Pseudepiplatys annulatus

 

Pseudepiplatys annulatus

(Boulenger, 1915)

 

Pseudepiplatys annulatus

 

Piccolo pesce africano. Timido e delicato, ha un ciclo vitale assai breve. Va allevato in piccoli gruppi in acquari ben maturi in quanto molto sensibile alle variazioni delle condizioni chimiche dell'acqua. Non sopravvive se esposto a lungo a temperature superiori ai 28 °C. Non indicato a neofiti.

 

Fotogallery Pseudepiplatys annulatus

 


Nome scientifico:

Pseudepiplatys annulatus


Nomi comuni:

Panchaz, Clown killifish


Famiglia:

Aplocheilidae


Luogo d’origine:

Africa (Guinea, Liberia, Sierra Leone)


Morfologia:

piccolo pesce dal corpo cilindrico allungato, livrea marrone attraversata da tre bande verticali più chiare, pinna anale molto sviluppata e di colorazione rossastra, rosse anche le pinne ventrali e i primi raggi della dorsale. Caratteristica la pinna caudale a forma di punta di lancia, con una colorazione che la rende simile alla fiamma di un razzo (da cui il nome comune "Panchaz") con la parte centrale arancione bordata di rosso e di azzurro.


Dimensioni:

fino a 5 cm.


Dimorfismo sessuale:

i maschi presentano una colorazione più marcata.


Valori consigliati per l’Acquario:

- PH: 6,2 / 7
- GH: 3 / 10 °dGH
- Temperatura: 23 / 25 °C


Consigli su allestimento acquario:

è un pesce assai delicato, necessita di acquari ben maturi, con equilibrio biologico stabile, e di attente cure. E' molto sensibile ai Nitrati e agli sbalzi di temperatura e PH. Per questi motivi è sconsigliato allevarlo in acquari troppo piccoli. Consiglio almeno 60 litri netti per un gruppetto di 5 esemplari.


Alimentazione:

Onnivoro, accetta senza problemi sia il secco che il vivo/surgelato. Le due tipologie di alimenti devono essere entrambe presenti nella sua dieta.


Livello di nuoto:

centro superiore.


Comportamento:

pacifico e timido. Va inserito in piccoli gruppetti non inferiori a 5 esemplari.


Biocenosi:

adatto ad acquario comunitario abbinato a pesci socievoli, non aggressivi e di pari taglia.


La Riproduzione


Difficoltà d'ottenimento della riproduzione in cattività:

decisamente elevata.

 

Modalità riproduttiva:

specie ovipara.

 

Deposizione e Fecondazione:

la femmina rilascia poche uova al giorno e la deposizione totale può quindi durare anche svariati giorni.
La riproduzione avviene mediante fecondazione esterna delle uova in acque aperte (modalità riscontrabile anche ad esempio nei Caracidi).


Allestimento Acquario Riproduttivo:

gli adulti di questa specie solitamente ignorano le proprie uova ed i futuri avannotti, raramente sono osservabili casi di cannibalismo, è quindi possibile riprodurli lasciando crescere la prole a contatto dei genitori nella stessa vasca in cui vengono allevati gli adulti, dovrà però essere un acquario monospecifico, solo così potremo evitare di ricorrere ad uno secondo acquario da riproduzione. Sarà indispensabile però un’intensa piantumazione della vasca. Si consiglia di disporre parecchio muschio (ad esempio Vesicularia dubyana) sul fondo della vaschetta, in tal modo sarà presente molta microfauna, indispensabile per la sopravvivenza dei piccoli nei primi giorni di vita.


Schiusa e Primi Giorni - Alimentazione degli avannotti:


gli avannotti appena nati sono davvero minuscoli e non è facile alimentarli. Due / tre giorni dopo la schiusa iniziano ad accettare piccolissimi alimenti vivi da noi somministrabili, ad esempio Infusori e Rotiferi. Terminata la prima settimana si può inziare progressivamente a passare ai naupli d’Artemia salina appena schiusi.



 

Note: si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per aver messo a disposizione alcuni suoi esemplari per le foto.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 26 Febbraio 2010 23:43)