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Corydoras paleatus

Corydoras paleatus

(Jenyns, 1842)

 

Corydoras paleatus - Foto per gentile concessione Silvia Ceci

 

Uno dei Corydoras più noti e diffusi in acquariofilia. Robusto e di facile allevamento, indicato anche a neofiti.

 

 

Fotogallery Corydoras paleatus

 

Nome scientifico:


Corydoras paleatus



Famiglia:


Callichthydae

 


Luogo d'origine:


America Meridionale (corsi d’acqua del Brasile con corrente moderata e fondo sabbioso - Rio della Plata)



Morfologia:


la livrea è di colore brunito-dorato. Il corpo triangolare è coperto di macchie scure che formano una banda ai fianchi; la testa è coperta da macchie scure. I primi raggi della pinna dorsale hanno una macchia scura triangolare che si estende sul corpo. Presenta due paia di barbigli vicino la bocca, i quali fungono da recettori sensoriali per scovare il cibo nella sabbia morbida del substrato anche in acque molto torbide. Le pinne sono provviste di aculei per difendersi dai predatori ed il corpo è rivestito da placche ossee dermiche. Come tutte le specie appartenenti all'Ordine, integra la respirazione branchiale con quella aerea per mezzo di modificazioni dell’intestino, molto vascolarizzato (O2 assimilata dalla bocca e CO2 espulsa dalla cloaca); è quindi normale osservare questi pesci raggiungere saltuariamente la superficie dell’acqua per prendere letteralmente una “boccata d’aria”. La frequenza di queste risalite è proporzionale al tenore di Ossigeno sciolto in acqua, soprattutto negli strati inferiori.

In commercio esiste una varietà albina, più sensibile alla luce intensa.

 

Dimensioni massime:

le dimensioni raggiunte in acquario sono di 5 cm (circa 7 cm in natura).

 

Dimorfismo sessuale:

il maschio ha la pinna dorsale anteriore più sviluppata ed appuntita rispetto a quella della femmina, la quale ha una taglia corporea più grande e l’addome più tondo.



Allevamento ed Alimentazione:


è un pesce gregario che andrebbe allevato in gruppi con almeno 6 individui; è considerato da molti, erroneamente, uno “spazzino” che si nutre degli avanzi di cibo e degli escrementi lasciati dagli altri ospiti. E’ sì onnivoro, ma va anche va nutrito con appositi mangimi (in cialde e compresse), ricchi e nutrienti (Tubifex, Artemia) da conficcare nella sabbia fina.

 

Livello di nuoto:

fondo.

 

Allestimento acquario d'allevamento:

amano acquari molto plantumati e ricchi di nascondigli. Per poter allevarli meglio è bene munirsi di acquari non troppo piccoli, sviluppati soprattutto in lunghezza piuttosto che in altezza (minimo 80 litri).

 

Valori consigliati:

pH: 6,5 / 7,5

GH: 8 / 12 °dGH

Temp.: 15 / 27 °C

 

Biocenosi:

sono pesci tranquilli e non territoriali e possono essere allevati con quasi tutti i pesci (evitare la convivenza con pesci come Ciclidi africani troppo aggressivi).


Riproduzione:


non rara in acquario, spesso senza che l’acquariofilo se ne accorga; la riproduzione avviene in modo “caotico”. Sono consigliati: pH 6,5 , T 25°C e GH 5-6°d. Più maschi corteggiano la femmina per parecchi giorni. Al momento della deposizione,il maschio “vittorioso” blocca i barbigli della femmina con le pinne pettorali; la femmina depone le uova, grandi e poco numerose, e le raccoglie in una tasca sotto le pinne, per poi essere deposte in un luogo sicuro (spesso sul vetro dell’acquario). La schiusa avviene dopo 8 giorni. Non esistono cure parentali. Gli avannotti indipendenti devono essere nutriti con naupli di Artemia salina e mangime in polvere.

 

 


 

 

Note: si ringrazia Silvia Ceci per la concessione di materiale fotografico a corredo della scheda.

 

Ultimo aggiornamento (Lunedì 08 Novembre 2010 00:36)

 

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