarità oltre che una novità, i prezzi quindi sono elevatissimi.



Dimorfismo sessuale:

da adulte le femmine sono leggermente più lunghe rispetto ai maschi. C'è poi anche una differenza morfologica nei pleopodi anteriori,  i quali risultano più rigidi e con pinzetta terminale più grande nei maschi, ma si tratta di una differenza non sempre facilmente percepibile   e che spesso quindi può portare ad errate valutazioni.


Dimensioni:

fino a 5 cm le femmine, fino a 4 cm i maschi.


Ciclo vitale:

da 18 a 21 mesi.


Dimensioni Acquario:

consiglio almeno 8 litri netti per esemplare, in un acquario da 50 litri netti potrete quindi tenerne un piccolo gruppetto di 4 / 5 unità.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 6,8 / 8,2
- GH: 10 / 20 °dGH
- Temperatura: 18 / 26 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari fortemente piantumati e ricchi di nascondigli ove trovare rifugio durante i periodi di muta. Cambarellus patzcuarensis è sensibile alla carenza d'Ossigeno, occorre quindi assicurare una buona presenza di tale importante elemento, soprattutto durante  la notte, all'occorrenza quindi andrà installato un areatore collegato ad una pietra porosa.
Seppur Cambarellus patzcuarensis tolleri ampi range di valori, questi ultimi non devono mai subire variazioni troppo repentine, che potrebbero facilmente risultare fatali per questa specie. State quindi attenti durante i periodici cambi d'acqua parziali, e soprattutto evitate di inserire questo crostaceo in acquari troppo immaturi e quindi privi di un minimo di stabilità biologica. Cambarellus patzcuarensis è anche piuttosto sensibile alla presenza di Nitrati (NO3), occorerà quindi effettuare i cambi d'acqua parziali con una certa frequenza e con regolarità.


Alimentazione:

in natura è prettamente carnivoro, in acquario si adatta ma resta comunque legato all'esigenza di una dieta spiccatamente proteica. Accetta volentieri il vivo ed il surgelato (larve di zanzara, tubifex, piccoli vermi, etc...), ma se affamato non esiterà a nutrirsi anche delle uova e delle piccole larve neonate degli eventuali coinquilini, siano essi pesci o invertebrati. All'occorrenza si nutre anche di carcasse di pesci e di qualsiasi avanzo di cibo rinvenibile sul fondale. Solo se veramente senza alternative e tremendamente affamato lo potremo vedere consumare anche le alghe.


Livello di nuoto:

inferiore, fondo ed arredi.


Comportamento:

crostaceo pacifico che non rappresenta una minaccia per i pesci adulti e per gli avannotti, può però nutrirsi delle loro uova (anche di quelle dei Gasteropodi)  e delle larve neonate, ovvero quando ancora sono statiche e "zavorrate" dal sacco vitellino. Vive bene in piccoli gruppi, mentre risulta molto timido e schivo se presente in numero di esemplari troppo esiguo.  Consiglio quindi di tenerne almeno quattro / cinque esemplari in caso di acquari sotto ai 60 litri, e almeno una decina in acquari più capienti. E' un animale che se si trova a proprio agio risulta attivo sia di giorno  che di notte, mentre se è intimidito o stressato tende a stare nascosto di giorno preferendo nutrirsi di notte.


Biocenosi:

non abbinare a pesci troppo aggressivi o di taglia eccessiva, soprattutto evitare di abbinarli a Ciclidi, Balitoridi, Badis spp. e grosse Botie. Se volete abbinarlo ad altri Crostacei occorre fare scelte oculate, può infatti predare i giovani e minuscoli esemplari delle altre specie  ed allo stesso modo può venire predato da Crostacei di dimensioni troppo maggiori, soprattutto durante la fase di muta. Sconsiglio in praticolar modo l'abbinamento con altre specie della Famiglia Cambaridae in quanto tenderanno a predarsi a vicenda durante le fasi di muta ed anche perchè è molto elevato il rischio  di ibridazione, Cambarellus patzcuarensis può infatti ibridarsi con altre specie della Famiglia, più o meno note in ambito acquariofilo, come ad esempio Cambarellus montezumae e Cambarellus shufeldtti. La fase di muta può comunque esporre Cambarellus patzcuarensis a rischio di predazione da parte di qualunque coinquilino, anche dai più insospettabili, se quindi non li tenete in vasca monospecifica provvedete a fornire luoghi di riparo adeguati (ad esempio cataste di pietre, rocce vulcaniche ricche di fori, tronchi cavi, etc...),  ove gli esemplari  in fase di muta resteranno al sicuro finchè la nuova cuticola non avrà raggiunto un sufficiente livello di indurimento.


La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

di ridotta difficoltà.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

viene raggiunta a 4 mesi di vita.


Formazione della coppia:

avviene spontaneamente partendo da un gruppetto di giovani esemplari. Forzature sono da sconsigliare. Meglio, se lo spazio lo consente, inserire un gruppetto e lasciare che le coppie si formino in modo naturale.


Alimentazione della coppia:

non vi sono particolari consigli alimentari per stimolarne l'istinto riproduttivo.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

- PH: 7,0 / 8,2
- GH: 10 / 20 °dGH
- Temperatura: 22 / 26 °C
- Capacità minima: 20 litri


Allestimento acquario riproduttivo:

come acquario d'allevamento. Mettete muschi in abbondanza e cercate di tenere sempre un'ottima concentrazione di Ossigeno, potete aiutarvi con un areatore collegato ad una pietra porosa.


Deposizione e schiusa:

le uova, appena fecondate, vengono spostate dalla madre nella zona ventrale, tenute adese al corpo ed al sicuro grazie all'azione contenitiva dei pleopodi. I pleopodi verranno poi continuamente fatti vibrare così da permettere una costante ed adeguata ossigenazione delle uova, senza la quale ammuffirebbero rapidamente. Il numero di uova prodotte può variare notevolmente a seconda di Temperatura ed età della riproduttrice, in genere comunque ammontano a 20 / 50 unità.
Anche il periodo necessario alla loro schiusa è influenzato dalla temperatura dell'acqua, come anche dalla concentrazione di Ossigeno e da numerosi altri fattori, in genere con una temperatura di 24 / 26 °C si tratterà di 12 o al massimo 14 giorni d'attesa. Al momento della schiusa la madre divarica i pleopodi e lascia liberi i piccoli, da subito indipendenti ed identici morfologicamente ai genitori.


Primi giorni di vita degli avannotti:

i piccoli appena nati misurano tra 3 e 4 mm, e la loro primaria fonte di cibo è inizialmente composta da batteri, funghi e microfauna. Li si può lasciare a contatto dei genitori, ma è comunque consigliabile avere muschio in abbondanza e nascondigli vari in quanto se i genitori non sono alimentati a sufficienza potrebbero decidere di predarli. L'alimentazione dei piccoli può da subito essere arricchita con secco ad elevato contenuto proteico finemente sbriciolato, non correte però il rischio di sporcare troppo il fondale, improvvisi aumenti di Nitrito (NO2) e di Nitrato (NO3) decimerebbero i piccoli. Aiutatevi con piccoli e frequenti cambi parziali, ad esempio 10 % ogni due giorni. Sulle bocchette di aspirazione del filtro mettete delle protezioni, altrimenti molti piccoli finirebbero assorbiti al suo interno. Purtroppo durante le prime mute avverranno sicuramente casi di cannibalismo, ovvero i piccoli se troppo affamati tenderanno a mangiarsi a vicenda.


 


 

 

Note: si ringrazia Davide Robustelli, titolare di Acquarishop, per la collaborazione

Ultimo aggiornamento (Venerdì 24 Settembre 2010 00:40)

 

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