Corydoras pygmaeus

 

Corydoras pygmaeus
(Knaack, 1966)

 

Corydoras pygmaeus - Photo by Andrea Perotti

 


Pesce di fondo, ma che a differenza della maggior parte dei suo congeneri ama scorazzare anche nel livello di nuoto intermedio. Va inserito in piccoli gruppetti in acquari maturi e stabili, con buona presenza di piante, disponibilità di zone d'ombra ed almeno una parte del fondo libera e sabbiosa. Pacifico e socievole, indicato quindi per acquari di comunità, purchè si eviti di abbinarlo a specie troppo aggressive, o di dimensioni tali da poterlo ingoiare. Gli esemplari in vendita sono soprattutto di cattura, ma la specie è molto robusta ed in genere inserimento ed adattamento all’acquario non comportano particolari problemi. Pur essendo onnivori questi Corydoras seguono comunque in natura una dieta prevalentemente proteica, a base di piccole prede vive che cacciano frugando direttamente nel fondale dei fiumi, alimentarli a dovere e correttamente in acquario sarà comunque semplice in quanto accettano di buon grado tutti i mangimi tradizionali, è però importante offrir loro una dieta varia e completa, cercando di inserire nel menù anche del vivo soprattutto qualora se ne voglia tentare la riproduzione. Livello di difficoltà ridotto, la specie è quindi consigliabile anche a neofiti dell’acquariofilia.

Fotogallery Corydoras pygmaeus

 


Nome scientifico:

Corydoras pygmaeus


Nome comune:

Pigmeo cory
Pygmy Corydoras


Famiglia:

Callichthyidae


Luogo d’origine:

Sud America (bacino del fiume Madeira, in Brasile)


Morfologia:

corpo meno tozzo rispetto alla maggior parte dei congeneri e compresso lateralmente, profilo dorsale leggermente arcuato in corrispondenza dell'attaccatura dei primi raggi della pinna dorsale, profilo ventrale appiattito, quasi l’intero corpo è ricoperto da placche ossee che proteggono il pesce chiudendolo in una sorta di corazza. La bocca, munita di corti barbigli (2 coppie dal labbro superiore), è rivolta solo lievemente verso il basso. La colorazione del derma è grigio-marrone sul dorso (a seconda anche della temperatura di colore delle lampade dell'acquario e/o dell'eventuale ambratura dell'acqua), bianca con a volte lieve tonalità crema su fianchi e ventre. Due caratteristiche linee grigio scuro percorrono longitudinalmente i fianchi dell'animale, la prima (più nitida) va dal muso fino al peduncolo caudale, ove poco prima di terminare si allarga leggermente a formare una sorta di macchietta circolare, la seconda (più sottile e meno nitida) corre più in basso, quasi all'altezza del ventre, e risulta visibile solo sulla seconda metà del fianco. Le pinne sono tutte presso che trasparenti, ad esclusione dei primi raggi della dorsale, della adiposa e delle pettorali, che presentano la stessa tonalità del dorso, quindi tendenzialmente sul grigio/marrone.

 

Un Corydoras pygmaeus sotto luce calda e con acqua lievemente ambrata - Photo by Andrea Perotti

 


Dimorfismo sessuale:

come riscontrabile in presso che tutte le altre specie del Genere, le femmine da adulte appaiono più tozze, soprattutto a livello ventrale, caratteristica apprezzabile osservando il pesce dall’alto, e presentano le pinne ventrali con le estremità arrotondate a differenza dei maschi nei quali appaiono appuntite e leggermente più strette; le femmine inoltre raggiungono in genere una lunghezza lievemente superiore, con una differenza nell'ordine di due / tre millimetri. Si tratta comunque di dimorfismi non sempre apprezzabili con facilità.


Dimensioni:

raggiunge una lunghezza compresa da 2,5 e max 3,2 cm.


Ciclo vitale:

da 5 a 10 anni, in funzione soprattutto della temperatura dell'acqua


Dimensioni acquario:

una vasca di una quarantina di litri netti, sviluppata più in lunghezza che in altezza, va bene per crearci un allestimento monospecifico in cui accogliere un piccolo gruppetto di 6 / 7 esemplari.
In caso di acquario comunitario è bene aumentare sia la grandezza della vasca sia il numero di esemplari del gruppo, portandoli preferibilmente ad almeno una decina.


Valori consigliati per l’acquario:

- PH: 6,0 / 7,6
- GH: 3 / 16 °dGH
- Temperatura: 21 / 27 °C


Allestimento acquario:

occorre inserirli in acquari sviluppati in lunghezza, ben maturi, non eccessivamente illuminati, con buona presenza di vegetazione acquatica (anche galleggiante), e con movimento dell’acqua non eccessivo. Indispensabile un fondo sabbioso o, per lo meno, composto da ghiaietto di granulometria inferiore a 3 mm e non tagliente, e la presenza di zone di riparo, ottenibili ad esempio inserendo qualche grosso ciottolo e/o qualche legno. Trattandosi di un pesce che respira anche aria atmosferica portandosi in superficie è consigliabile ospitarlo in acquari chiusi onde evitare eccessivi sbalzi termici tra acqua ed atmosfera soprastante.


Alimentazione:

specie onnivora a forte prevalenza carnivora; in acquario questi Corydoras si nutrono di qualsiasi cibo rinvenibile sul fondale, all'occorrenza non disdegnano le carcasse di animali morti, e se particolarmente affamati possono anche arrivare ad aggredire piccoli pesci che sostino nei pressi del fondale, ma solo se si tratta di pesci feriti, malati e/o in punto di morte, quindi statici e non in grado di reagire fuggendo rapidamente a fronte di un attacco.  E’ preferibile alimentare i Corydoras dopo lo spegnimento delle luci dell’acquario in quanto divengono più attivi col sopraggiungere del buio.
Le compresse vegetali vanno bene, ma a patto di usarle con parsimonia, difatti per questa specie occorre dare più importanza alla componente proteica della dieta, puntate quindi su alimenti specifici per pesci di fondo prevalentemente carnivori, scegliendo cibi che affondino rapidamente (ad esempio pellets e cialdine), consiglio inoltre (per ottenere il massimo in livrea e vitalità) di somministrare piccole prede vive (o surgelate) almeno due / tre volte a settimana (microworms, tubifex, larve di zanzara, Dafnie ed altri minuscoli crostacei bentonici).

Nota: molti acquariofili "di vecchia scuola" preferiscono non somministrare ai Corydoras mangime specifico al fine di tenere attiva la loro incessante azione pulitrice del fondale. Attenzione perchè può essere pericoloso in quanto può portare a denutrizione e a forte stress, a meno che non si abbondi davvero con le somministrazioni di mangime dedicate ai pesci che occupano gli altri livelli di nuoto al fine di provocare volutamente un costante accumulo di nutrienti in eccesso sul fondo; si può anche fare .... ma in tal caso si rischia di mettere a repentaglio l'equilibrio biologico dell'acquario e di far collassare il filtro, tra l'altro un fondo eccessivamente sporco e ricco di materiale organico in decomposizione può portare i Corydoras (e gli altri eventuali animali presenti, soprattutto quelli che conducono vita bentonica) a vari problemi di salute, soprattutto di natura tossicologica; occorre il giusto punto di compromesso, attenzione e osservazione per capire in tempo quando si sta esagerando. Non è comunque a parer mio un modo corretto di gestire un acquario .... ma ovviamente è solo un'opinione personale....
In Corydoras particolarmente affamati la ricerca del cibo diventa davvero frenetica, disperata, con il risultato di provocare un rapido consumo e/o lesioni gravissime ai loro preziosi barbigli, fin anche al loro distacco totale, eventualità cui spesso segue il decesso.
Se ne evince che per prevenire problemi all’integrità dei barbigli è meglio utilizzare un materiale di fondo fine (o perlomeno di granulometria non spigolosa) ed evitare di far quasi crepare di fame i propri Corydoras solo per fargli pulire meglio il fondale ..... i Corydoras NON sono pesci "pulitori" ... intendo dire che non si nutrono realmente delle deiezioni e dei vari detriti che si accumulano sul fondo ..... semplicemente smuovono in continuazione questi depositi mentre frugano in cerca di vere fonti alimentari (vermi, piccoli crostacei, etc...), col risultato che in vasche con una buona filtrazione ed un certo movimento d'acqua anche nei livelli inferiori questo loro continuo sfrugolamento contribuisce a rimettere in circolo in sospensione parte dei detriti presenti sul fondo, permettendo al filtro di assorbirne una percentuale maggiore, ma il lavoro di perlustrazione del fondo da parte dei Corydoras avverrà comunque, anche se ben alimentati, semplicemente avverrà con meno frenesia e quindi in modo meno "insano" ..... finiamola quindi con questi luoghi comuni figli di un'acquariofilia retrogada che ostinatamente a volte non vuole saperne di evolversi .... prendete questi tipi di pesci solo se vi piacciono e se siete realmente interessati al loro allevamento ed all'osservazione dei loro comportamenti sociali e riproduttvi ... e non solo perchè invece magari un negoziante vi ha detto che "serve inserire dei Corydoras perchè mangiano le schifezze che si accumulano sul fondo e tengono ben pulito l'acquario". Non sono aspirapolveri ... sono animali! Date quindi ai vostri Corydoras la stessa considerazione e lo stesso rispetto che dareste a pesci di livello di nuoto superiore e magari più coreografici, alimentateli con la stessa attenzione che dedichereste a qualsiasi altro pesce, dandogli cibi specifici ed in quantità idonea in base alle loro esigenze .... e se avete il fondo dell'acquario sempre sporco e pieno di schifezze iniziate a chiedervi cosa state sbagliando nella gestione della vasca anzichè obbligare dei pesci a rimediare ai vostri errori di gestione. Scusate lo sfogo.


Livello di nuoto:

centro-inferiore, si tratta di uno dei pochi Corydoras che ama scorazzare anche nel livello centrale di nuoto.


Comportamento:

pacifico e socievole, va tenuto in gruppetti di almeno 6 / 7 esemplari (meglio se maggiori). Passa il più del suo tempo intento a perlustrare in ogni dove, fondo ed arredi, in cerca di fonti alimentari, che individua prontamente ed anche nel buio totale grazie ai sensibilissimi barbigli. E’ più attivo durante la notte e va quindi preferibilmente alimentato in tarda serata dopo lo spegnimento delle luci. Come detto ama anche staccarsi dal fondo muovendosi in gruppo nei livelli centrali di nuoto, e se sono presenti branchi di piccoli caracidi o ciprinidi, tende soventemente a far gruppo con loro.
Spesso si notano portarsi rapidamente in superficie e dopo un istante ridiscendere sul fondale, non spaventatevi, è un comportamento normalissimo che serve loro per incamerare ossigeno respirando direttamente al di sopra della superficie. Tale ossigeno verrà poi metabolizzato grazie ad una particolarmente efficace vascolarizzazione di una porzione dell'intestino, che ne permette il trasferimento diretto nel sangue. E' comprovato che questo "su & giù" dei Corydoras avviene indipendentemente dal valore della concentrazione di O2 in acqua, quindi non è indice di carenza di Ossigeno.


Biocenosi:

pacifico con tutte le specie, adatto quindi all'inserimento in acquari di comunità, preferibilmente abbinandolo a pesci di pari taglia e non aggressivi.


Riproduzione:

Corydoras pygmaeus non è ancora molto diffuso in ambito acquariofilo, l'interessamento verso questa specie da parte degli importatori di pesci d'acquario è avvenuto solo in tempi recenti, per questi motivi non c'è ancora una grande disponibilità di informazioni certe e pienamente attendibili in merito alla sua riproduzione in cattività, che comunque è già stata ottenuta più volte, anche qui in Italia.
Io li ho da anni ma sinceramente non ho mai provato a riprodurli, ritengo tuttavia che una buona strada per chi eventualmente interessato sia quella di provare a seguire le medesime raccomandazioni fatte per altre specie di Corydoras più note e diffuse, vi rimando quindi alla lettura delle altre schede, ad esempio quelle su Corydoras aeneus, Corydoras arcuatus, Corydoras sterbai .... per aprirle vi basta cliccare sui nomi.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 15 Ottobre 2015 08:12)