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Chilodus punctatus

 


Chilodus punctatus
(Müller & Troschel, 1844)

Chilodus punctatus - Foto di: Andrea Perotti

 

Particolarissimo pesce amazzonico, nuota e staziona tenendosi sempre in posizione obliqua, con la testa verso il basso e la caudale in alto. Va tenuto in piccoli gruppetti in acquari poco illuminati, con acqua poco mossa e con fondo scuro. Si nutre prevalentemente di alghe. Piuttosto delicato in quanto mal tollera la presenza di elementi inquinanti, instabilità di valori e sbalzi di temperatura. Livello di difficoltà: medio.

Fotogallery Chilodus punctatus


Nome scientifico:

Chilodus punctatus (Sin.: Chaenotropus punctatus, Citharinus chilodus)


Nomi comuni:

Spotted headstander
Pesce dalla testa bassa


Famiglia:

Chilodontidae (nota: da alcuni Istituti tassonomici e da molti studiosi quella dei Chilodontidi viene considerata una Sottofamiglia della Famiglia Anostomidae)


Luogo d’origine:

America meridionale (Ecuador, Perù, Brasile, Venezuela, Colombia, Costa Rica, Guyana, Suriname).


Morfologia:

corpo affusolato e compresso lateralmente, con peduncolo caudale allungato e muso appuntito. Profilo dorsale arcuato, bocca piccola in posizione terminale centrale, parte superiore dell'iride color rosso fuoco. Pinne tutte ben sviluppate e color grigio chiaro, con la caudale quasi trasparente e molto bipolata e la dorsale alta, con attaccatura ridotta e macchiettata di nero, soprattutto in punta. E' presente anche la pinna adiposa. Colorazione corporea di fondo grigio chiaro, a volte tendente al giallo/verde soprattutto nella parte al di sopra della linea laterale, con presenza a seconda delle differenti zone geografiche di prelievo di sfumature giallo oro e/o azzurre. Squame grandi ben profilate, con bordature e interstizi color nero. In pratica il pesce se visto lateralmente appare reticolato ricordando vagamente una scacchiera, con tante macchiette nere equidistanti su sfondo chiaro. In corrispondenza della linea laterale una striscia nera percorre l'intera lunghezza del pesce, dalla punta del muso fino all'attaccatura della pinna caudale, prolungandosi a volte anche sulla pinna caudale stessa; questa striscia però non è sempre totalmente ben visibile, si evidenzia o si sbiadisce a seconda dello stato d'umore del pesce e della sua attività sessuale, in particolare a volte nelle femmine in fase d'accoppiamento può arrivare a ridursi a sole due macchiette circolari, delle quali una in corrispondenza dell'opercolo branchiale e l'altra posta verticalmente sotto l'attaccatura della pinna dorsale. Il dorso, se si osserva il pesce dall'alto, è scuro, color marrone verdognolo.
La vera particolarità di questo pesce è comunque la sua vescica natatoria, grande e in posizione molto arretrata, è questa particolarità a generare nell'animale la posizione obliqua a testa in giù.

Nota: è presente una sottospecie, Chilodus punctatus zunevei, distinguibile per la totale assenza della striscia scura in corrispondenza della linea laterale.


Dimorfismo sessuale:

apprezzabile solo in fase riproduttiva, quando la macchiettatura del maschio diviene più marcata ed il ventre della femmina più arrotondato e voluminoso. Ho letto spesso di differenze di lunghezza nei primi raggi della pinna dorsale, più allungati nei maschi rispetto alle femmine, ma io negli esemplari da me osservati non ho mai notato questa differenza.


Dimensioni:

in natura possono raggiungere i 12 cm, in acquario difficilmente superano i 9 cm.

 

Chilodus punctatus - Foto di: Andrea Perotti

 

Ciclo vitale:

da 4 a 6 anni.


Dimensioni Acquario:

in un acquario rettangolare sviluppato in lunghezza (questo pesce non è adatto ad acquari cubici e/o a sviluppo verticale!) con capienza di almeno 80 litri netti si potrà tenerne un gruppetto di 5 / 6 esemplari.


Valori consigliati:

- PH: 6.0 / 7.2
- GH: 2 / 12 °dGH
- Temperatura: 21 / 28 °C

Nota: questa specie è particolarmente sensibile alla presenza di elementi inquinanti ed all'instabilità dei valori, nonchè alle improvvise variazioni di temperatura. Consiglio quindi di inserirli solo in acquari ben maturi, con non meno di 4 mesi di funzionamento all'attivo, ponendo molta attenzione agli sbalzi di temperatura durante le fasi di trasporto dal negozio e durante l'acclimatazione al momento dell'inserimento in vasca.


Allestimento acquario d'allevamento:

acqua non troppo mossa ma comunque ben filtrata dal punto di vista biologico, luce non eccessiva e diretta (potete aiutarvi inserendo delle piante galleggianti, ad esempio Phyllanthus fluitans o Limnobium laevigatum), fondo fine e preferibilmente di colorazione scura. Molto gradita una leggera presenza di torba nel filtro, così da rendere l'acqua lievemente ambrata. Le piante sono ben accette, soprattutto se basse e/o a foglia larga, evitate però di riempire totalmente di flora l'intero volume della vasca, la parte centrale è bene lasciarla sgombera a loro disposizione per il nuoto, le piante alte quindi mettetele solo a ridosso del vetro posteriore e di quelli laterali. Molto gradita la presenza di legni e grossi ciotoli, sui quali prolifereranno i biofilm batterici ed algali che rappresentano per questo pesce la principale fonte di cibo.


Alimentazione:

si nutre principalmente di alghe e batteri, che stacca dal lato superiore di ciotoli, legni e foglie, agevolato dalla sua particolare posizione a testa in giù. Si nutre anche di microscopici crostacei e di microfauna in genere, alimenti cui in natura da la caccia inserendo il muso direttamente nel fondale sabbioso/melmoso. In acquario accetta in genere i più tradizionali mangimi in cialde ed in granuli, più difficilmente quello in fiocchi, purchè si tratti di alimenti non galleggianti, in quanto non è in grado di alimentarsi in superficie. Il massimo lo si ottiene somministrando almeno un paio di volte a settimana piccoli alimenti vivi (o in alternativa surgelati), come ad esempio Dafnie, Tubifex, Microworms, Chironomus. Offrite dieta completa ma sempre comunque con forte prevalenza vegetale.


Livello di nuoto:

centro-inferiore.


Comportamento:

consiglio di tenerli in gruppetti non inferiori ai 5 esemplari. In acquario comunque questi pesci fanno gruppo solo se spaventati e se in età giovanile. Gli adulti tendono a "dividersi" la vasca, ognuno prendendosi una "sua zona" preferenziale di competenza, che servirà a fornirgli il cibo a lui necessario. In questo contesto può mostrarsi una certa territorialità tra adulti, ma nulla di preoccupante, piccole scaramucce e nulla più.


Biocenosi:

pacifici verso qualsiasi specie che non venga interpretata come loro diretta concorrente alimentare. Non vanno tuttavia abbinati a pesci troppo vivaci ed iperattivi, soprattutto se abitanti del medesimo livello di nuoto, altrimenti i Chilodus punctatus tenderanno a stare in disparte, intimiditi, evitando anche a volte di nutrirsi, oppure potrebbero in casi simili mostrare intolleranza, e quindi aggressività, verso i coinquilini ... tutti comportamenti innaturali dovuti a stress.



La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

notevole. Avvenuta molto raramente in acquario, non se ne conoscono quindi tutti i dettagli.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

viene raggiunta a circa 8 / 10 mesi.


Formazione della coppia:

non si hanno dati certi in merito.


Alimentazione della coppia:

aumentando la componente proteica (con cibo vivo o surgelato) si stimola l'istinto riproduttivo nel maschio e la produzione di uova nella femmina. La componente vegetale deve comunque restare prevalente anche in questa fase.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:


- PH: 5,5 / 6,5
- GH: 0 / 8 °dGH
- Temp.: 25 / 28 °C
- Dimensione minima acquario: 80 litri


Allestimento acquario riproduttivo:

come detto pocanzi, per questa specie sono avvenute pochissime riproduzioni in cattività, i pochi dati trapelati raccontano di acqua quasi stagnante, pesantemente trattata con torba, illuminazione pressochè assente, presenza di piante a stelo allungate fino a toccare la superficie, massiccia presenza di piante galleggianti. Se volete tentare la riproduzione di questo bellissimo e particolare pesce vi consiglio di scegliere accuratamente i riproduttori, iniziate già alcune settimane prima ad aumentare la frequenza e la quantità delle somministrazioni di vivo/surgelato e al momento di scegliere i due riproduttori puntate sulla femmina più gonfia a livello ventrale e sul maschio più intensamente colorato, nei maschi più predisposti si noterà anche un certo inscurimento delle pinne, le quali vireranno quasi al nero.


Deposizione e Fecondazione:

al momento dell'accoppiamento i riproduttori si portano in un punto riparato nel livello di nuoto più alto, in genere quindi appena sotto le piante galleggianti. Il rilascio delle uova avviene in più riprese, poche unità alla volta, fino ad un totale di circa 200/300 unità, ad ogni rilascio il maschio provvede immediatamente alla loro fecondazione, dopo di che le uova vengono lasciate li al loro destino, in genere restano incastrate/appiccicate sugli apici delle piante a stelo o tra le radici delle piante galleggianti. Giunti a questo punto i riproduttori vanno assolutamente rimossi in quanto altrimenti finirebbero per cibarsene.


Schiusa delle uova e primi giorni di vita degli avannotti:

sul tempo necessario alla schiusa delle uova i dati reperibili sono molto contrastanti, si va dalle 30 alle 120 ore. Avvenuta la schiusa i piccoli ricadono sul fondale e li conducono vita larvale per un tempo non determinato (riferito da 1 a 5 giorni), in questa fase è fondamentale la presenza sul fondo di alghe e biofilm batterici. Terminata questa fase compare il primo nuoto libero, con gli avannotti che  già da quasi subito mostrano la tipica "postura" obliqua con la testa in giù, da questo momento in poi occorre somministrare alimenti, ideali i naupli di Artemia salina ed il tuorlo d'uovo sbriciolato. Gli avannotti sono molto sensibili alla presenza di sostanze inquinanti ed alla instabilità di valori chimici e temperatura, nonchè alla luce. Effettuate quindi piccoli cambi parziali quotidianamente, sifonate sempre il fondo eliminando qualsiasi sporcizia e residuo alimentare, e mantenete l'acquario in penombra.



Note finali: si ringrazia Davide Robustelli di Acquarishop per la collaborazione.

 

 

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