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Scatophagus argus

 

Scatophagus argus

(Linnaeus, 1766)

 

Scatophagus argus - Foto di Andrea Perotti

 

Pesce molto robusto e davvero particolare. Può tollerare quasi qualsiasi livello e/o sbalzo di salinità dell'acqua, ragion per cui lo si può trovare in acquari sia marini, sia salmastri, sia dolci. La preferenza deve però andare all'allevamento in acquario salmastro. E' un pesce di gruppo che raggiunge notevoli dimensioni, e molto vorace. Occorre quindi un acquario molto capiente. Difficoltà d'allevamento: media.

Fotogallery Scatophagus argus

Nome Scientifico:

Scatophagus argus


Nomi Comuni:

Scat
Pesce Argo
Pesce Leopardo


Famiglia:

Scatophagidae


Luogo d'origine:

da grande "eurialino" la sua proprietà di tollerare, per più o meno lunghi periodi di tempo, quasi qualsiasi livello e sbalzo di salinità, ha fatto si che, tramite migrazioni in mare aperto, questo pesce abbia potuto spostarsi per lunghi tragitti andando a colonizzare zone geografiche anche molto lontane tra loro. Attualmente Scatophagus argus è rinvenibile in varie zone costiere e d'estuario di quasi tutto l'indo-pacifico, dell'Australia settentrionale e dell'Africa orientale, presente anche in Kuwait, isole Fiji, Sri Lanka e Giappone. Popola soprattutto le zone a ridosso dei grandi scarichi fognari, motivo per cui ha ormai raggiunto una robustezza ed una capacità d'adattabilità che non ha eguali (il termine "Scatophagus" significa infatti mangiatore di rifiuti).
E' comunque un pesce che, nell'arco del suo ciclo vitale, alterna periodi di vita in mare (in zone costiere) a periodi di vita in acque salmastre e/o addirittura dolci, difficile quindi definirne zone geografiche di ritrovamento ben delineate.


Morfologia:

corpo molto appiattito lateralmente e che, visto di lato, appare quasi quadrato. La zona della fronte è convessa (sporgente), le labbra grosse e carnose. La livrea corporea di fondo, giallo verde, è interamente ricoperta (ad eccezione della zona pettorale) da macchiette circolari color marrone scuro, quasi nero. La pinna dorsale è doppia, con le due pinne disposte in linea, una dopo l'altra, ma con la prima composta solo da spine. Pinna anale ben sviluppata e trasparente. La caudale invece presenta screziature marroni.


Dimorfismo Sessuale:

non si hanno dati certi in merito in quanto gli esemplari in vendita nei negozi sono tutti femmine.


Dimensioni Massime:

fino a 38 cm in natura, difficilmente oltre i 25 cm in acquario.


Ciclo Vitale:

circa 5 anni in natura, difficilmente oltre i 4 in acquario.


Dimensioni Minime Acquario Allevamento:

almeno 300 litri netti per un gruppo di 5 / 7 esemplari.


Valori Acquario Allevamento:

PH: 7 / 8
GH: 15 / 35 °dGH
Temp.: 22 / 29 °C


Nota ai valori:

è in grado di sopravvivere per più o meno brevi periodi di tempo sia in acquari dolci che in acquari marini. Tuttavia non è considerabile nè un pesce d'acqua dolce nè un vero pesce marino, la sua condizione di vita ideale è rappresentata da acqua leggermente salmastra. Si può quindi optare per un'acqua contenente da 6 a 10 grammi di sale apposito per ogni litro netto. Occorre però tener conto che gli esemplari presenti nei negozi provengono da luoghi di cattura per lo più d'acqua dolce, o al massimo leggermente salmastra, è quindi il caso di chiedere al negoziante come sono tenuti nell'acquario espositivo, alcuni negozianti infatti li tengono in acqua dolce lasciando poi al cliente l'onere di passarli progressivamente all'acqua salmastra, altri negozianti invece iniziano già ad effettuare la "traslazione" da dolce a salmastro nell'acquario espositivo. Una volta accertatisi della situazione gli esemplari acquistati vanno inseriti nell'acquario domestico in un'acqua che riproponga lo stesso tasso di salinità a cui essi erano abituati prima dell'acquisto. Passarli in un sol colpo da acqua dolce ad acqua salmastra risulta spesso letale. Una volta inseriti ed acclimatati nella loro nuova dimora potrete iniziare, progressivamente, ad aumentare la concentrazione di sale. L'obiettivo da perseguire è una densità dell'acqua pari a 1005/1008 g/dm3 per allestimenti salmastri senza piante, 1004/1005 g/dm3 per allestimenti con presenza di piante.


Allestimento Acquario Allevamento:

ampio spazio a disposizione per il nuoto, allestimento quindi piuttosto spoglio, possibilmente con pietre vulcaniche e/o semplicemente calcaree, e fondo in ghiaia grossolana. Inserire piante è un vero problema in quanto questo pesce tende a divorare qualsiasi cosa, piante comprese, si può optare per qualche specie coriacea e di grosse dimensioni, capace di sopravvivere in acqua salmastra, fissata ben bene al substrato, o addirittura lasciata in vaso ed il vaso interrato completamente sotto al ghiaietto .... ma potrebbe non bastare. Piante idonee allo scopo posso essere ad esempio Felce di Giava (Microsorium pteropus) e germogli di Mangrovia.
Indispensabile un filtraggio sovradimensionato.


Alimentazione:

onnivoro, mangia davvero qualsiasi cosa gli capiti a tiro e pure in modo smodato. Cercate di non esagerare con le somministrazioni ed offritegli una dieta varia e completa.


Livello di Nuoto:

prevalentemente centrale.


Comportamento:

pesce pacifico e di gruppo, va allevato in piccoli grupetti di almeno 5 / 7 esemplari.


Biocenosi:

abbinare ad altre specie che esigano lo stesso tipo di acqua salmastra. Ottimi compagni al fine di un vero acquario salmastro di comunità possono risultare ad esempio Monodactylus argenteus, dei pesci "palla" del Genere Tetraodon o anche dei pesci "arceri" del Genere Toxotes.


Note varie:

in natura la riproduzione di Scatophagus argus avviene in mare aperto. Terminata la fase iniziale di crescita dei piccoli avviene un fatto molto particolare, mentre i maschi tendono a restare in mare, spostandosi però in zone costiere in corrispondenza di sbocchi fluviali e/o scarichi fognari, le femmine risalgono i fiumi andando a vivere in zone leggermente salmastre o quasi del tutto dolci. I due sessi quindi non si incontreranno più fino al momento della riproduzione, occasione in cui le femmine, sentendosi cariche di uova, torneranno in mare aperto in cerca di maschi fertili. Il problema è che la pesca di Scatophagus argus a scopi acquariofili avviene quasi esclusivamente in acque interne, salmastre o dolci, con il risultato che tutti gli esemplari catturati ed immessi in commercio risultano essere femmine. Questo il motivo per cui non si conoscono ancora molti dettagli riproduttivi di questo pesce, per cui non si è mai riuscito a riprodurlo in cattività in acquario salmastro, ed è sempre questo il motivo che porta in genere a morte prematura (tra i 3 e i 4 anni d'età) le femmine allevate in cattività, stroncate quasi sempre da infezione interna provocata dalle uova che si generano autonomamente anche in assenza di maschi, ma che poi, non potendo essere fecondate, finiscono per essere istintivamente trattenute nel ventre materno fino ad arrivare a marcescenza con conseguente infezione letale.


Difficoltà d’ottenimento della Riproduzione:

mai avvenuta in cattività, non se ne conoscono quindi i dettagli.


Modalità Riproduttiva:

Ovipara.


Maturità Sessuale:

per le femmine viene raggiunta al terzo anno di vita, per i maschi non si hanno dati certi in merito.


Formazione ed alimentazione della Coppia:

Non si hanno dati certi in merito.


Allestimento Acquario Riproduttivo:

Non si hanno dati certi in merito.


Deposizione, Fecondazione, Schiusa e primi giorni di vita degli avannotti:

Non si hanno dati certi in merito.



Note: ringrazio vivamente "Wisemen" per le informazioni fornite e il supporto dato alla stesura di questa scheda.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 13 Maggio 2010 12:14)

 

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