AlpenZoo di Innsbruck

Visita all'AlpenZoo di Innsbruck


Durante una mia recente vacanza trascorsa in Austria, tra le lussureggianti montagne tirolesi, ho avuto l'occasione di visitare l'AlpenZoo di Innsbruck.

Oltre ad essere lo zoo più alto d'Europa, nel senso che è posizionato ad un'altezza media di 750 metri sul livello del mare, questa struttura è piuttosto particolare perché ospita esclusivamente fauna europea delle alpi ed ha, in questo senso, una delle collezioni più complete di animali al mondo (parliamo di 2000 esemplari di 150 specie differenti), comprendente addirittura alcune specie che sono ormai ritenute estinte in natura.

 

Fotogallery AlpenZoo di Innsbruck


In generale, gli "ospiti" di tale parco dimostrano un generale stato di ottima salute e, a parte qualche caso limite, sono confinati in gabbie di dimensioni adeguate ed ottimamente studiate affinché la presenza dei visitatori sia il meno possibile invasiva (soprattutto per le specie più timide).

Inserito in questo contesto di "parco tematico alpino", vi è anche un piccolo acquario con 9 vasche che "dovrebbero" rappresentare differenti biotopi delle regioni montane centro-europee.

L'uso del condizionale tra virgolette ("dovrebbero") mi è sembrato d'obbligo in quanto, molto onestamente, la cura delle vasche non mi è sembrata eccezionale e la riproduzione dei biotopi dal punto di vista della flora acquatica è in realtà praticamente inesistente... dal punto di vista faunistico, invece, ho potuto contare parecchie specie ed osservare pesci in ottima salute (probabilmente lo scopo di tale parco è mostrare gli animali e non le ambientazioni).

Per tutti coloro che volessero visitare l'acquario dell'AlpenZoo di Innsbruk, le specie presenti nelle vasche di tale acquario che si possono trovare sono:

 

  • Abramis ballerus (Zope)
  • Abramis brama (Breme)
  • Acipenser ruthenus (Sterleto)
  • Alburnoides bipunctatus (Alborella di fiume)
  • Alburnus alburnus (Alborella)
  • Aspius aspius (Aspio)
  • Barbatula barbatula (Cobite barbatello)
  • Barbus barbus (Barbo)
  • Chalcalburnus chalcoides mento (Alborella carenata)
  • Chondrostoma nasus (Naso)
  • Cyprinus carpio (Carpa)
  • Gobio gobio (Gobione)
  • Leuciscus cephalus (Cavedano)
  • Leuciscus idus (Ido)
  • Leuciscus leuciscus (Leucisco)
  • Leuciscus souffia (Vairone occidentale)
  • Pelecus cultratus (Chekhon)
  • Phoxinus phoxinus (Sanguinerola)
  • Rutilus frisii meidingeri (Pesce perla)
  • Rutilus pigus virgo (Vairone)
  • Rutilus rutilus (Rutilio o Gardon)
  • Salmo trutta (Trota)
  • Scardinius erythrophthalmus (Scardola)
  • Silurus glanis (Pesce siluro)
  • Stizostedion lucioperca (Lucioperca)
  • Thymallus thymallus (Temolo)
  • Tinca tinca (Tinca)
  • Vimba elongata (Vimba)
  • Vimba vimba carinata (Vimba)


Uscendo dall'acquario e proseguendo nel percorso di visita ci si imbatte in una zona esterna, dedicata agli anfibi e rettili, dove ci sono altri acquari all'aperto, decisamente più gradevoli dal punto di vista del layout, dedicati appunto a tartarughe, in particolare alla Tartaruga palustre europea (Emys orbycularis), e ad alcuni anfibi (Rana ridibunda, Hyla arborea, Triturus alpestris) dove sono ospitati anche dei pesci.

Seguono alcune foto delle vasche: purtroppo a causa della scarsa luce proveniente solo dall'alto, le foto delle vasche nell'acquario sono di qualità abbastanza scadente e con molti riflessi.

In ogni caso credo che una cappatina all'AlpenZoo, qualora doveste capitare da quelle parti, varrebbe la pena di farla.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 17 Settembre 2010 23:56)