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Tilapia ruweti

Tilapia ruweti

(Poll & Thys van den Audenaerde, 1965)

 

Tilapia ruweti - Foto di: Andrea Perotti (scattata presso Acquarishop - Ranco)

 

E' una delle Tilapie più adatte all'allevamento in acquario, resta di dimensioni contenute, non è aggresiva se non in fase riproduttiva e se correttamente alimentata non rovina le piante acquatiche. Nonostante questa premessa questa specie ha avuto in ambito acquariofilo solo un breve periodo di popolarità sul finire degli anni '80, venendo poi totalmente ignorata da allevatori ed appassionati, ed è un vero peccato in quanto è un pesce straordinario, non eccessivamente difficoltoso da gestire, e che mostra tecniche riproduttive e cure parentali davvero appaganti per qualsiasi acquariofilo.
Da alcuni anni la specie è tornata al centro dell'interesse di alcuni allevamenti professionali, soprattutto dell'est Europa, tuttavia consiglio di acquistare solo esemplari di cattura, molto più robusti e facili da riprodurre. Difficoltà d'allevamento: medio.

 

Fotogallery Tilapia ruweti

 

 

Nome scientifico:

Tilapia ruweti (sin. Pelmatochromis ruweti)


Nomi comuni:

Okavango tilapia
Okavango kurper


Famiglia:

Cichlidae


Luogo d’origine:

Africa meridionale (rinvenibile in Zambia, Zimbabwe, Congo meridionale, Repubblica del Botswana, Angola, Namibia orientale e Repubblica del Sudafrica, in paludi ed in fiumi a lento scorrimento, il suo areale di ritrovamento riguarda comunque soprattutto il "Delta dell'Okavango", un'immensa pianura alluvionale ristagnante che si estende per 15000 km2. Tilapia ruweti è presente anche più a nord, in Camerun, nel solo Lago Bermin, probabilmente a seguito introduzione ad opera dell'uomo).


Morfologia:

corpo allungato ma poco compresso, testa imponente, bocca grande e labbra carnose, occhi grandi con contorno dell'iride color rosso fuoco, livrea corporea di fondo color giallo chiaro / verde acqua con iridescenze varie di colori variabili dal bianco avorio al rosso/turchese ad adornare i fianchi ed il peduncolo caudale. La linea laterale, appena percepibile,  è attraversata verticalmente da una decina di bande verticali parallele, a volte appena accennate, altre volte più marcate (ciò in ragione di stato d'animo, condizioni di salute ed alimentari, e presenza di stimoli riproduttivi), di colore verde/blu scuro. Un ocello, solitamente color azzurro chiaro iridescente, altre volte blu/verde scuro, è presente in corrispondenza degli opercoli branchiali, mentre una macchia circolare molto scura adorna l'attaccatura della pinna dorsale. Le pinne sono tutte molto sviluppate (soprattutto dorsale, anale e caudale) e ben raggiate, con punteggiature azzurro/rossastre più o meno in evidenza. La dorsale ha un'attaccatura molto lunga e la parte superiore dei raggi color turchese. Resta comunque un pesce dalla livrea piuttosto variabile, in ragione di alimentazione, stimoli riproduttivi, condizioni di salute e luoghi originari di cattura ... m'è capitato di vederne esemplari quasi completamente color turchese, altri color giallo/verde, altri arancioni con screziature rosse e riflessi metallici blu... davvero un pesce camaleontico e stupendo!


Dimorfismo sessuale:

in età adulta i sessi sono facilmente distinguibili dalle dimensioni, i maschi sono infatti più lunghi di ben 2 cm. Nei periodi riproduttivi e/o di semplice corteggiamento i maschi denotano inoltre livree più marcate con tonalità che possono virare all'arancione/rossastro, oppure inscurirsi notevolmente.


Dimensioni:

femmine lunghezza max 8,5 cm, maschi lunghezza max 10,5 cm


Ciclo vitale:

non si hanno dati certi in merito.


Dimensioni Acquario:

l'acquario ideale per Tilapia ruweti è sviluppato prevalentemente in lunghezza, l'altezza ha poca importanza trattandosi di una specie che in natura ama vivere in anche meno di una spanna d'acqua. Per una coppia da allevare (e riprodurre) per l'intero ciclo vitale suggerisco almeno 90 cm di lunghezza vasca per acquario dedicato ... almeno 120 cm per acquario non monospecifico o per la convivenza di due coppie.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 6,5 / 7,2
- GH: 3 / 15 °dGH
- Temperatura: 21 / 30 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

come già detto in precedenza l'acquario ideale per Tilapia ruweti è sviluppato prevalentemente in lunghezza, l'altezza non ha importanza trattandosi di una specie che in natura ama vivere in anche meno di una spanna d'acqua. La presenza di piante è ben tollerata in quanto se nutrito correttamente esse non verranno prese di mira. Lasciate crescere liberamente eventuali coperture algali su fondo ed arredi, fungeranno da principale fonte di cibo. Inserite qualche pietra accatastata e/o qualche legno in modo da creare punti di riferimento forti, tane e divisioni territoriali. Nella zona anteriore mantenete però un'area sgombera con uno o due grossi ciotoli lisci disposti orizzontalmente attorniati da fondo sabbioso ... questa zona verrà sicuramente utilizzata per la deposizione. Non ama acque eccessivamente mosse, tuttavia è un pesce molto sensibile alla presenza di elementi inquinanti, ragion per cui occorre avere un'ottima filtrazione prevalentemente biologica, una vasca già ben matura e stabile prima dell'inserimento dei pesci, ed una gestione con cambi parziali frequenti e puntuali (consiglio almeno il 15 / 20 % a settimana).


Alimentazione:

specie onnivora, in natura si ciba prevalentemente di alghe bentoniche, residui vegetali, insetti e loro larve, in acquario divora con ingordigia qualsiasi alimento per pesci ornamentali messo a sua disposizione. Offrite dieta varia e completa, con apporto sia di vegetali sia di proteine, ma state attenti a non esagerare con le somministrazioni in quanto è un pesce che non riesce a regolarsi e finisce facilmente per alimentarsi in modo smodato ed eccessivo.


Livello di nuoto:

in natura ama vivere in zone con poca acqua, con anche soli 10 cm di colonna. In acquario tende quindi a preferire il livello di nuoto centro inferiore, comunque se a proprio agio e soprattutto in età giovanile utilizza senza problemi tutti i livelli di nuoto.


Comportamento:

i giovani esemplari amano vivere in piccoli gruppi, ma una volta raggiunta la maturità sessuale tendono a formarsi coppie abbastanza stabili e conseguentemente fa la comparsa una certa aggressività intraspecifica in quanto in natura le coppie una volta formatisi hanno esigenza di staccarsi dal resto della comunità e di condurre vita a se, almeno per il periodo necessario alla deposizione, alla schiusa delle uova ed alle prime due / tre settimane di vita dei piccoli. Si tratta comunque di un pesce piuttosto vivace che in età giovanile, se mantenuto in gruppi di almeno 7 / 8 esemplari si mostra molto attivo e "giocherellone", risultando quindi molto "coreografico".


Biocenosi:

per essere un Ciclide africano Tilapia ruweta è pacifico e tollerante, risulta quindi adatto all'acquario di comunità. Solo se entra in fase riproduttiva mostra una certa aggressività (intra ed eterospecifica), limitata però alla difesa del luogo di deposizione e dei piccoli, quindi mai gratuita ed immotivata, e facilmente mitigabile preferendo vasche di dimensioni generose e ben allestite.


La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

media.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

dalle poche osservazioni raccolte pare venga raggiunta a circa 6 mesi d'età.


Formazione della coppia:

le coppie si devono formare spontaneamente partendo da un gruppetto di giovani esemplari (consiglio almeno 6 / 7 esemplari di età inferiore ai 5 mesi), forzature sono da evitare. Una volta formata, la coppia sarà facilmente individuabile osservandone i comportamenti, i due esemplari tenderanno infatti sempre più a cercare di stare appartati, mostrando una crescente intolleranza verso gli altri esemplari presenti in acquario, inoltre all'approssimarsi dei primi tentativi di deposizione la coppia inizierà a ripulire il punto di deposizione prescelto (in genere una pietra liscia o il fondo sabbioso) e a difenderlo, compariranno i primi giochi amorosi ed il maschio aumenterà l'intensità della propria livrea, la quale tenderà maggiormente all'arancione. Il mio consiglio è, una volta individuata la formazione della prima coppia, di separarla dagli altri esemplari e di allevare la coppia da sola in acquario dedicato, potrete così osservare tutta la loro meravigliosa procedura di accoppiamento e deposizione, nonché le seguenti cure parentali riservate ai piccoli.


Alimentazione della coppia:

non ci sono particolari consigli in merito.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:


PH: come acquario d'allevamento

GH: come acquario d'allevamento

Temp.: 24 / 27 °C

Dimensione minima acquario: vasca bassa e lunga, se prettamente riservata al solo atto riprocreativo (più le indispensabili prime due/tre settimane di cure parentali) possono bastare 60 / 70 cm di lunghezza vasca.


Allestimento acquario riproduttivo:

come acquario d'allevamento. Fondamentale la presenza di una zona allestita con fondo sabbioso e qualche ciotolo liscio disposto orizzontalmente. Il filtraggio dev'essere molto lento (con protezioni sulla bocchetta d'aspirazione) o assente del tutto. Indispensabile la presenza di alghe bentoniche e microfauna .... le prime fonti di cibo per i futuri avannotti.


Deposizione e Fecondazione:

all'approssimarsi della deposizione entrambi i riproduttori (ma soprattutto la femmina) iniziano a ripulire il punto prescelto, che in genere è il fondo sabbioso o un ciotolo liscio disposto orrizzontalmente. Se la scelta ricade sul fondo sarà prevalentemente la femmina ad occuparsi della preparazione, e aiutandosi con muso e caudale vi formerà un leggero avvallamento circolare profondo uno o due cm. Terminata la preparazione il maschio inizia una serie di corteggiamenti finalizzati a mantenere stabilmente la femmina sul punto di deposizione inducendola al rilascio delle uova, questa fase può durare anche un'intera giornata e comunque il maschio non si mostra mai eccessivamente aggressivo verso la femmina. Quando la femmina si sente pronta staziona sul "nido" e vi rilascia le uova (piccolissime e di colore vede scuro), circa 200 / 300 unità, seguita subito da vari passaggi del maschio necessari alla loro fecondazione. Le eventuali uova ricadute al di fuori del "nido" vengono solitamente abbandonate. Terminata la fecondazione delle uova la femmina si dispone stabilmente sul nido e, se ne sente la necessità, contribuisce alla loro ossigenazione agitando le pinne caudale e pettorali. Il maschio si occupa invece di sorvegliare il territorio circostante scacciando con decisione qualsiasi eventuale tentativo di intrusione. Coppie inesperte ai primi tentativi sono spesso incapaci di compiere correttamente queste fasi ... può capitare ad esempio di assistere a maldestri tentativi di spostamento delle uova in altre buche con l'ausilio della bocca, e che spesso sfociano in episodi di cannibalismo verso le uova stesse ... ma con il passare del tempo la tecnica verrà affinata e i risultati ottimizzati.


Schiusa delle uova e primi giorni di vita degli avannotti:

il periodo necessario per la schiusa delle uova è influenzato dalla temperatura dell'acqua, comunque per temperature attorno ai 25 / 26 °C la si ottiene in circa tre giorni. Per i primissimi giorni di vita dei piccoli è il sacco vitellino ad assicurare la loro sopravvivenza, ed in questa fase essi tendono a restare stabilmente nel nido .... ma appena termina il riassorbimento del sacco vitellino compaiono i primi istinti alimentari e gli avannotti iniziano a ricercare il cibo necessario alla loro sopravvivenza (prevalentemente alghe e microfauna) abbandonando quindi sempre più spesso il nido. In queste prime fasi di nuoto il maschio resta a stretto contatto con la nidiata, cercando di mantenerla raccolta, e ricorrendo se necessario all'incubazione orale dei piccoli. Le cure parentali durano in genere per le prime due settimane di vita dei piccoli, e sono mantenute quasi esclusivamente dal maschio, ma superata questa fase l'intrapendenza degli avannotti si fa maggiore, riuscire a tenerli raccolti diviene sempre più difficoltoso, ed alla fine il maschio inizia progressivamente a disinteressarsene lasciandoli al loro destino. Superata questa fase la fonte alimentare derivante dalle alghe presenti in acquario può iniziare a non essere più sufficiente, si può quindi procedere da qui in poi con somministrazione di naupli di Artemia salina e Tubifex tritato e, dopo il completamento del primo mese di vita, si può anche integrare con secco specifico per avannotti di Ciclidi finemente sbriciolato. Non esagerate con le quantità (puntate piuttosto sulla frequenza) e rimuovete prontamente eventuali detriti organici sul fondo. Fate piccoli cambi parziali quotidiani onde prevenire la comparsa di elementi inquinanti. Se correttamente alimentati i piccoli crescono assai rapidamente divenendo dalla quarta settimana di vita in poi possibili prede per gli adulti. Consiglio quindi entro e non oltre i 25 / 28 giorni di vita la separazione dei piccoli dai riproduttori, onde evitare spiacevoli episodi di predazione, i quali potrebbero anche scaturire dall'inizio di una successiva fase riproduttiva da parte dei genitori (i quali se ben affiatati depongono con regolarità ogni tre / quattro settimane). E' comunque importantissimo che i piccoli possano stare per le prime settimane di vita con i genitori ricevendone le cure parentali, ...piccoli separati dai genitori troppo prematuramente potrebbero infatti da adulti perdere tali comportamenti ereditari dimostrandosi dei pessimi riproduttori.

 

Un piccolo video:

 

 

 


 

 

Note: si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per la collaborazione.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 29 Luglio 2010 09:34)

 

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