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Megalamphodus megalopterus

 

Megalamphodus megalopterus

(Eingenmann, 1915)

 

Megalamphodus megalopterus

 

Facile e robusto Caracide sud americano. Va allevato in gruppetti di almeno 7 / 8 esemplari in acquari non inferiori ai 60 litri netti. Consigliato ai neofiti.

Fotogallery Megalamphodus megalopterus

Nome scientifico:

Megalamphodus megalopterus (sin. Hyphessobrycon megalopterus)


Nome comune:

Tetra fantasma nero


Famiglia:

Characidae


Luogo d’origine:

Sud America (Brasile e Bolivia: Rio Guapore e Rio San Francisco)


Morfologia:

livrea grigia con riflessi argentei, che va scurendosi man mano che ci si avvicina alla caudale; in età adulta diviene ancora più scuro, quasi nero. Pinne anale e dorsale molto sviluppate. Dorsale e caudale sono nere, l'anale è grigia orlata di nero. Presente la piccola pinna adiposa. Appena dietro agli opercoli branchiali una marcata banda nera solca verticalmente il corpo per quasi tutta la sua altezza. Presenti varie differenze morfologiche tra esemplari maschi ed esemplari femmine (vedere "dimorfismo sessuale").


Dimensioni:

fino a 5 cm


Dimorfismo sessuale:

nei maschi la pinna dorsale è decisamente più allungata, addirittura se correttamente alimentati in modo ricco e variato la pinna dorsale può arrivare a superare la caudale. Inoltre nei maschi sono decisamente più lunghi i primi raggi della pinna anale, la dorsale invece va ad assumere una più o meno evidente colorazione rossastra all’apice, assente nelle femmine.


Valori consigliati per l’acquario:


- PH: 6 / 7,5
- GH: 5 / 18 °dGH
- Temperatura: 22 / 27 °C


Alimentazione:

onnivoro, accetta qualsiasi tradizionale mangime per pesci. E’ importante offrire una dieta ricca e variata, comprendente anche vivo/congelato. Vi ripagheranno in brillantezza dei colori e in predisposizione alla riproduzione.


Livello di nuoto:

centro inferiore


Comportamento:

pacifico e gregario, va inserito in gruppetti di almeno 7 / 8 esemplari in acquari non inferiori a 60 litri netti. Tra i maschi è normale notare contese anche violente per la delineazione delle gerarchie di branco, soprattutto in merito al diritto di accoppiamento con le femmine presenti in vasca.

 

Biocenosi:

 

pacifico e socievole, indicato per acquari di comunità con altri Caracidi o con pesci che comunque non siano troppo grandi ed aggressivi.

 

Riproduzione:

come per tutti i Caracidi avviene in acqua aperta, con i riproduttori che rilasciano in contemporanea i propri gameti in una fase di nuoto lento affiancato, ciò è in acquario sufficiente ad ottenere la fecondazione della quasi totalità delle uova. Essendo i Caracidi golosi delle proprie uova conviene allestire un piccolo acquario da riproduzione (10 litri sono sufficienti). L’arredamento deve prevedere dei folti cespugli di muschio (ad esempio Vesicularia dubyana) ed una griglia disposta sul fondale a protezione delle uova. Il PH deve essere, per stimolare la riproduzione, a circa 6. Temperatura 25 °C. Filtro quasi a zero (o staccato del tutto) con protezioni a maglia fitta sulle griglie d’aspirazione.

Preparata la vaschetta scegliamo la coppia da inserirvi cercando di scegliere una femmina con il ventre particolarmente gonfio, cioè già predisposta al rilascio delle uova. Alla sera, con un’illuminazione bassa, introduciamo i due riproduttori. Se tutto va per il verso giusto già al mattino seguente avviene la deposizione. Le uova in pochi secondi vanno a depositarsi sul fondale, al sicuro sotto la griglia. A questo punto vanno rimossi i riproduttori ed occorre fare un cambio dell’acqua di circa 30 / 40 % con acqua identica. Le uova (circa 300/400 unità) si schiudono dopo circa 24 / 26 ore. Per i primi 4 giorni i piccoli si nutrono riassorbendo il sacco vitellino, successivamente necessitano di piccolissimi alimenti vivi, come microfauna (rinvenibile nei cespugli di muschio presenti) ed infusori. Dal 9° / 10° giorno iniziano ad accettare naupli di Artemia salina appena schiusi. Faccio notare che appena nati gli avannotti sono letteralmente trasparenti e difficili da individuare. Successivamente, raggiunta la dimensione di 8 / 10 mm, iniziano a colorarsi le pinne, ma il corpo resta chiaro ancora a lungo. Solo dopo numerose settimane il pesce inizia a scurirsi andando ad acquisire la classica colorazione bruna che lo caratterizzerà da adulto.

 


 

Si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per la collaborazione in occasione di alcune foto realizzate presso la sede della sua attività.


Ultimo aggiornamento (Giovedì 01 Luglio 2010 07:30)

 

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