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Neritina natalensis

 

Neritina natalensis

(Reeve, 1845)

 

Neritina natalensis var. zebra e tracked

 

Piccola chiocciola d’acqua salmastra, ma che può vivere bene anche in acqua dolce, ove però denota un ciclo vitale leggermente più breve. Gran divoratrice di alghe. Quasi impossibile da riprodurre in cattività in acqua dolce e in generale. Difficoltà d’allevamento: minima. Specie indicata anche a neofiti dell’acquariofilia.

 

Fotogallery Neritina natalensis

Nome scientifico:

Neritina natalensis


Nota al nome scientifico:

sulla corretta classificazione delle chiocciole del genere Neritina vi sono pareri discordanti nei vari istituti tassonomici presenti al mondo, risultano pertanto convivere differenti classificazioni, anche decisamente in contrasto le une con le altre. Neritina natalensis non fa eccezione, basti pensare che per l’autorevole ITIS Canadese tale specie nemmeno esiste.


Nomi comuni:

nessuno segnalato.


Famiglia:

Neritidae


Luogo d’origine:

Africa meridionale.


Morfologia:

piccola chiocciola sulla cui conchiglia non vi sono spire (se non appena accennate). La conchiglia può avere svariate colorazioni, sempre su base giallo/arancio/marrone, da cui i fantasiosi nomi assegnati ad ogni variante presente sul mercato. Tra le più caratteristiche e frequenti ricordo la "tiger nerite snail", la "zebra nerite snail", e la "tracked nerite snail", quest’ultima forse la più diffusa e spesso chiamata anche "ruby nerite snail". L’andamento del disegno riportato sul guscio risente dei cambi di condizioni d’acqua subite dall’animale nel corso della sua crescita, ecco quindi che gli esemplari in vendita presentano spesso il guscio con bruschi cambi di disegno e di spessore, proprio perché catturate in ambiente salmastro e poi tenute esposte in acqua dolce. In relazione alle dimensioni dell’animale lo spessore della conchiglia è notevole. Opercolo assente. Corpo molle di colore grigio violaceo.


Dimorfismo sessuale:

sono animali a sessi separati, tuttavia il dimorfismo sessuale non è visibile ad occhio nudo.


Dimensioni:

max 3,2 cm.


Ciclo vitale:

da 4 a 6 anni. E’ stato dimostrato che in acqua dolce il ciclo vitale delle Neritine è più breve, di circa il 20 / 30 %, quindi per permettere loro di svolgere appieno il relativo ciclo vitale andrebbero allevate preferibilmente in acqua salmastra (densità massima = 1024 g/lt).


Dimensioni Acquario:

non si hanno raccomandazioni in merito.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 7,0 / 8,5
- GH: 10 / 25 °dGH
- Temperatura: 20 / 28 °C

Nota: come spiegato in precedenza Neritina natalensis tollera ampi range di salinità, la densità dell’acqua può andare da 1000 a 1024 g/lt.


Allestimento acquario d'allevamento:

fondo morbido e/o molto fine per favorirne l’insabbiamento. Massiccia presenza di vegetazione. Movimentazione dell’acqua non eccessiva. Vasca preferibilmente chiusa (almeno di notte).


Alimentazione:

invertebrato erbivoro e saprofago. Si nutre incessantemente di alghe e di detriti organici, siano essi di origine vegetale o animale. La preferenza va comunque nettamente alle alghe che, se presenti a sufficienza, saranno quindi il suo unico alimento. In acquari senza sufficiente presenza algale, per prevenire rischi di morte per inedia (morte per fame e denutrizione) è preferibile somministrare saltuariamente apposite compresse a base di alghe per pulitori di fondo, avendo cura di somministrarle in tarda serata, dopo lo spegnimento delle luci dell’acquario.


Livello di nuoto:

fondo, vetri ed arredi.


Comportamento:

assolutamente pacifica con i suoi simili, può essere indifferentemente inserita sia da sola che in piccoli gruppetti. E’ un’instancabile divoratrice di alghe, quindi la vedrete sempre intenta a spazzolare vetri, fondo, foglie, e quant’altro possa fare da substrato per le alghe. Di notte diviene maggiormente attiva e potrebbe tentare l’evasione, ragion per cui è meglio ospitarla in acquari ben chiusi. In caso di evasione sappiate che Neritina natalensis, come un po’ tutte le Neritidae, può resistere incredibilmente a lungo fuori dall’acqua, quindi se ne trovate una fuori dall’acquario al mattino non disperate, provate a reinserirla in vasca, quasi certamente è ancora viva.


Biocenosi:

assolutamente innocua sia verso gli altri animali acquatici (siano essi pesci, crostacei o gasteropodi) sia nei confronti delle piante acquatiche. Da evitare assolutamente l’abbinamento con pesci notoriamente aggressivi verso le chiocciole, quindi Ciclidi, Badidae, Botie, Chromobotie e Tetraodon. Da evitare anche l’abbinamento ad astici d’acqua dolce e a gamberi di dimensioni medio grosse (superiori ad 8 cm.).



La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in acquario:

elevatissima. E’ stata riprodotta pochissime volte, e solo in acqua salmastra. Non se ne conoscono quindi i dettagli.
Le uova (bianchissime ed incredibilmente collose) vengono abbondantemente prodotte e deposte sia in acqua dolce che salmastra, il problema è riuscire ad ottenerne la schiusa.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

non si hanno dati certi in merito.


Formazione della coppia:

non si formano coppie stabili. Le riproduzioni in natura avvengono mediante accoppiamenti casuali.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

non si hanno dati certi in merito. L’unico appunto da fare è che in acqua dolce le uova non possono arrivare alla schiusa in quanto il loro processo di sviluppo rallenta eccessivamente, e non si ha quindi alcuna possibilità di portarle a buon fine con densità inferiori a 1010 g/lt.

 

 


 

 

Note: si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per gli esemplari messi a disposizione in occasione di alcune foto utilizzate poi a corredo della scheda.

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 03 Febbraio 2010 23:07)

 

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