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Intervista a Giacomo Guarraci

 

Intervista a: Giacomo Guarraci

 

Giacomo Guarraci - Foto di: Andrea Perotti

 

AquaExperience ha intervistato per voi Giacomo Guarraci, acquariofilo "anticonformista" e sperimentatore, per me un amico e un maestro, che amo definire "Acquariofilo Freestyler" proprio per la sua costante ricerca di metodi gestionali plantacquariofili alternativi finalizzati a renderci più consapevoli e più padroni dei nostri acquari, semplificandone la gestione, ottimizzandone i risultati e riducendone i costi.

 

Fotogallery Intervista a Giacomo Guarraci

 

 

1. Ciao Giacomo, a beneficio di chi non ti conosce puoi fare una tua presentazione, soprattutto dal punto di vista plantacquariofilo?

Nato e cresciuto sulla costa varesina del lago maggiore in un area palustre all'interno del parco del ticino, classe 1982. Ho passato molto tempo in solitudine da bambino tra ruscelli accanto a casa e sul fiume che passava accanto alla scuderia di mio padre, in questi luoghi osservavo lo scorrere dell'acqua tra le pietre, ammiravo le piante che crescevano sulle rive e mi facevo domande sul perchè le rocce avessero determinate conformazioni...
Ho sempre avuto un rapporto stretto con la natura ma me ne sono reso conto qualche anno più tardi.

 

2. Attualmente quante vasche hai in gestione?

Attualmente vivo a Parigi e non ho nessuna vasca con me, sono rimaste a Ranco gestite da Davide. Nel momento più denso della sperimentazione e della esposizione erano 19, andavano da 1 a 800 litri!
Negli ultimi anni mi occupavo di allestire le vasche dei clienti di Davide e in alcuni casi della sucessiva gestione (anche se per nostra filosofia abbiamo sempre puntato a formare i clienti in modo che potessero diventare acquariofili, devo dire che abbiamo fatto un gran lavoro in tal senso e ne siamo soddisfatti!).

 

Acquarishop di Davide Robustelli - Scorcio di un angolo del capannone con alcune delle vasche allestite da Giacomo - Foto di A. Perotti

 

3. In rete si legge spesso del tuo metodo, il cosiddetto "metodo Guarraci", e soprattutto del "fondo Guarraci". Di che si tratta esattamente? Come funziona e da quanto ci stai lavorando?

Per rispondere a questa avrei bisogno un poco di tempo...
...per farla breve: é un sistema che mette il più possibile le condizioni affinchè si sviluppi la vita (in ogni forma) in acquario. E' formato da uno strato di fondo che, per decomposizione, garantisce nutrimento (carbonio organico, azoto, ecc...), e ricoperto da uno strato di terreno (un mix argilloso) che da un lato permette di rendere poco permeabile il primo strato e si occupa di fornire i micro e dall'altro lato permette la radicazione delle piante. Sono fondi attivi (batteri e microrganismi sono molto presenti).
In sintesi questo tipo di fondo permette di avere acquari rigogliosi senza erogare co2 artificialmente e senza fertilizzare... Se poi si considera che la filtrazione artificiale in alcuni casi non c'è, oppure é solo meccanica, l'illuminazione é ridottissima, quasi sempre evito i riscaldatori e in molti casi non si alimentano pesci e invertebrati ... il tutto diventa davvero economico!
Ha comunque i suoi limiti, si comporta in modo ciclico (molto simile a ciò che accade in natura), cresce per un periodo ti tempo in modo rigoglioso e sano, poi il sistema si rompe e inizia la fase discendente, in questo caso io procedo con una defogliazione massiccia e una potatura quasi totale delle masse vegetali, poi due o tre cambi quasi totali dell'acqua nell'arco di una settimana (é uno scombussolamento generale che permette nuovi stimoli alla crescita), io le chiamo "stagioni". Il tutto torna a crescere nuovamente fino al prossimo stallo e tutto si ripete. Non solo le piante reagiscono a questi stimoli ma anche pesci e invertebrati.
Al suo interno si formano catene alimentari, simbiosi e concorrenza tra le spp., un acquario come questo permette di veder come la natura riesce a reagire ricreando gli equilibri anche in tempi brevissimi.
Negli ultimi cinque anni li ho fatti anche in vasche piccolissime (la madre di tutto era un tre litri lordi...) ma consiglio vasche di almeno un centinaio di litri lordi.

 

Particolare di stratificazione fondo Guarraci - Foto di: Andrea Perotti

 

4. E' quindi un sistema in grado di ridurre notevolmente i costi e i tempi di gestione... Stai progettando una futura commercializzazione di questo fondo? E' eventualmente già "pronto" o va ancora affinato?

Diciamo che sto pensando a qualcosa ma non aspettatevi una linea di prodotti...
C'è ancora molto lavoro da fare per la parte tecnica (e il fatto che abiti a un migliaio di chilometri dalla serra di Davide di certo non aiuta...), va ancora affinato, é in fase di studio sul lungo termine e mese dopo mese ho sempre più cose da rivedere e correggere! Ma questo mi da sempre più voglia di lavorarci e studiarci sopra!

 

5. Nelle vasche non gestite col "metodo Guarraci" quale fondo sei solito utilizzare?

Due divisioni nette:

A. Se è per un neofita o semplicemente per chi non ha molta esperienza preferisco suggerire e allestire con un fondo composto da gravelit miscelato ad un fondo fertile (commerciale) e poi ricoperto da un ghiaino fine (1 o 2 mm di granulometria), questo permette di creare acquari base (poca luce e piante sciafile) fino ad acquari più "spinti" con fertilizzazioni in colonna di macro e micro e illuminazioni più potenti, permette una buona circolazione dell'acqua nel fondo, un buon insediamento batterico e semplicità nel reintegrare con pastiglie o tabs.

B. Nel caso dovessi allestire per me o per chi ha più dimestichezza/tempo .... senza dubbio akadama...
Ricordo ancora il mio primo vero acquario: ho fatto sei mesi di tirocinio con un fondo inadeguato (già presente nella vasca usata che avevo acquistato) poi man mano mentre studiavo, mettevo in pratica (con discreti risultati) sentivo la necessità di cimentarmi coi prati e con qualcosa di diverso da quella vasca troppo poco naturale per me, trovai dunque la ricetta per realizzare il fondo in akadama e mi ci buttai dentro!
Trovai la terra ma non la pozzolana, al che parlando col negoziante del garden mi feci consigliare qualche supporto simile, nella ignoranza di entrambi trovammo qualcosa di superiore alla pozzolana, il lapillo lavico (fortuna del principiante!).
L'ottima esperienza è stata poi ripetuta in altre vasche fino a diventare ormai una mia consuetudine allestire con osmocote, lapillo (lavato) e akadama (lavata).

 

6. Per la fertilizzazione in queste vasche a che linea e programma sei solito affidarti?

Non sono un esperto di fertilizzanti, doso a occhio (sono coscente di avere buon occhio...) in base alle necessità cucchiaiate/manciate di fertilizzanti commerciali e non, anche se sono coscente che vi siano prodotti più o meno indicati alla nostra vasca (o al nostro tipo di allestimento) il consiglio é di provare diversi protocolli (io sinceramente sono uno da "tutto in uno"!!!).

 

7. Ti preoccupi maggiormente di non avere eccedenze oppure di non avere carenze?

Dosando massicciamente a dosi spannometriche sono coscente del fatto che gli elementi non consumati vadano via via ad accumularsi, per questo le mie gestioni assomigliano più che altro alla coltivazione idroponica più che alla gestione di un acquario, settimanalmente cambio più del 40% d'acqua e ogni tre/quattro mesi pulisco accuratamente i filtri, questo per evitare che gli elementi in eccesso vadano ad interferire con l'assorbimento da parte delle piante. In questi casi si nota un periodo di fermo da parte dei vegetali, e basta uno di questi reset per riallineare il tiro!

 

8. In generale, per utilizzi prolungati nel tempo, trovi differenze di resa (anche in termini di stabilità biologica e di salute delle forme di vita ospitate) tra linee di fertilizzazione in colonna che utilizzano chelanti (con somministrazioni quindi settimanali, quindicinali o mensili) e linee di fertilizzazione che non ne fanno uso (con quindi somministrazioni pressochè quotidiane)?

E' molto tempo che non uso fertilizzanti in dosi giornaliere ma posso dire che nelle mie esperienze non ho notato grosse differenze tra i metodi; la questione é individuare l'assorbimento specifico della nostra vasca in ogni periodo (da giorno in giorno cambia! Quindi difficilmente troveremmo la linea commerciale fatta per il nostro acquario e per la massa delle specie che ospitiamo!).

 

9. Hai avuto esperienze con i fondi e le linea di fertilizzazione della marca ADA? Che impressione te ne sei fatto?

Nessuna esperienza con ADA.

 

10. Ci sono fondi (attivi, unici e non) commerciali made in Italy che reputi ottimi e che ti senti di consigliare?

Preferisco non rispondere, ci sono prodotti che non ho mai provato e quindi non sarebbe corretto.

 

11. Ho visto numerosi tuoi plantacquari davvero strepitosi, con masse vegetali considerevoli e piante esigenti in gran forma, ma nelle quali monti impianti d'illuminazione decisamente sottodimensionati rispetto allo standard abituale. Com'è possibile? La potenza totale d'illuminazione in plantacquario è un elemento secondo te sopravalutato? Il famigerato limite dell'un watt/litro sotto al quale alcune essenze non sarebbero coltivabili con successo è dunque un mito da sfatare?

Non é questione di "mito", il problema è che qualcuno l'ha preso come dato di fatto, questo si é fossilizzato nella testa di troppi che ne riportano i dettami...
Chiunque pensandoci bene puo tirare la conclusione che sia un metodo indicativo e impreciso, ti faccio un esempio:
se io avessi una vasca di 70x200x35 h (490 litri lordi senza contare spessore del vetro e riempita fino all'orlo) e se io la illuminassi con un faretto HQI da 70 w appeso a 40 cm e coprissi solo 35 su 200 cm di profondità cosa otterrei? ...una copertura pazzesca su una piccola zona della vasca (copertura eccessiva che usano molto i giapponesi), in quella zona coltiverei ogni cosa senza problemi con ritmi di crescita (se ben assistiti da un corretto nutrimento) elevatissimi... ma se pensassi come fanno in molti che i watt si disciolgono in acqua come fossero sali penserei di avere pochissima luce a disposizione...
Il fattore da valutare é la copertura, non la potenza, é logico che se metto quattro neon su una vasca da 40 cm posso coltivare più essenze che se ne adoperassi due ma non perché é aumentata la potenza ma perché è maggiore la copertura (se i neon non li distribuisco correttamente ma li dispongo su un solo lato noterei infatti come gli effetti cambiano sensibilmente...), dunque io consiglio di scegliere una corretta distribuzione valutando il cono di luce, alzando la plafoniera per distribuire meglio l'irradiazione e scegliendo delle buone parabole riflettenti.

 

12. Che lampade usi con maggior soddisfazione nei tuoi plantacquari? Con che temperature di colore ti trovi meglio e come ti regoli col fotoperiodo dallo start-up alla maturazione acquisita?

Posso dire di aver provato un po' tutto ... ho mostrato anni fa la prima vasca dove, sempre per la fortuna del neofita, le piante crescevano perfettamente illuminate da una Arcadia "withemarine" e una Arcadia fitostimolante... passai poi alle 18000K di Askoll con ottimi risultati... poi "l'illuminazione" nel vero senso del termine! Una mattina d'autunno un raggio di sole illuminava di taglio una piccola vaschetta su un tavolino... ci misi un attimo a capire che una luce più calda avrebbe reso otticamente in modo totalmente diverso! Fu cosi che da quel momento iniziai ad utilizzare sempre una lampada da 4000k accoppiata ad un'altra da 6000k o 10000k.
Ora uso regolarmente JBL o Juwel, una da 4000k e una da 9000k, nelle HQI invece uso le Osram di serie sul faretto "PUNTO DISANO", le 4800k.
Col fotoperiodo parto sempre da un minimo di sei ore per salire man mano in base alla risposta delle piante, in genere rimango sulle 9/10 ore su acquari maturi ma in alcuni casi sono arrivato a 12 ore sempre continuate.

 

13. Quando allestisci da zero un acquario, con fondo e materiali filtranti nuovi, piantumi subito o preferisci prima far maturare fondo e filtro senza flora a luci spente e solo in un secondo momento passare all'inserimento delle piante?

Io piantumo sempre il giorno in cui allestisco, con un criterio preciso... la massa vegetale in primis, inizialmente non curo troppo il layout ma preferisco indirizzare la vasca ad una maturazione biologica, anche per questo suggerisco di non interrare legni e pietre ma di disporle senza troppa cura nella vasca appena allestita, si potranno sempre spostare quando le piante saranno cresciute!
Inserisco un gran numero di varietà, lo ritengo fondamentale, sia a rosetta, epifite o a stelo, ogni tipo e ogni varietà ha le sue esigenze e non è detto che tutte crescano allo stesso modo, magari alcune nella nostra vasca cresceranno talmente bene che prenderanno il posto di quelle che ci eravamo prefissati di inserire nel layout...
A maturazione avvenuta potremo ridurre o eliminare alcune varietà per lasciarne altre e raggiungere anche l'estetica desiderata.

 

14. Quando e con che sequenza vai ad inserire i primi animali?

Tralasciando i microrganismi e gli invertebrati che arriveranno con le piante e si svilupperanno in acquario creando una biodiversità indispensabile al sistema acquario, lascio passare almeno un mese dall'avvio e dopo esser certo che i composti azotati disciolti in acqua siano favorevoli agli animali inizio ad inserire i primi invertebrati, le neocaridine e lumache del genere Neritina saranno i primi. Le neocaridine si riprodurranno facilmente e manterranno attiva una colonia che, oltre a far pulizia tra i detriti negli angoli più remoti della vasca, contribuiranno a fare lotta biologica agli altri detrivori in vasca concorrendo direttamente con le lumache del genere Physa o Lymnaea; faranno oltretutto parte di una catena alimentare in alcuni casi, cosa che ne manterrà contenuto il numero senza boom demografici.
Dopo qualche settimana inserisco i primi Otocinclus o Paratocinclus, sono un validissimo alleato per un plantacquario in quanto mantengono le foglie sempre pulite e prive di polveri, film o detriti, questo si traduce in una maggiore efficienza da parte delle piante. Altre settimane, almeno un paio, e valori regolari per l'inserimento di pesci di fondo come Corydoras (anche se poco presenti nei miei acquari ), poi si passa al gruppo, inserisco sempre almeno una decina di esemplari per volta, un pesce di gruppo deve sentire il gruppo sopratutto se di cattura.

 

15. Molti acquariofili giudicano ancora molto negativamente l'eventuale presenza in acquario di chioccioline acquatiche (Generi Physa, Lymnaea, Melanoides, etc...) e spesso non esitano a sterminarle con qualsiasi mezzo .... un pensiero al riguardo?

Sono da anni un attivista del movimento per la salvaguardia delle lumachine! Sono il miglior alleato acquariofilo, sono oltretutto gratis... Stiamo parlando di detrivori che non fanno altro che trovare cibo, crescere e riprodursi (tutti gli organismi viventi sul pianeta obbediscono a questa legge). Sono dunque un ottimo indicatore ottico per capire cio' che accade tra i nostri cinque vetri, se sono troppe vuol dire che hanno troppo da mangiare e che non sono presenti altri detrivori a far loro concorrenza... basterà ridurre il cibo e inserire delle Neocaridine per vederle diminuire (o in numero o nelle dimensioni), ho notato infatti che reagiscono in due modi differenti, in pratica il peso ipotetico del detrito viene sempre convertito in peso di "lumaca", ma possono scegliere se crescere riproducendosi poco o riprodursi moltissimo e rimanere piccole... ancora non ho capito a cosa sia dovuto.

 

16. Che sistema di filtraggio adotti più di sovente nei tuoi acquari? Preferisci un filtraggio lento e prevalentemente biologico oppure rapido e con maggior componente meccanica? Separi il filtraggio biologico da quello meccanico?

In genere sovradimensiono e utilizzo filtri esterni. A poter scegliere preferisco due filtri separati, uno biologico (con poca massa filtrante) ed uno meccanico (solo le spugne grosse).
Mi occupo di vasche molto piantumate che hanno un'attività filtrante notevole in quanto la superficie delle foglie, del fondo, pietre e legni trattiene un gran numero di colonie di batteri e il filtraggio deve garantire di fermare rapidamente gli elementi che altrimenti si accumulerebbero sul fondo della vasca, in questo modo sarà più facile eliminarli.

 

17. Che acqua utilizzi nei tuoi acquari? Se non erro usi sempre e solo acqua di rete ....

Ho iniziato con quella di casa, mi sono accorto dopo che effettivamente é un'acqua molto adatta alla crescita delle piante acquatiche (un'altra fortuna!). So già che non sarà lo stesso a Parigi!

 

18. Con i cambi parziali (tempo permettendo) come preferisci regolarti? Frequenti e di piccola entità oppure massicci ma più diradati nel tempo?

Settimanalmente cambio dal 30 al 40 %, nel caso di reset raggiungo il 60%, é l'unico spreco energetico che mi permetto...

 

19. Spesso vedo acquariofili andare letteralmente a distruggere un perfetto equilibrio in vasca, a volte con conseguenze catastrofiche, solo perchè magari il pH (o qualche altro valore) non combacia alla perfezione con quanto consigliato per le specie ospitate ... tu che ne pensi? Testi spesso l'acqua dei tuoi acquari?

Io non eseguo frequentemente i test, cio' non vuol dire che sconsiglio di eseguirli regolarmente, mi baso sulla risposta delle piante e inserisco pesci che si adattano facilmente a cambiamenti anche drastici. Trovo bizzarro inseguire l'utopia di realizzare qualcosa di simile ad un ecosistema naturale (magari immenso come il Rio delle Amazzoni...) quando quello che abbiamo é già di suo un piccolo ecosistema, differente da altri ma comunque un sistema in grado di garantire la vita...
Sconsiglio sempre di cercare "valori" perfetti basandosi su schede trovate in internet o sui libri, spesso sono riferiti alla riproduzione e si parla sempre di valori misurati in natura ma non si trova quasi mai quando sono stati registrati, in che condizioni e con che strumenti (senza contare che molto spesso troviamo pareri discordanti)...
I pesci che troviamo nei negozi per la maggior parte delle volte sono nati e cresciuti lontani anni luce da quei parametri.

 

20. Eroghi CO2 solo in coincidenza delle ore di luce oppure 24 ore al giorno no stop?

Mi é più facile erogare 24 su 24, lo trovo più pratico.

 

21. Tieni le tue vasche ad una temperatura costante per l'intero anno oppure cerchi di ricreare una certa "stagionalità" facendo calare leggermente il metabolismo all'intera vasca nella fase invernale mediante un leggero abbassamento di temperatura?

Essendo in serra non hanno riscaldatori in quanto il riscaldamento viene alzato per garantire i 21/22°C d'inverno mentre in estate la temperatura si alza molto...
Consiglio sempre di non esagerare coi riscaldatori, il più delle volte io li punto a 20°C.

 

22. Gestisci, o hai gestito, anche acquari di piante tenuti all'aperto e senza filtrazione (diciamo un po' alla Konrad Lorentz...)? Questo genere di vasche, con manutenzione e costi pari pressochè a zero, può comunque regalare soddisfazioni dal punto di vista plantacquariofilo? Brevemente ... come vanno impostate e gestite?

Io le imposto col mio fondo, meglio se orientate in modo che non prendano troppa luce nelle ore più calde della giornata e meglio se coperte da un telo ombreggiante.
C'é poco da dire: si allestiscono e si sta a guardare! In estate ci si riproduce un po' tutto!

 

Alcune vasche tenute all'aperto e prive di filtro, allestite da Giacomo presso le serre Robustelli Gianbattista a Ranco (VA) - Foto di: A. Perotti

 

23. Per te ha senso cercare maniacalmente di ricreare in acquario le condizioni dell'habitat di origine delle specie ospitate, stessi valori, stessa conducibilità, stesso colore dell'acqua, stesso materiale di fondo, stesso fotoperiodo, etc... o pensi sia meglio considerare l'acquario un sistema artificiale, che ha ben poco da spartire con le leggi biologiche e chimiche che regolamentano un fiume, e gestirlo come tale?

In pratica quel che penso al riguardo l'ho già spiegato nella risposta alla domanda n° 19.

 

24. Ti capita spesso di utilizzare in acquario materiali prelevati in natura? Mi riferisco sia a legni e pietre, ma anche a piante...

Sempre! Rocce e legni li raccolgo personalmente il più delle volte!

 

25. In questi casi come prepari tali materiali prima di utilizzarli in acquario?

Una sciaquata e sono pronti all'inserimento.

 

26. Ti è capitato anche di usare in plantacquario rocce di natura calcarea? Come in tal caso hai modificato la gestione della vasca?

Uso un po' tutto, a volte ho usato pietre davvero troppo calcaree non abbinate a terre allofane, in quel caso ho dovuto desistere ed eliminarle, ma se la massa d'acqua è molto superiore a quella delle pietre e si fanno cambi regolari non ci sono troppi problemi.

 

27. Recentemente hai partecipato ad alcuni Contest internazionali di Aquascaping. Come giudichi questi confronti internazionali? Si tratta solo di un gioco oppure di rassegne in grado di influenzare sensibilmente le scelte commerciali e stilistiche di molti acquariofili in tutto il mondo, e quindi forse create e supportate per meri interessi economici?

MMMH ... Andrea, non so come rispondere!

 

28. Dal punto di vista stilistico, hai avuto dei modelli ispiratori? Il tuo stile compositivo, in caso di acquari pensati per un Contest (e non), è personale ed istintivo oppure disponi arredi e piante seguendo degli stili e delle regole note e ben definite?

Non mi ispiro ad altre vasche, cerco di interpretare a mio modo ciò che vedo in natura, quella é la mia prima forma di ispirazione. Ovviamente ci sono regole compositive e biologiche da rispettare ma sono per me sempre regole naturali e non imposte da "tradizioni" che non mi appartengono...

 

29. Che consigli primari ti senti di dare ad un neofita che si avvicina per la prima volta all'acquario di piante, affinchè possa trarre soddisfazione già dalla sua prima esperienza e senza spendere troppi soldi...?

Ahahah..., non prendere per oro colato quello che dico! Più passa il tempo più metto in discussione mie vecchie credenze e affermazioni, negli ultimi anni l'acquariofilia in Italia ha fatto balzi da giganti (sbirciando i francesi posso dire che rispetto a noi sono indietro di almeno dieci anni...); il modo migliore per spendere poco é investire su una parte tecnica essenziale ma efficace (una vasca standard ma con due lampade t5, un buon filtro sovradimensionato esterno e un impianto CO2), tanta voglia di apprendere, poca fretta e tempo da passare un po' davanti al PC e un po' davanti alla vasca!

 

30. Il notissimo crostaceo Caridina multidentata è stato a lungo denominato in ambito acquariofilo "Amano shrimp" e alcuni sono ancora tutt'oggi convinti che sia stato il Maestro giapponese Takashi Amano ad "inventarlo" ...... da anni sui siti di acquariofilia italiani (e non) si sente sempre più spesso parlare di un piccolo crostaceo denominato "Guarracidina", che io tra l'altro allevo da svariato tempo con grande soddisfazione ... ti va di raccontarci la sua storia ed il perchè venga così strettamente collegato alla tua figura?

Ahahah..., io non ho inventato nulla, si chiamano cosi' perchè il mio amico Mario non sapeva come chiamarle dopo aver fatto loro delle foto! Sono degli ibridi di non so quante varietà che ci sono sfuggite al controllo! La loro caratteristica é la capacità di variare il colore e di mostrarsi in nuance che vanno dal nero al verde, azzurro, rossiccio, ....

 

Neocaridina sp. zeylanica cf. guarracidina - Foto per gentile concessione Mario Astrologi

 

31. Prima di salutarci, c'è qualcuno in particolare (persona, sito, associazione, negozio, ....) che vuoi ringraziare e/o segnalare? Qualcuno che insomma abbia contribuito alla tua formazione plantacquarofila e cui quindi desideri dedicare un pensiero?

Mmmmh... ne ho una lista, partendo dal forum di AG (nota: AG = AquaGarden) tra i quali ci sono dei veri e propri amici (per motivi di spazio non li elenco!), idem per AOL (nota: AOL = AcquariOnLine). Tra i più importanti per la mia crescita acquariofila: Dario Schelfi che con AG ha permesso uno scambio di informazioni immediato tale da rivoluzionare il modo di vedere gli acquari in italia! E un grazie va a Luciano Pozzoni, un amico, il primo che mi parlo' di Davide (colui che mi ha dato modo di sperimentare e a cui va tutta la mia riconoscenza). Tra i negozi... senza dubbio Acquarishop.it di Ranco (VA) sul lago maggiore ahahah! E un amico che si chiama Andrea a cui va un ringraziamento speciale, non per questa intervista ma per tutto quello che sta facendo in questi anni, grazie!

 

 

Bene Giacomo, l'intervista è terminata. Lo staff di AquaExperience.it ti ringrazia infinitamente per la tua disponiblità e per il tempo che ci hai dedicato.

 

 


 

 

Seguono foto di alcuni allestimenti realizzati da Giacomo Guarraci:

 

Allestimento di Giacomo Guarraci in acquario 104 x 40 x 47 - Foto di: Giacomo Guarraci

Allestimento di Giacomo Guarraci in acquario 100 x 30 x 35 - Foto di: Giacomo Guarraci

Allestimento di Giacomo Guarraci in acquario 80 x 30 x 40 - Foto di: Giacomo Guarraci

Allestimento di Giacomo Guarraci in acquario 160 x 45 x 55 presso un cliente di Acquarishop - Foto di: Giacomo Guarraci

L'allestimento realizzato da Giacomo in occasione della prima edizione del MeetUp AcquariOnLive - Foto by: Andrea Perotti

L'allestimento realizzato da Giacomo in occasione della terza edizione del MeetUp AcquariOnLive per testare la nuova terra allofana NatureSoil di O. Knott - Foto by: Andrea Perotti

Un bellissimo allestimento del 2006 di Giacomo Guarraci - Foto di: Giacomo Guarraci

 

 


 

 

Note: si ringrazia Davide Robustelli, titolare di Acquarishop.it, per la collaborazione.

Ultimo aggiornamento (Sabato 31 Luglio 2010 13:19)

 

Lo staff di AquaExperience ricorda che i contenuti degli articoli e delle schede presenti in questo sito sono frutto di esperienze personali e pertanto spesso non ripercorribili con medesimi risultati in altre sedi e in altri acquari. Ciò che funziona perfettamente in un acquario potrebbe non funzionare per nulla in un altro. Lo staff di AquaExperience e gli autori del materiale in esso presentato non potranno quindi in alcun modo essere considerati responsabili per eventuali danni a persone, cose o animali derivanti dall'applicazione dei contenuti di tale materiale.