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Melanoides tubercolata

 

Melanoides tubercolata

(Müller, 1774)

 

Melanoides tubercolata

 

Chiocciola “conica” di piccole dimensioni, innocua per le piante, molto apprezzata per la sua caratteristica di vivere e riprodursi nel substrato di fondo, con conseguenti benefici in termini di maggiore ossigenazione e miglior circolazione dell’acqua nel fondale. Difficoltà d’allevamento: pressoché nulla.

 

Fotogallery Melanoides tubercolata


Nome scientifico:

Melanoides tubercolata (sin. Melanoides tuberculatus)


Nome comune:

Melanoides



Famiglia:

Thiaridae


Luogo d’origine:

Marocco, Libia, Libano, Israele, Egitto, Zaire, Madagascar, Arabia Saudita, Iran, India, Pakistan, Cina meridionale, Indonesia. Recentemente sono state introdotte in Messico ed in Florida (U.S.A.).


Morfologia:

conchiglia conica a spirale, molto allungata, di colorazione marrone più o meno scura, a volte tendente al verde, e ricoperta da macchie e segmenti scuri. Il numero di spire complete può arrivare negli esemplari adulti ad un massimo di 8. Corpo di ridotte dimensioni, in relazione alla conchiglia. Dal capo partono due piccoli tentacoli sensoriali.

Le Melanoides tubercolata possono avere colorazioni assai differenti, dal beige chiaro al marroncino fino al marrone molto scuro, sono sempre comunque presenti screziature verticali color marrone o rosso-ruggine. A seconda della colorazione vengono identificate alcune varianti, tra le più apprezzate e ricercate la “blond”, la “red”, e la “maculata”.

Il Genere Melanoides comprende anche altre specie e non solo la tubercolata. Le Melanoides attualmente classificate sono più di cinquanta.


Dimorfismo sessuale:

non esiste distinzione sessuale trattandosi di animali ermafroditi, in cui sono quindi presenti entrambi gli apparati sessuali.


Dimensioni:

fino a 3 cm.


Ciclo vitale:

non ci sono dati certi in merito. Molto dipende dalla temperatura d'allevamento.



Dimensioni minime acquario:

non ci sono indicazioni in merito. Qualsiasi dimensione va bene per questa specie. Il loro numero si regolerà poi in modo naturale in base allo spazio sotterraneo ed alla quantità di nutrienti a disposizione.


Valori consigliati acquario d’allevamento:

non hanno particolari esigenze né in termini di valori chimici né in termini di temperatura, sono molto resistenti anche ai bassi tenori d’Ossigeno, e sono capaci di tollerare anche una leggera salinità dell’acqua sopportando grandi range di pH e di durezze, senza particolari problemi, tuttavia ho notato che la formazione e l’inspessimento del guscio sono sfavoriti in presenza di acque troppo tenere e acidognole, mentre al contrario risultano favoriti in presenza di acque più dure (KH e GH > 10) e con pH di almeno 7.

I valori ottimali per Melanoides tubercolata sono quindi i seguenti:

- PH 7 / 8
- GH 10/35 °dGH
- Temperatura 18 / 32 °C


Allestimento acquario d’allevamento:

Melanoides tubercolata passa per lo più le sue giornate sepolta nel fondale (vedi Comportamento). E’ quindi preferibile un fondale soffice e sabbioso, con granulometria minore di 5 mm e privo di spigoli vivi. In acquari aperti possono capitare casi di evasione notturna, preferibile quindi ospitare questa specie in acquari chiusi.


Alimentazione:

la Melanoides è saprofaga (cioè in termini volgari è “detrivora”), in acquario risulta quindi molto utile in quanto va ad eliminare ogni residuo di mangime, vegetali in marcescenza, formazioni algali, carcasse di pesci e persino le loro feci.


Livello di “nuoto”:

fondo e vetri


Comportamento:

creatura innocua e pacifica, prevalentemente notturna, passa le sue giornate sepolta nel fondale dal quale solitamente esce in tarda serata in cerca di cibo, per poi ritornarvi al mattino seguente.


Biocenosi:

evitare l’abbinamento con specie notoriamente predatrici di chiocciole, ad esempio i Badidae del Genere Badis, i Cobitidi dei Generi Botia e Chromobotia, e i “pesci palla” del Genere Tetraodon. Si tratta di pesci che in natura ci cibano prevalentemente di chiocciole, lumache e piccoli invertebrati in genere, ed anche in cattività mantengono tali preferenze alimentari.


Note varie:

come detto le Melanoides trascorrono gran parte della giornata sepolte nel fondale (vedi Comportamento). Questa loro vita sotterranea è il principale motivo che ha destato l’interesse degli acquariofili verso questa piccola chiocciola. Nei fondali troppo spessi e compatti può in alcuni tratti annullarsi il passaggio di acqua, ciò alla lunga provoca la formazione di zone “anossiche” dovute alla mancanza totale di scambio d’ossigeno con le zone di fondale adiacenti. In tali zone anossiche possono quindi formarsi ed accumularsi dei gas potenzialmente pericolosi per fauna e flora, qualora potessero liberarsi a causa magari anche solo di uno spostamento di una pianta o di un piccolo riallestimento del fondale, inoltre il compattamento del fondo sfavorirebbe la salute delle piante. Il continuo scavare e smuovere il fondale tipico delle Melanoides è quindi un’ottima ed efficace azione preventiva contro l'insorgere di tali problematiche.

Da alcuni anni queste chiocciole sono oggetto di approfonditi studi in quanto vettori di due parassiti trasmissibili anche all’uomo, Clonorchis sinensis e Paragonimus westermani. Comunque non spaventatevi, affinchè il ciclo di questi parassiti si compia e infetti un essere umano occorre che l’uomo mangi crudo un crostaceo che prima abbia mangiato una Melanoides portatrice del parassita.



La Riproduzione


Difficoltà:

pressoché nulla


Modalità riproduttiva:

è una specie vivipara. Si tratta di un animale che si riproduce continuamente, praticamente in qualsiasi condizione acquatica dolce, non servono quindi particolari accorgimenti per stimolarne la riproduzione, anzi spesso l’acquariofilo si trova di fronte al problema opposto, ovvero come poterne limitare la prolificità.


Fecondazione:

possono riprodursi sia mediante rapporto sessuale sia per partenogenesi (cioè autonomamente).


Gestazione e Primi Giorni:

partoriscono direttamente delle micro chiocciole di lunghezza pari a circa 1 / 1,5 mm, in quantità oscillante tra 50 e 70 esemplari alla volta, le quali presentano da subito il classico guscio a cono con però inizialmente solo due spire.


Avvertenze:

in condizioni ideali (soprattutto in termini di quantità di nutrienti a loro disposizione) si riproducono continuamente ed il loro numero può quindi rapidamente raggiungere livelli incontrollabili e problematici. Vi è inoltre il rischio di un loro insediamento negli elementi filtranti, causa ridottissime dimensioni dei nuovi nati che permette loro di passare nelle griglie d'aspirazione del filtro. Comunque in acquari correttamente gestiti, senza eccessivi accumuli di cibo avanzato e di foglie in marcescenza, il loro numero solitamente si autoregola a livelli accettabili, in base a quantità di nutrienti e di spazio sotterraneo a disposizione. In genere quindi una loro eccessiva proliferazione è sintomo di una non ottimale gestione dell'acquario (troppo carico organico).

Ultimo aggiornamento (Giovedì 18 Novembre 2010 19:06)

 

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