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Puntius pentazona

 

Puntius pentazona
(Boulenger, 1894)

 

Puntius pentazona

 

Vivace e pacifico Ciprinide. Ideale per acquari comunitari, abbinandolo a pesci altrettanto pacifici e di taglia non superiore. Va allevato in gruppi numerosi, non meno di 6 / 7 esemplari. Consigliato anche ai neofiti.

Fotogallery Puntius pentazona

 

Nome scientifico:

Puntius pentazona


Nome comune:

Barbus pentazona


Famiglia:

Cyprinidae


Luogo d’origine:

Indonesia, penisola di Sumatra.


Morfologia:

corpo allungato, dorso convesso, bocca disposta centralmente. La livrea di fondo è giallo-rosata, a volte tendente quasi al rossastro, con colorazioni più brillanti negli esemplari maschi. Il corpo, lateralmente, è attraversato da cinque bande scure verticali, delle quali la prima attraversa l'occhio e l'ultima segna l'attacco della pinna caudale.


Dimensioni:

fino a 8 cm.


Dimorfismo sessuale:

la livrea delle femmine è leggermente meno brillante e meno vistosa rispetto a quella dei maschi. La differenza diventa più evidente nel periodo riproduttivo.


Alimentazione:

pesce onnivoro, accetta tutti i più comuni alimenti commerciali (secco, granuli, vivo, liofilizzato, …) che consuma con gran voracità.


Livello di nuoto:

centrale.


Comportamento:

pacifico e gregario. Ama vivere in gruppi numerosi in acquari ricchi di vegetazione. Pesce molto vivace, decorativo e robusto, consigliato anche a neofiti.

 

Biocenosi:

pacifico e socievole, ideale per acquari comunitari assieme ad altri pesci di pari taglia, preferibilmente a loro volta del genere Puntius (o anche Trigonostigma).

 

Dimensioni minime acquario:

un gruppo di 6 / 7 esemplari può essere allevato in un acquario di almeno 80 litri netti

 

Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 5,5 / 6,5
- GH: 4 / 12 °dGH
- Temperatura: 26 / 29 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

acquari riccamente piantumati sono la regola per questi Ciprinidi. Mantenete però la zona centro anteriore libera e a disposizione per il nuoto.

 

La Riproduzione


Livello di difficoltà:

medio.

 

Modalità riproduttiva:

specie ovipara.

 

Maturità sessuale:

non si hanno dati certi in merito.

 

Formazione della coppia:

in questa specie non si formano coppie fisse, i riproduttori interagiscono quindi tra di loro solo per il tempo necessario ad un breve corteggiamento ed al susseguente contemporaneo rilascio dei propri gameti.

 

Alimentazione della coppia:

non sembrano esserci particolari accorgimenti. Di sicuro un leggero aumento in quantità ed in frequenza nelle somministrazioni di cibo risulta stimolarne l'istinto riproduttivo.

 

Valori consigliati per l'acquario riproduttivo:

 

PH: 6,2 / 6,5

GH: 4 / 9 °dGH

Temp.: 29 / 30 °C

Litraggio minimo consigliato: 20 Lt. netti

 

Allestimento acquario riproduttivo:

disporre sul fondo della ghiaia a granulometria grossa (almeno 1,5 cm), o in alternativa uno strato di biglie in vetro, e disporre a protezione del fondale una griglia sufficientemente fitta da non permettere ai riproduttori di atraversarla. Così facendo le uova si salveranno in gran parte finendo al sicuro al di sotto della griglia. Si può anche, in alternativa, disseminare il fondale di cespugli di muschio (ad esempio Vesicularia dubyana). Il filtraggio della vasca da riproduzione dovrà essere pressoché nullo o nullo del tutto, ciò per evitare che le uova vengano risucchiate all’interno del filtro. Si dovrà quindi procedere con piccoli e regolari cambi parziali dell’acqua, il 10 / 15 % quotidiano è l’ideale. Disporre delle opportune protezioni sulle griglie d'aspirazione del filtro.

 

Deposizione e fecondazione:

una volta inseriti i riproduttori non aspettatevi subito la deposizione, i giochi amorosi potrebbero proseguire anche per svariati giorni. La coppia deve trovare affinità e la femmina deve produrre le uova. Se tutto va bene la femmina inizierà a rilasciare le uova a piccoli gruppi, in più riprese, ed il maschio provvederà immediatamente a fecondarle. Solo dal ventre sgonfio della femmina potrete capire che la deposizione è terminata. A quel punto i riproduttori vanno immediatamente rimossi. Si tratta infatti di una specie assai famelica di uova ed avannotti, lasciando la prole con i riproduttori non se ne salverebbe nulla. Le uova deposte variano da 100 a quasi 200 unità.

 

Schiusa delle uova e primi giorni di vita degli avannotti:

la schiusa avviene in circa 24 / 30 ore. Per i primi 3 / 4 giorni i piccoli si nutrono del sacco vitellino. A partire dal quinto giorno occorre iniziare a nutrirli con alimenti vivi di ridotte dimensioni, molto frequentemente. Ideali per questa fase risultano gli infusori e i naupli di Artemia salina appena schiusi. Per evitare la comparsa di malformazioni della crescita occorre mantenere il filtraggio quasi assente ancora per alcune settimane, proseguendo sempre con regolari piccoli cambi parziali quotidiani. Raggiunto il cm di lunghezza si può trasferire i piccoli in un acquario più grande dotato di filtraggio normale.

 

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